A Meta non è bastato sfidare Twitter al proprio gioco con Threads, ora mira a lanciare l’intelligenza artificiale LLaMa a livello commerciale. Ma cos’è LLaMa? Di cosa si tratta? E in che modo differisce da ChatGPT di OpenAI e Google Bard?
Mettiamola così: nel mondo dell’intelligenza artificiale, una questione divide gli sviluppatori: rendere il codice segreto o condividerlo liberamente come “open-source”? Mentre OpenAI ha mantenuto riservati i dati di progetti come GPT-4, Meta ha deciso di mettere a disposizione LLaMa a ricercatori e accademici. Ora, secondo il Financial Times, la società di Mark Zuckerberg starebbe per lanciare una nuova versione commerciale del suo chatbot, un modello che le aziende potranno personalizzare a loro piacimento.
Cosa sappiamo di LLaMa, l’intelligenza artificiale di Meta
I primi segnali di un passo importante nel mondo dell’AI sono stati mossi pochi giorni fa, quando Yann LeCun, vicepresidente e Chief AI scientist di Meta aveva dichiarato che “nei prossimi mesi, ma forse anche nelle prossime settimane, il panorama competitivo dell’AI sarà completamente rivoluzionato”. Parole che suonano più come un avvertimento ai competitor che come annuncio all’utenza. Fatto sta che i piani di Meta sembrano essere abbastanza chiari: un modello open-source che può essere personalizzato a seconda delle esigenze delle aziende. O addirittura a seconda delle esigenze del singolo utente, perchè no.
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I modelli open-source presentano sia vantaggi che svantaggi. Dare a un vasto pubblico le diverse funzionalità di un’AI può favorire l’apprendimento del modello, grazie all’aumento del volume di dati che esso riceve. Tuttavia non tutti coloro che usano il codice hanno scopi nobili, il che può comportare rischi quando si tratta di una tecnologia che coinvolge molte persone dentro e fuori dal settore tecnologico.
L’accesso al modello commerciale di LLaMa dovrebbe essere gratuito al momento del lancio, ma la situazione potrebbe cambiare in seguito. Secondo Financial Times fonti vicine alla società avrebbero riferito che l’azienda potrebbe impostare un tariffario per permettere alle aziende di personalizzare il chatbot.