Site icon Techprincess

Leica SL2: il bollino rosso è una garanzia

Leica SL2: il bollino rosso è una garanzia thumbnail

maxdouglas leica SL2

Era il lontano 1995 e probabilmente la visita alla mostra di Richard Avedon a palazzo Reale di Milano ha segnato indelebilmente la nostra carriera di fotografi ritrattisti. Ritrovarsi davanti a quelle stampe meravigliose e fermarsi ad osservare quei volti così espressivi e ricchi di particolari, ci fece capire subito anche una cosa: la qualità fotografica è una questione imprescindibile nell’affrontare un mestiere così particolare ed affascinante.

O almeno ci fece immediatamente decidere che ne avremmo fatto una nostra cifra stilistica.

Da giovani studenti iniziammo infatti subito a cimentarci con i grandi formati: le nostre sperimentazioni ci vedevano impegnati con l’utilizzo del banco ottico 20×25, forse, anche se inconsciamente, proprio per emulare il grande maestro. Con l’evoluzione della tecnologia ed il bisogno di una maggiore agilità nei movimenti in fase di scatto decidemmo di abbandonare il nostro caro banco ottico per passare ad un formato più agile che ci permettesse di diventare più “svelti” negli scatti e nella gestione dei soggetti. 

Il primo ritratto di max&douglas con Leica SL2 © max&douglas

Stiamo parlando del 1998 e quindi ancora di pellicola, visto che il digitale si stava affacciando prepotentemente ma non era ancora maturo.

La scelta sul sistema fotografico non poteva che essere tra i due marchi storici che fino a quel momento avevano segnato la storia della fotografia: Hasselblad o Leica. Non fu per nulla facile ma alla fine la volontà di sfruttare un formato maggiore ebbe la meglio, consapevoli però che avremmo perso in velocità ed immediatezza. 

Da allora molto è cambiato e la curiosità di indagare un formato più agile non ci ha mai abbandonati. 

Finalmente però, dopo tanto tempo, abbiamo la possibilità di rifarci e riscoprire il sistema Leica, provando la SL2.

Aprire la borsa e scorgere quel bollino rosso è pura emozione e simbolo di storia. 

Quel bollino, però, sembra guardarti con sospetto perché prendere in mano una Leica non è solo come stringere la mano a tutti quei grandi fotografi che l’hanno utilizzata in passato, che hanno fatto la storia e che ti hanno trasmesso la passione per la fotografia; è anche perchè sembra chiederti “sei all’altezza?”. Speriamo.

Il nuovo progetto con al collo una Leica SL2

Decidiamo di sfruttare questa possibilità organizzando un ritratto ad un noto artista di fama internazionale, Paolo Troilo, e dare il via ad un progetto che avevamo nel cassetto da tempo.

© max&douglas

Quale occasione migliore? Vero è che, nel frattempo, l’abbiamo anche usata per realizzare una campagna pubblicitaria in programma proprio in quei giorni e che vedrà  protagoniste le sue doti nelle affissioni gigantesche che verranno realizzate e che a breve riempirà le nostre città.

Ma torniamo al nostro progetto. Organizziamo, con il fondamentale supporto di techprincess, anche delle riprese per realizzare un video di backstage del servizio: vogliamo vedere come, da fuori, appariranno le nostre espressioni mentre la utilizziamo e quanto naturale apparirà lei in un contesto operativo.

Tutto fila liscio senza intoppi, senza difficoltà, senza problemi di sorta. La solidità, reale ed apparente, data dal design tipicamente germanico, privo di fronzoli ed estremamente pratico ed intuitivo, è evidente. La naturalezza con la quale si fa impugnare e la facilità nella scelta del punto di messa a fuoco durante lo scatto ci permette di concentrarci sul lavoro vero, la composizione, senza doverci preoccupare di altro. Forte di anni di sviluppo anche grazie al modello precedente di cui la Leica SL2 è la naturale evoluzione, finalmente abbiamo tra le mani un mezzo che è diventato senza troppe attese la naturale estensione del nostro occhio e del nostro dito. Le preoccupazioni iniziali sulla differenza di grandezza del sensore e quindi sulla resa finale dell’immagine svaniscono completamente alla visione della stampa finale. La pasta, l’incisione e lo sfocato graduale tipico della fama Leica ci fanno rimanere entusiasti.

© max&douglas

Un vero piacere. Tanto che temiamo che non risponderemo più alle chiamate di Leica Italia che sicuramente la rivorrà indietro…

Ora la domanda vera è “La nostra fotografia sarà alla sua altezza?”.

Exit mobile version