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Un nuovo malware Android infesta il Google Play Store

Si annida in oltre 56 app sul Google Play Store, ed è già stato scaricato più di un milione di volte in tutto il mondo. Si chiama Tekya ed è un malware Android nato per commettere frodi pubblicitarie. Difendersi non è facile, anche perché metà delle app infette sono puzzle e giochi racing, di solito destinate ad un pubblico di bambini.

Perché Tekya vuole infilarsi nel tuo smartphone?

Una volta scaricato, il malware Android Tekya simulerà l’attività degli utenti. Quindi si metterà a cliccare su annunci e banner di agenzie pubblicitarie come AdMob, AppLovin’, Facebook e Unity. L’obiettivo di Tekya è quello di generare un guadagno fraudolento attraverso questi click non voluti, dopo essersi infiltrato attraverso innocenti  (a prima vista) app di cucina e giochi per bambini.

Tekya è riuscito a passare attraverso le maglie della sicurezza del Play Store. Purtroppo, nonostante i recenti aggiornamenti di sicurezza fatti da Google, i malintenzionati riescono ancora ad inserire app malevole, che vengono poi scaricate da un gran numero di persone. Dobbiamo inoltre considerare che sul Play Store di Google vengono caricate ogni giorno centinaia di app, per un totale di quasi 3 milioni di software, fra giochi e app di utility. Il controllo non sempre è efficace, come abbiamo già riportato.

Come eliminare questo malware Android?

Prima di tutto, specifichiamo che Check Point Research, il fornitore di soluzioni di cybersecurity che ha trovato il malware, ha comunicato a Google la sua scoperta ad inizio Marzo e Google ha provveduto a risolvere il problema, quindi tutte le app scaricate di recente dovrebbero essere sicure.

Se invece temi di aver scaricato un’app infetta, cercala sul Google Play Store e controlla che ci sia ancora. Se è stata cancellata, è probabile che Google l’abbia tolta perché contaminata da Tekya. Quello che devi fare per risolvere il problema è semplice: disinstalla l’app in questione.

Per ulteriori dettagli sul malware Tekya, vi lascio il link dello studio di Check Point Research.

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