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Tre nazioni intraprendono missioni su Marte contemporaneamente

Stati Uniti, Cina ed Emirati Arabi Uniti intraprendono tre missioni su Marte autonome questo mese. A quanto pare inviare un veicolo spaziale sul pianeta rosso risulterà più  semplice di quanto non lo sarebbe di norma: infatti dovrebbe avvenire un allineamento planetario che agevolerà le condizioni di volo, e la missione in sé.

USA, Cina ed Emirati Arabi e tre missioni su Marte

Tutte e tre le agenzie spaziali in questione potrebbero avere diverse motivazioni per intraprendere un viaggio interplanetario proprio adesso. Infatti, si ipotizza che ci siano dietro differenti motivazioni di carattere scientifico, ma anche politico ed economico che le hanno spinte a partire.

Tutte e tre le nazioni hanno l’intenzione di raccogliere importanti dati scientifici che potrebbero rivoluzionare la scienza per i prossimi anni. Sono differenti però le motivazioni intrinseche che le spingerebbero al decollo. La Cina in potrebbe voler crearsi una personale economia basata sull’esplorazione spaziale. Consolidando così anche il suo ruolo di principale attore spaziale. Gli Emirati Arabi dal canto loro potrebbero prepararsi a trasformare un’economia basata sui combustibili fossili in una incentrata sulla scienza, la tecnologia e la ricerca. La missione degli Emirati Arabi Uniti coinvolge un orbiter chiamata Hope: essa ha l’obiettivo di  studiare l’atmosfera marziana almeno per i prossimi due anni.

Tre diverse nazioni vogliono esplorare il pianeta rosso

Sia gli Stati Uniti che la Cina invece si propongono di far sbarcare su Marte un rover spaziale intelligente. Il veicolo, adibito precisamente per l’esplorazione ed il raccoglimento di dati sarà in grado di guidare ed accumulare campioni del territorio e dell’ambiente marziali.

È dubbio se le missioni in contemporanea siano una coincidenza: infatti, condizioni spaziali favorevoli a parte, tutte e tre stavano preparando da tempo a una missione sul pianeta rosso. Queste missioni potrebbero diventare sempre più frequenti e potrebbero condizionare la scienza e l’astronomia per i prossimi anni.

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