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Extended Reality e Metaverso: come le aziende italiane sfruttano le opportunità dei mondi virtuali

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In Italia, la realtà estesa è un mercato già avviato: conta infatti 231 progetti attivi dal 2020 ad oggi. Molte aziende la stanno sfruttando per utilizzarla per questioni interne oppure per metterla al servizio dei consumatori. Il discorso per il Metaverso, invece, è diverso: vi sono ben 212 mondi virtuali, ma non esiste ancora l’universo digitale pienamente interoperabile. Nonostante ciò, le aziende sono molto attratte dal Metaverso e da come potrebbe essere sfruttato a loro favore. Ma a conti fatti, gli italiani come concepiscono realtà estesa e metaverso?

Extended Reality e Metaverso

Il concetto di Metaverso e realtà estesa sono conosciuti dalla maggior parte degli italiani ma sta non in maniera approfondita. Secondo una ricerca svolta dall’Osservatorio.net Digital Innovation in collaborazione con BVA Doxa, ne ha sentito parlare l’86% degli utenti internet tra 18 e 75 anni, ma appena l’8% conosce il tema “per davvero”. I frequentatori assidui (utenti internet oltre 18 anni che accedono ogni giorno ad almeno un mondo virtuale) in Italia possono essere stimati in circa 1,4 milioni. La metà di questi conoscono i principali mondi virtuali di Fortnite e Minecraft, utilizzati soprattutto per giocare o socializzare.

La parola a  Marta Valsecchi, Direttore dell’Osservatorio Realtà Aumentata & Metaverso

Il Metaverso rappresenta la prossima grande evoluzione dell’interazione online, attraverso spazi virtuali interconnessi in cui gli utenti interagiscono tramite avatar – spiega Marta Valsecchi, Direttore dell’Osservatorio Realtà Aumentata & Metaverso

Un universo digitale che però oggi ancora non esiste: attualmente sono presenti diversi mondi popolati da centinaia di milioni di utenti a livello globale, ma senza una piena interoperabilità tra essi. Nonostante il Metaverso non sia ancora pienamente realizzato, negli ultimi due anni le aziende hanno dimostrato forte interesse, testando il loro ingresso nei mondi virtuali per comprendere le opportunità di business sia nella relazione con il consumatore e con le altre aziende sia nel supporto ai propri dipendenti”.

L’opinione di Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Realtà Aumentata & Metaverso

Per dare forma al Metaverso, rendendolo una realtà sempre più completa, coinvolgente e capace di creare valore per tutti gli attori servirà la collaborazione di sviluppatori, aziende, istituzioni e anche degli utenti – dice Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Realtà Aumentata & Metaverso

Occorrerà definire standard condivisi per rendere i mondi virtuali interoperabili attraverso il Web3 e le tecnologie blockchain, migliorare la user experience sia dei mondi virtuali (in termini di qualità grafica, fluidità dei movimenti e modalità di interazione tra gli utenti) sia dei device di accesso, sviluppare una regolamentazione su data collection e privacy, oggi totalmente assente, e, non da ultimo, popolare i diversi mondi, abituando gli utenti a usare frequentemente questa nuova modalità di navigazione e dando loro la possibilità di fruire di contenuti, servizi ed esperienze di valore”.

La realtà estesa in Italia

La realtà estesa è molto sfruttata in Italia. In particolare modo nel campo del Turismo e dell’Arte: infatti, nel B2C (business to consumer) molti musei italiani danno la possibilità di effettuare una visita virtuale, come la Galleria degli Uffizi, oppure offre contenuti interattivi come giochi o enigmi ai Musei Reali di Torino. Questo dimostra che nel BelPaese, dal 2020 a oggi sono stati registrati 231 progetti pubblici di Extended Reality (XR).

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Per quanto riguarda, invece, il B2B e B2E (business to business e business to employee), la realtà estesa viene utilizzata soprattutto per la manutenzione e il controllo qualità nel campo dell‘Industrial Production. Impossibile non citare l’Healthcare, ovvero la sanità, in cui l’XR viene usata per la collaborazione da remoto tra medici o la simulazione virtuale di un intervento.

Anche i settori dell’Utility e dell’Education hanno a propria disposizione la realtà estesa. Il primo per progetti per il supporto della forza lavoro sul campo e la formazione dei dipendenti in ambienti virtuali. Il secondo  con la creazione di stanze virtuali per specifici percorsi di formazione.

Il mondo virtuale

Passiamo ora a parlare dei mondi virtuali. Di seguito citiamo la definizione di Metaverso redatta dall’Osservatorio.net Digital Innovation: “un ecosistema immersivo, persistente, accessibile a tutti, interattivo e interoperabile, composto da mondi virtuali interconnessi tra loro in cui le persone possono socializzare, lavorare, effettuare transazioni, giocare e creare asset, accedendo anche tramite dispositivi immersivi”. È importante sottolineare il fatto che il Metaverso così definito ancora non esiste, ma si iniziano ad intravedere contorni e caratteristiche.

Se parliamo di mondi virtuali, comunque, intendiamo il fatto che la maggior parte delle iniziative è focalizzata sulla relazione con il consumatore finale, con obiettivi principalmente di comunicazione e marketing, solo in alcuni casi di vendita. Cominciano però a vedersi anche progetti rivolti ai dipendenti, con la realizzazione di uffici o l’esecuzione di colloqui e meeting. Mancano ancora progetti volti a potenziare i processi industriali.

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