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Dati in crescita (soprattutto in Italia) per il mercato del libro

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Ci sono luoghi comuni duri da scardinare. Ma davanti ai numeri, non c’è altro da fare che arrendersi.

Uno di questi leitmotiv corrisponde alla ricorrente lamentazione dei professori nei confronti degli studenti, o dei genitori più avveduti nei confronti dei figli. Che sgridano chi non ha la passione della lettura, salvo poi fare spallucce e dire che nel nostro Paese, si sa, non si legge. O si legge assai meno degli altri virtuosissimi Stati.

Ma poi arriva un report dell’Aie (Associazione Italiana Editori) che mostra numeri e dati differenti, e costringe ad aggiornare questo incrollabile luogo comune.

Perché la fotografia della ricerca dell’Aie riporta un mercato del libro in salute e in crescita a livello globale. E, più nel dettaglio, cifre molto confortanti per quanto riguarda l’Italia.

Addentriamoci dunque nel report dell’Associazione Italiana Editori, che segnala come l’editoria nel 2021 valga ben 1701 miliardi di euro.

Il report dell’Aie sul mercato del libro

Alla fine dello scorso anno, una ricerca dell’Associazione Italiana Editori aveva già dato indicazioni confortanti sullo stato della salute di fumetti e graphic novel nel nostro Paese.

Ma ora arriva, datato 28 gennaio 2022, un report ben più ampio, dal titolo Lo stato del libro in Italia e in Europa nel secondo anno di pandemia.

Titolo emblematico per due motivi: perché indica sia la vastità della ricerca che la chiave di lettura. Ossia: come sta andando il mercato del libro ai tempi del Covid?

Il report ce lo dice prima con una panoramica europea, e poi con un approfondimento sullo stato del mercato del libro in Italia.

Il mercato del libro in Europa

L’editoria europea, con i suoi 33 miliardi di euro, vale il 60% del mercato globale. Dei 10 principali gruppi editoriali al mondo, 6 sono europei.

La seconda notizia è subito sorprendente, e ci fa sorridere. Con i suoi 3,1 miliardi, l’editoria italiana è non solo la quarta in Europa, ma anche la sesta a livello globale. Un dato altrettanto confortante arriva dall’analisi della crescita dell’editoria, esclusi e-book e audiolibri, nazione per nazione. Ed ecco che il nostro Paese ha fatto un balzo del +16% rispetto al 2020. Solo Francia e Spagna, con il loro lusinghiero +20%, hanno saputo fare meglio.

Dopo di che il report si sposta all’interno dei nostri confini nazionali, con un approfondito “Focus sul mercato del libro di varia in Italia nel 2021”. Scopriamo di più.

Il mercato del libro in Italia

Il valore dei libri a stampa nel 2021, editoria scolastica esclusa, ammonta a 1701 miliardi. L’aumento è di 229 milioni di euro rispetto al 2020 (+16%) e di 212 milioni di euro rispetto al 2019 (+14%).

Le copie vendute sono state 115,6 milioni (un ottimo +18% rispetto allo scorso anno).

Il prezzo medio di copertina del libro è peraltro sceso del 2,4%, passando dai 15,08 euro del 2020 ai 14,72 del 2021.

Chi sale e chi scende

Le novità librarie del 2021 sono state 85.551, con un notevole +22,9% rispetto al 2020.

Crolla invece il mercato degli e-book, forse mai davvero decollato. Le novità dell’anno appena terminato sono state il 5,6% in meno di quelle del 2020. Ma questo dato non significa una sconfitta assoluta dell’editoria per così dire tech, perché un numero la controbilancia egregiamente. Ossia quello degli audiolibri, che ha fatto registrare una straordinaria performance: +37% rispetto all’anno scorso.

Trend in grande equilibrio

Poche sorprese sull’andamento delle vendite. Che sono state regolari in tutti i mesi dell’anno, a esclusione del consueto picco di vendite in corrispondenza del periodo natalizio.

Le quote del mercato del libro, tra librerie fisiche e canali online, conferma i valori del 2020. La crescita ha inoltre coinvolto in modo piuttosto omogeneo tutti i macrogeneri. Escluso l’exploit dei già citati fumetti, col loro eccezionale +134% di copie vendute rispetto allo scorso anno.

Il commento dell’Aie

Ricardo Franco Levi, presidente dell’Aie, ha così commentato il report: “Si confermano le nostre previsioni di settembre: l’editoria italiana ha saputo reagire alla pandemia e, anche grazie alle politiche di sostegno pubblico messe in atto da governo e parlamento, chiude il 2021 in forte crescita, dopo un 2020 già soddisfacente. I numeri sono molto buoni anche rispetto alle performance degli altri paesi in Europa. In positivo, c’è la conferma delle misure pubbliche di sostegno e l’attesa per la nuova legge di sistema per il libro. Ma c’è l’emergenza della carta, per prezzi e disponibilità, e permane il pesante impatto della pirateria. Inoltre alcuni settori, come l’editoria d’arte e di turismo, soffrono ancora molto gli effetti della pandemia”.

Poi Levi aggiunge: “Il 2022 sarà ancora un anno cruciale. Il settore è in attesa di una legge di sistema e già oggi può contare sulla stabilizzazione delle misure di sostegno avviate nel 2020. La direttiva copyright e il suo recepimento in Italia, inoltre, forniscono un nuovo quadro per la tutela delle opere dell’ingegno”.

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