Due mondi diversi che si influenzano a vicenda: si può oramai affermare che musica e videogiochi sono sempre più compatibili tra di loro. È risaputo quanto sia importante il sound design nei videogiochi: permette al giocatore di immergersi completamente nell’esperienza che sta vivendo. Inoltre, molte colonne sonore presenti nei videogiochi sono capolavori scolpiti nella memoria dei giocatori.
Succede anche il contrario: vari artisti, italiani e non, si rivolgono all’universo videoludico per dare una rappresentazione visiva alloro musica. Un esempio è il videoclip del brano “Do the Whirlwind”, della band Architecture in Helsinki, realizzato con la grafica di un videogioco in 16 bit. Quali altri musicisti sono protagonisti nei videogiochi? Scopriamolo in questo approfondimento.
Musica e videogiochi: Luca Qualunque, il suo EP “Farmaci” diventa un gioco in 8 bit
Dopo un periodo di incertezza e smarrimento Luca Milani, in arte Qualunque, ha ritrovato se stesso con la produzione del suo EP “Farmaci” uscito a novembre 2020. A questo punto di arrivo, ma anche di partenza, è giunto grazie all’aiuto dei due artisti che lo hanno accompagnato musicalmente (Fabio Grande e Pietro Paroletti) e grazie alle sedute dalla sua terapeuta.
La band Architecture in Helsinki ci catapulta in un mondo pixelato fatto di 16 bit
Pixel, colori e 16 bit sono gli ingredienti che rendono piacevole e interessante la visione di questo videoclip ai nostalgici gamer degli anni ’80-’90. A rincarare la dose, c’è la sequenza finale ispirata al mondo di Pac-Man.
Una giornata atipica di un impiegato su un platform game per Wait for Me di Moby
Che sensazione lascia quella scritta “Game Over”? Sicuramente amara, dovuta dalla situazione quasi patetica che il protagonista sperimenta nel gioco. Infatti, fin dalle prime sequenze la moglie non gli rivolge la parola e lui, tra silenzi imbarazzanti e disarmanti, le dice lo stesso “I love you”, guardandola ma non venendo ricambiato neanche di uno sguardo.
Stessa sensazione che ritroviamo per tutta la durata del videoclip/videogioco. Il nostro impiegato si imbatte nello stesso ostacolo tutte le mattine, come lui stesso sottolinea, quasi ad indicare una certa normalità del suo disagio quotidiano. Non è neanche capace di cambiare la situazione frustrante in cui si trova da chissà quanti anni.
Come è nata l’idea del videoclip di Wait for Me? È stato Moby stesso a indire un concorso per il migliore videoclip musicale per la canzone e il vincitore e realizzatore del video in stile platform game è stato Maik Hempel.
“Californication” in modalità videogioco
In un’epoca dominata a livello videoludico dai vari Tomb Raider, Resident Evil e Crash Bandicoot, solo per citarne alcuni, i Red Hot cavalcano l’onda del 3D e del suo recente avvento su home console. Il videogame di Californication inizia con la scritta “now loading” e partono così delle immagini in sequenza che rappresentano i membri dei RHCP in varie location tipiche californiane.
Obiettivo del gioco è superare vari ostacoli, come le forze dell’ordine, boscaioli assassini e squali e trovare gli asterischi rossi, simbolo dei RHCP stessi. In Californication siamo catapultati nella grafica anni ’90 tanto amata e anche i giochi sono i titoli usciti in quel periodo.
Musica e videogiochi: chi sono i musicisti protagonisti
Non solo videoclip per promuovere un EP o un brano, ma veri e propri personaggi famosi presenti nei videogiochi. Alcuni dei nomi del pop e del rock mondiale hanno avuto questo piacere, quello di essere protagonisti in diversi videogiochi. Vediamo i due più famosi.
David Bowie in “Omikron: the Nomad Soul”
Ed è proprio nel gioco “Omikron: the Nomad Soul” che vediamo la comparsa della rockstar David Bowie in un setting tutto futuristico. La sua non era un’apparizione fugace, anzi era addirittura possibile seguire un suo concerto in uno dei locali presenti nel videogame. Inoltre, è autore della colonna sonora “Angels of Promise” presente nel gioco.
Uscito nel 1999 prima su Windows e poi su Dreamast, Omikron ha visto l’interpretazione del Duca Bianco in due ruoli. Il primo è Boz, un rivoluzionario ricercato dalle autorità e il secondo è il front leader della band musicale “Dreamers”, che tiene concerti illegali a Omikron. Ha inoltre contribuito alle scelte di design del videogioco oltre che della musica. Poco dopo la morte dell’artista nel 2016, Quantic Dream aveva deciso di omaggiarlo dando la possibilità agli utenti di scaricare di gioco gratuitamente.
Quello che risalta di David Bowie è la transmedialità artistica. Cantante, musicista, attore, personaggio di un videogioco e anche innovatore tecnologico. È stato il primo artista ad aver creato un service provider su internet chiamato BowieNet che permetteva ai fan di rimanere aggiornati sulle news del Duca Bianco. Mille maschere, mai una uguale all’altra, tutte che gli appartenevano: David Bowie era tutto ed era nessuno ed era tra i più amati della musica rock contemporanea.
50 Cent in “Bulletproof” e “Blood on the Sand”
Il secondo videogioco, Blood on the Sand, è uscito per Play Station 2 e Xbox 360. La trama parte dal viaggio che la G-Unit ha affrontato per arrivare in Iraq con l’obiettivo di organizzare un concerto rap. Dopo aver suonato di fronte alla folla in delirio, 50 Cent si reca dal promoter della serata per chiedergli l’incasso. I soldi però sono stati rubati da un noto spacciatore della zona. Ed è così che la G-Unit si ritrova a girare in lungo e in largo alla ricerca del loro bottino, affrontando avventure pericolose.
Un evento curioso relativo alla realizzazione del videogioco Blood on the Sand vede come protagonista il giovane figlio del rapper che all’epoca aveva sei o sette anni. Gli sviluppatori del progetto dovevano discutere con 50 Cent e il suo team della build del gioco, ma lui voleva che fosse il figlio ad avere l’ultima parola sulla supervisione.
Tralasciando il fatto che un bambino abbia giocato a due giochi vietati ai minori di 18 anni, l’obiettivo era quello di avere l’approvazione finale per la messa in vendita. Cosa che è avvenuta, ma il figlio pretendeva anche un livello con gli elicotteri. Gli sviluppatori hanno spiegato che il gioco era un third-person shooter e che gli elicotteri non erano previsti. Davanti alle insistenze del bambino, il noto rapper ha affermato – stando all’intervista di GamesRadar – che il livello con gli elicotteri ci sarebbe stato senza alcuna esitazione.
Musica e videogiochi: conclusioni
Da Omikron e Californication, prodromi di un fenomeno che nel ventennio successivo sarà destinato ad esplodere, a Travis Scott in Fortnite e Tha Supreme a X Factor in formato ologramma nei giorni nostri. Le barriere tra le arti sono ufficialmente cadute. Musicisti su Twitch e videogiochi al servizio della musica descrivono un rapporto che non è più semplice contatto occasionale, ma è ora vera e propria fusione.
E voi cosa ne pensate? Conoscete altri musicisti protagonisti nei videogiochi? Fateci sapere la vostra opinione, scriveteci (e seguiteci!) su Facebook, Instagram, Twitch, o su tutti gli altri canali Tech Princess che trovate in basso, nel footer.