Uscito lo scorso agosto con un lancio non propriamente felice per le sue performance tecniche, Baldo: The guardian Owls rimane pur sempre un titolo indie che vale la pena scoprire. Da non dimenticare anche per via della recente uscita del DLC The Three Fairies. Presentato inizialmente come un omaggio a The Legend of Zelda e con evidenti riferimenti nello stile grafico alla produzione targata Studio Ghibli, scopriamo insieme perché dobbiamo ripercorrere insieme quanto proposto dagli italiani Naps Team nella rubrica “L’indie da scoprire”. Perché andare a riprendere un titolo che non si era dimostrato all’altezza delle aspettative circa il risultato finale? Scopriamolo insieme in questo approfondimento dedicato, dopo l’ultimo numero dedicato a un altro gioco amarcord, Spelunky.
Baldo: The Guardian Owls, un ritorno al passato (in tutti i sensi)
Innanzitutto, vediamo da vicino quanto offre lo storytelling di questo titolo, che per certi aspetti potrebbe sembrare un’esperienza abbastanza amarcord. La storia riprende ampiamente la classica narrazione dedicata alle imprese di un giovane eroe, Baldo. Questi ci viene introdotto senza troppi preamboli e presentandoci fin da subito i protagonisti dell’avventura.
Senza perdere tempo siamo immediatamente introdotti ai primi incarichi da portare a termine, con diverse fetch quest già presenti nella fase iniziale e che rallentano sin da questo momento il ritmo del gameplay. Inoltre iniziamo l’avventura senza l’equipaggiamento e le capacità che avremo modo di acquisire solo a seguire.
Il gameplay ci conduce a esplorare grotte e ampie stanze, senza però ricevere indicazioni su cosa dobbiamo fare e gli obiettivi da raggiungere. C’è parecchia economia a livello di approfondimento di trama e di spiegazioni sul gameplay, un aspetto non troppo gradevole a nostro parere. RTe se non fosse che si tratta in ogni caso di un titolo classico e dalle sfumature abbastanza prevedibili.
Un gameplay classico e con qualche difficoltà
Dal punto di vista delle pure tecniche di gameplay dunque, la gestione non è delle migliori, ma rimane pur sempre un titolo godibile nella sua semplicità. Adatto per coloro che non hanno pretese, le dinamiche di gioco sono piuttosto classiche e poco originali. Tra queste, il ritorno a un checkpoint a seguito del game over, puzzle da risolvere senza alcun aiuto, e meccaniche poco chiare che richiedono un approccio trial & error.
Il comparto grafico poi presenta un art style convincente e davvero carino, ma con parecchi difetti, anche grossolani. Baldo: The Guardian Owls ha parecchi difetti tra glitch e bug che portano a rallentamenti, già presenti per definizione, nonostante ci siano comunque aspetti validi, ampliati ad aprile con il DLC sopracitato.
Perché giocare a Baldo: The Guardian Owl ancora oggi
In definitiva, se non ci è sembrato convincente su diversi fronti tecnici il lavoro di Naps Team, è però apprezzabile l’impegno profuso nel tentativo di realizzare un prodotto riconoscibile nel suo genere e inedito sotto certi aspetti. Baldo: The Guardian Owl presenta caratteristiche suggestive, soprattutto grafiche. Questo lo rende sì parecchio interessante, ma anche sproporzionato guardando al lavoro svolto e dedicato al concept e allo sviluppo del titolo. Un lavoro che avrebbe potuto regalare molte più soddisfazioni, ma che riesce comunque a incontrare il gusto e la passione degli affezionati alle grafiche di Studio Ghibli e al genere GDR.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API