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La recensione di Mountain Everest Max: modulare è la chiave

Mountain Everest Max è una tastiera che si adatta davvero a ogni esigenza

Finalmente, dopo una lunga attesa, siamo riusciti a mettere le mani sulla tastiera da gioco Mountain Everest Max e ve ne parliamo nella nostra recensione. Si tratta di un prodotto decisamente invitante, in particolare per un dettaglio: l’essere modulare. Che cosa significa? Significa che avrete a disposizione una tastiera completa al 101%, ma che potrete utilizzare anche solo al 60%. Il prodotto, infatti, è composto da una tastiera con layout TKL, un tastierino numerico con quattro tasti aggiuntivi, una media dock e il poggiapolsi. Tutti elementi separati tra loro, che potranno essere facilmente uniti per avere un prodotto più che completo. Siete curiosi di vedere come si comporta? Senza troppi indugi, dunque, addentriamoci nei dettagli con la nostra recensione di Mountain Everest Max.

Mountain Everest Max recensione confezione

Mountain Everest Max recensione: di tutto e di più

Durante la nostra recensione di Mountain Everest Max, siamo stati colpiti da ogni minimo dettaglio, a partire dalla sua confezione. Ci siamo stupiti nel vederla arrivare, poiché non credevamo si trattasse di una tastiera: la scatola è grossa e pesante. Nella parte superiore è alloggiata la tastiera, in quella inferiore trovano spazio i diversi cassettini contenenti tutti gli accessori.

Finito lo stupore per l’imballo, è tempo di prenderla in mano e valutarne la solidità. La prima impressione è ottima: la Mountain Everest Max ci sembra da subito molto robusta. La tastiera è composta da un plate di metallo un po’ particolare; è costituito da due piastre al cui interno ha sede un LED diffuso tramite una piccola copertura in plastica. La parte inferiore, invece, è composta da plastica e presenta un buono spazio per la disposizione dei cavi.

Mountain Everest Max recensione

Per quanto concerne il layout, come accennato all’inizio della nostra recensione, la Mountain Everest Max, ne presenta uno ridotto, TKL. In aggiunta, però, nella confezione, troviamo il tastierino numero, con quattro tasti macro extra. Le colorazioni disponibili sono Gunmetal Grey e Midnight Black, entrambe molto sobrie e pulite. Corona il tutto una bellissima illuminazione LED RGB gestibile sia attraverso la tastiera stessa, sia attraverso Base Camp, il software di gestione di Mountain. Sono disponibili diversi effetti e personalizzazioni, inoltre, la trasparenza in messo alle due placche metalliche, rende la diffusione della luca ancora più particolare.

La tastiera è regolabile in altezza con differenti livelli, ma diversamente da altri prodotti simili, non presenta piedini inclinabili in plastica, bensì piedi magnetici. Nonostante non siano incollati, l’attrazione è sufficientemente forte da farli rimanere al loro posto. Non ho riscontrato alcun problema durante la scrittura, mentre devo essere onesta, qualche piccolo movimento durante il game intensivo c’è stato.

Mountain Everest Max LED

Che switch montiamo?

La versione da noi testata ha degli switch Cherry MX rossi, ma è possibile acquistare la tastiera anche con le varianti marroni o blu allo stesso prezzo. In alternativa è disponibile anche nelle versioni Silent Red e Speed Silver per un costo di 10€ in più. I keycap sono realizzati in plastica ABS, molto liscia e piacevole al tatto, oltre che abbastanza resistente. Vi è, inoltre, la possibilità di acquistare dei keycap in PBT direttamente sul sito.

Altra feature molto interessante è l’hot-swap, ovvero la possibilità di sostituire i propri interruttori senza particolari sforzi. Possiamo sostituire i Cherry MX Red con qualunque altro switch, semplicemente togliendo gli switch e inserendone altri. Non vi è alcuna saldatura, pertanto il processo può essere effettuato da chiunque. Davvero comodo nel caso in cui si dovesse rovinare un interruttore. Nella confezione sono inoltre presenti switch diversi, uno per tipo, così da poterne sentire il feeling.

Cherry MX Red

Il punto di forza è la modularità

La vera chicca di questa Mountain Everest Max, però, è la sua modularità. Ne abbiamo parlato all’inizio della nostra recensione e adesso entriamo un po’ più nel dettaglio. Come accennato, nonostante la tastiera presenti un layout di base TKL, raggiunge la sua completezza grazie a tutta una serie di accessori. Il primo è un semplice poggiapolsi magnetico, comodo e funzionale. Il secondo, invece, è il tastierino numerico modulare. Si tratta di un accessorio funzionale, dotato non solo dei classici tasti, ma di quattro tasti macro extra. Questi sono molto simili ai tasti dello Stream Deck, trasparenti, lucidi e illuminati a LED. È possibile non solo personalizzare le funzioni associate, ma anche l’immagine che compare nel piccolo schermo.

Mountain Everest Max recensione accessori

Il tastierino numerico si collega alla tastiera attraverso una porta USB-C e può essere posizionato a destra o a sinistra, senza differenze. Questa è certamente una funzione interessante e piacevole che permette di avere una grandissima libertà nella composizione. Questo può essere, inoltre, ancora più comodo per i mancini che, in genere, posizionano il mouse sul lato opposto ai destrorsi.

L’ultimo accessorio in dotazione è il dock multimediale, anch’esso collegabile tramite porta USB-C. Si tratta di una piccola barra che presenta alcuni pulsanti fisici e una rotella con un ampio display. Questo presenta uno schermo IPS a colori che ci permette di visualizzare le principali funzioni selezionabili. I tasti fisici hanno accesso diretto alle classiche funzioni multimediali, come aumento/diminuzione volume, avvio di una traccia e così via. Tra le funzioni sul display possiamo regolare e cambiare i LED oppure possiamo visualizzare alcune caratteristiche del nostro computer, come l’utilizzo della RAM, o della CPU.

Mountain Everest Max recensione LED

Mountain Everest Max recensione: ricca di funzioni grazie a Base Camp

Sebbene molte delle funzionalità, specialmente legate all’illuminazione, siano gestibili tramite la dock multimediale, la testiera è completamente programmabile attraverso il software di gestione. Durante la nostra recensione di Mountain Everest Max, quindi, ci siamo tuffati un po’ all’interno di Base Camp, il software di gestione. Al suo interno troviamo tutte le informazioni relative alla nostra periferica e tutte le funzioni che possiamo attribuirle. Prima di tutto troviamo una sezione dove gestire tutta l’illuminazione LED RGB, dal colore agli effetti. In modo comune ad altri prodotti simili, è possibile selezionare la velocità di ogni singolo effetto, oppure personalizzare i colori dei tasti in maniera indipendente. Possiamo regolare anche la luminosità che, a mio avviso, è molto buona: sufficientemente alta e ben distribuita.

Base Camp

Oltre alla gestione dell’illuminazione, possiamo gestire tutte le funzioni e le macro assegnate ai singoli tasti. Possiamo programmare le scorciatoie sul tastierino numeri e cambiare le icone dei tasti con il mini display. Il programma è abbastanza semplice da gestire e non servono particolari abilità per familiarizzare con esso.

Recensione Mountain Everest Max

Siamo pronti a raccontarvi delle sue performance

Dopo avervi raccontato in lungo e in largo delle caratteristiche estetiche, è ora tempo di spingere la nostra recensione di Mountain Everest Max verso il lato delle performance. Per testare tutte le sue capacità l’abbiamo portata con noi sui campi di Battlefield e ci siamo poi rilassati insieme nella stesura di qualche articolo. Primo impatto? Perfetta. La tastiera è solida e robusta, a prova di ogni nostra battitura. Tra le caratteristiche tecniche troviamo un polling di 1000 Hz, un sistema rollover N-Key per l’anti-ghosting e switch di base rossi.

Durante le nostre partite non abbiamo mai avvertito una mancanza o una inefficienza: ogni tasto premuto è stato corrisposto da un’azione in gioco. Tutto veloce, preciso e funzionale. Perfetti non solo gli switch, che ormai conosciamo davvero bene, ma anche la stabilizzazione degli stessi. Ottime poi le funzioni per il tastierino numerico che mi hanno aiutato molto anche durante la gestione delle live e di OBS. Ebbene sì, perché dopo l’ultimo aggiornamento, tastiera e software hanno piena compatibilità anche con OBS. Una sinergia perfetta per chi deve fare streaming.

tastierino

Mountain Everest Max recensione: è un sì?

Giunti alle battute finali della nostra recensione di Mountain Everest Max, possiamo dire con certezza che si tratta di un sì. La tastiera è davvero ottima sotto ogni punto di vista: completa, versatile e robusta. Si comporta egregiamente in gioco, si adatta alla scrittura ed è completamente personalizzabile. Il prezzo non è dei più bassi, parliamo di 250€ per la versione più completa. È possibile acquistare anche la versione con il layout ITA, senza differenze di prezzo. Sebbene siamo consapevoli che si tratti di un prodotto estremamente costoso, possiamo ritenerci più che soddisfatti dalla sua qualità.

Se volete acquistare Mountain Everest Mx, potete farlo direttamente dal sito ufficiale.

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Autore

  • Giulia Garassino

    Ingegnere Aerospaziale da sempre amante di videogiochi e tecnologia. Cresciuta con Crash Bandicoot, Spyro e Metal Slug. Competitiva sugli FPS, non si lascia scappare platform, hack & slash e GDR. Il mio titolo preferito? Nier Automata. Il gioco su cui ho speso più ore? Battlefield, che domande! Eppure, una grandissima fetta del mio cuore è occupata da Fable, amore di vecchia data. Dimenticavo, ho provato così tante tastiere che, ad occhi chiusi, potrei dirvi che switch montano!

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