fbpx
News

L’indie da scoprire – Spelunky

Probabilmente una delle punte di diamante della produzione videoludica indipendente, quella che vi proponiamo in questo appuntamento con “L’indie da scoprire”. Un platform intramontabile che ha ormai quattordici anni, e che è stato celebrato anche con un secondo capitolo. Parliamo di Spelunky, il lavoro nato dalla mente creativa di Mossmouth, Derek Yu e Blitworks, che insieme hanno lanciato per la prima volta questo titolo il 21 dicembre 2008, in prossimità del Natale. Una sorpresa per i giocatori dell’epoca, che ha ricevuto qualche anno dopo un remake di questa prima versione e che vale ancora oggi la pena di ricordare. Scopriamo insieme le motivazioni della nostra scelta insieme a voi ne “L’indie da scoprire”.

preview 3LU.1024x576

Spelunky, un tesoro di videogioco

In cosa consiste la trama di Spelunky? In questo platform 2D classico, la componente narrativa è solo un pretesto per dare un senso al gameplay. Ci caliamo nei panni di un protagonista anonimo, uno “spelunker”, che deve scoprire ogni segreto celato all’interno di una grotta vastissima e misteriosa. Il gameplay si basa su due elementi principali: un livello di difficoltà elevato e la generazione casuale dei livelli. Non ci resta che spostarci da uno scenario verticale all’altro per cercare di arrivare sani e salvi al traguardo, durante il quale possiamo raccogliere tutte le gemme preziose e i lingotti d’oro che riusciamo. Questo viene fatto per totalizzare un buon punteggio finale.

ss d9ed1da2c639aad60ad5cb6715be2f0a4f8f2f63.1920x1080

A complicare però la nostra esperienza di gioco, non possono mancare i nemici lungo la strada. Ci attendono creature come serpenti velenosi o zombie assettati di sangue, senza farci mancare varie trappole pronte a scattare al nostro passaggio. Tutti escamotage che ci portano a mettere alla prova i nostri riflessi, dovendo fare attenzione a qualsiasi movimento intorno a noi. I pericoli sono tanti, ma abbiamo a disposizione un diario per riconoscere i vari nemici di fronte a noi.

Un roguelike tutto da scoprire

Nel primo capitolo di Spelunky (di cui abbiamo recensito il secondo), il sistema di comandi è davvero ben calibrato e completo. Come in qualsiasi roguelike, a ogni game over segue una nuova partita dove il livello risulta del tutto cambiato, per farci godere di un gameplay con sfide sempre diverse. Qui avremo damigelle da salvare, bazar dove acquistare oggetti, altari sacrificali e totem maledetti, con una varietà offerta decisamente importante. Guardando al design, Spelunky non sottovaluta la nostra capacità di apprendere e migliorare, in quanto più lo si gioca e più si riconoscono i meccanismi, trucchi e strategie. La struttura si basa su causa e effetto, rischio e ricompensa.

spelunky

Ogni situazione deve essere analizzata in cerca di un inghippo o una trappola nascosta, sebbene temporeggiare troppo voglia dire vedersela con l’apparizione di un terrificante spettro pronto ad inseguire il protagonista fino ad ucciderlo. Un titolo infine che prende spunto da titoli come La-Mulana o Rick Dangerous, nelle grafiche dei personaggi e nel gameplay, ma anche con la serie di Super Mario. Entrambi i gameplay si basano su un ambiente completamente bidimensionale, con le stesse meccaniche fisiche.

Perché giocare a Spelunky ancora oggi

Il bello di Spelunky, ancora oggi, è quello di poter vivere un’avventura esplorativa sempre nuova, personale e imprevedibile. Non sappiamo mai cosa aspettarci, ogni volta con qualcosa di diverso da imparare e con cui stupirci. E se leggendo poco sopra di “damsel in distress” da salvare e da “sfruttare” per far scattare trappole o perfino lanciarla contro i nemici, non riteniamo ci sia del sessismo in questo titolo o del cattivo gusto che possa urtare la sensibilità di qualcuno.

Ogni giocatore poi ha chiaramente la sua personale e insindacabile lettura del contenuto e della propria esperienza, ma da un punto di vista critico questi elementi fanno parte del lato comico del gioco, ingenuo se vogliamo, visto anche il periodo di sviluppo. Non dimentichiamo che Derek Yu ci consente di sostituire la damigella con un personaggio maschile o un cane. Per aprire le porte a qualsiasi volontà di gioco e godere al massimo questo platform roguelike davvero imperdibile e ancora affascinante.

We Happy Few PS4 - PlayStation 4
  • Gioca attraverso la storia o personalizza il mondo sandbox a tuo piacimento
  • Scegli tra una serie di difficoltà sia per i giocatori nuovi che per quelli esperti

Da non perdere questa settimana su Techprincess

✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
 
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
 
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
 
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
 
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Francesca Sirtori

Indielover, scrivo da anni della passione di una vita. A dispetto di tutti. Non fatevi ingannare dal faccino. Datemi un argomento e ne scriverò, come da un pezzo di plastilina si ottiene una creazione sempre perfezionabile. Sed non satiata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button