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Mascherine a LED, arriva la rivisitazione di una fashion designer

La pandemia ha cambiato i piani di tutti. Inclusi quelli di Chelsea Klukas, designer di Lumen Couture, una casa di moda che ha un’intera linea di capi di abbigliamento ispirati alla tecnologia. Ma dati gli eventi annullati e il calo delle vendite, la designer ha deciso di abbandonare per un momento i vestiti e dedicarsi alla produzione di mascherine a LED. Chiaramente, l’idea di aggiungere dettagli tecnologici è in linea con la filosofia del suo brand.

Mascherine a LED: l’idea fashion di Chelsea Klukas

Avevo in giro i componenti, così ho realizzato un breve tutorial fai da te su YouTube su come realizzarle“, così la designer ha raccontato l’inizio della sua esperienza. “Il tutto è esploso, tanto che le persone hanno cominciato a contattarmi per avere mascherine pronte da indossare“.

Chelsea ha però ammesso di non voler trarre beneficio dalla situazione della pandemia. Ed è per questo che ha deciso di donare i proventi delle vendite di Giugno (circa 5000$) al fondo di soccorso Covid-19 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Un’azione benefica, che ha totalmente cambiato l’approccio della fashion designer al suo lavoro. Ma a cambiare è stata anche la sua clientela, composta ora per lo più da uomini interessati ad avere una mascherina “hi-tech”. E a cambiare è stata anche la nostra concezione della mascherina, oramai diventata quasi un capo d’abbigliamento.

Ma cosa ha di tanto particolare la mascherina firmata Lumen Couture? Una matrice a LED che permette a chi la indossa di decidere cosa far vedere agli altri attraverso un’applicazione. Se volete lanciare un messaggio, oppure semplicemente far visualizzare un disegno a chi vi incontra, ora potete farlo in modo fashion. Chiaramente, LED e componenti tecnici si possono togliere per lavare la mascherina, e utilizzarla come fosse una normale. Ma perché scegliere proprio questa, in tal caso?

Se proprio ci tenete a saperlo, qualcuno dei clienti di Chelsea ha addirittura utilizzato la mascherina per mandare messaggi di distanziamento sociale a chi si trovava nei paraggi. D’altronde, quando diventa difficile farsi sentire, è bene che la mascherina parli per noi.

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