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NBA 2K19: tutte le novità nell’intervista a Rob Jones

In questi giorni è uscito NBA 2K19, il titolo di simulazione cestistica più acclamato dalla critica e dal pubblico. Come ogni anno il gioco arriva rinnovato e migliorato in molti dei suoi aspetti principali, portandoci: una nuova modalità La Mia Carriera, lo story mode del titolo introdotto dall’edizione del 2014; nuove meccaniche di gameplay, che tendono a rendere ancora più simulativa l’esperienza in campo; una nuova modalità Il Mio Quartiere, arricchita di tanti nuovo mini giochi e possibilità rispetto l’anno scorso e molto altro.

Durante un evento tenutosi a Milano abbiamo potuto assistere alla presentazione del titolo, commentata direttamente da Rob Jones, il Producer della serie NBA 2K. La famosa simulazione sportiva festeggia quest’anno i 20 anni di presenza sul mercato, e non sembra volersi fermare. Ospite illustre dell’evento anche il cestista dei San Antonio Spurs, Marco Belinelli, che si è anche cimentato in una sfida con la nuova incarnazione del titolo.

Incuriositi dalle novità abbiamo fatto due chiacchere insieme a Rob Jones che ci ha parlato soprattutto delle novità presenti in questa nuova edizione del gioco.

Un viaggio in Cina ne la modalità La Mia Carriera

Uno dei quesiti che più volevamo porre a Rob Jones riguarda la modalità single player principale. Dopo l’introduzione nell’edizione 2014 di NBA 2K del primo “Story Mode” a tema sportivo, pian piano anche le altre case di sviluppo hanno iniziato a prendere spunto da quest’idea proponendo le loro storie, che, seppur non siano fondamentali per chi cerca la pura competizione, attirano indubbiamente una grossa fetta di pubblico.  “Molti comprano titoli come Call of Duty solo per l’online, ma secondo me per abituarsi a un nuovo sistema di gioco ancora tanti utilizzano il single player, che prima era soltanto la classica modalità stagione dove si prendeva una squadra e si andava avanti fino alla fine del campionato. Adesso fra una partita e l’altra c’è un filmato che aumenta l’immersione nella storia e accompagna il giocatore in un’epica avventura” con queste parole il producer ci narra dell’idea di inserire questa modalità in singolo dal taglio maggiormente cinematografico, e la risposta dei giocatori è stata più che positiva. “Dopo che abbiamo iniziato noi nell’edizione 2K14, anche molte altre case di sviluppo hanno ricevuto feedback in cui gli si chiedeva di inserire questa modalità storia all’interno dei loro giochi e così pian piano si è diffusa quasi ovunque”.

Grande curiosità viene dalla presenza del campionato cinese di basket, infatti il nostro personaggio inizierà proprio da un luogo così lontano dalla lega americana di basket, “Il mercato NBA in Cina è enorme, ma oltre a questo fattore economico, durante la creazione non riuscivamo a immaginare un luogo più difficile da cui iniziare la propria carriera per un giocatore americano” Così commenta il producer, “La lingua, i costumi e la distanza sono molto differenti da quanto siamo abituati in America, e sarà proprio questa voglia di riscatto che guiderà la componente narrativa in questo nuovo capitolo”.  La Modalità Carriera presenterà persino le partite commentate in cinese, oltre che alcune squadre del campionato locale.

Il Mio Quartiere è più bello

Dopo l’esordio dell’anno scorso torna anche la modalità Il Mio Quartiere, dove i giocatori di tutto il mondo si possono incontrare per divertirsi e giocare insieme, quest’anno però torna con diverse novità: “L’anno scorso eravamo riusciti a riunire i giocatori all’interno di questa modalità, ma ci siamo resi conto che poi tutti stavano fermi immobili a giocare la loro partita. Quest’anno abbiamo deciso di rendere l’area di gioco più interattiva, con diversi mini giochi come una lotteria che si attiva a seconda dell’ora del giorno, il dodgeball, partite 3vs3 e molto altro”.

Al suo debutto dunque la modalità Il Mio Quartiere era molto interessante, ma mancava di varietà secondo quanto raccontato da Rob Jones, “quest’anno oltre a rendere più vari i mini giochi, abbiamo voluto dare proprio la sensazione di essere in un mondo vivo, che cambia a seconda dell’orario in cui lo si visita e che possa offrire sempre un’attrattiva interessante per il giocatore”.

Il Quartiere dunque vuole imporsi quest’anno come il centro vitale di ogni attività fatta dai giocatori, spronati a passare molto più tempo divertendosi con gli amici rispetto alla versione vista l’anno scorso.

Gameplay: migliorarsi ogni anno

La serie NBA 2K è all’apice delle simulazioni cestistiche, ed è considerata tra le migliori produzioni sportive grazie anche alla profondità del suo gameplay.
Ogni anno dunque il team di Rob affronta in primis una sfida a fare di meglio contro loro stessi: “quando si parla di giochi di Basket noi siamo i più grandi critici di noi stessi proprio perché anche noi siamo giocatori. Tra di noi diversi colleghi giocano a basket e quindi conosciamo bene il gioco e le sue regole e movenze. Ogni anno vediamo cosa non va e cerchiamo di renderlo il più vicino possibile alle vere azioni di gioco, ad esempio quest’anno abbiamo voluto dare molta più fisicità agli scontri che avvengono durante le fasi d’attacco, perché questa fisicità deve essere resa bene nel gioco per creare l’effetto di realismo che vogliamo”.

Oltre le fasi di gioco nelle partite però quest’anno sono cambiate anche altre cose, infatti Rob ci racconta che guarda molto anche alla concorrenza, non solo legata ai titoli sportivi, “Per quanto riguarda modalità come La Mia Carriera osserviamo spesso cosa fanno gli altri, perché il confronto ci aiuta a capire dove noi sbagliamo e dove possiamo migliorare, come loro hanno fatto con noi. Ti mentirei se dicessi che quest’anno non ci siamo ispirati a Fortnite per alcune aggiunte, dato che il titolo di Epic Games ormai è un fenomeno incredibile”.

Infine la nostra piacevole intervista si è conclusa cercando di capire a cosa Rob e i suoi colleghi puntano dopo essere diventati tra i migliori titoli sportivi degli ultimi anni, “La nostra idea è ogni anno la stessa, noi vogliamo essere il miglior titolo dell’anno, non il miglior gioco di basket, ma il migliore comprendente anche tutti gli altri generi, capirai che è un traguardo molto difficile per un gioco sportivo, ma questo ci sprona a fare sempre di meglio”.

Così si conclude la nostra intervista a Rob Jones, che ringraziamo per averci concesso quest’opportunità, nel mentre torniamo ad allenarci nei tiri liberi (virtuali) pronti alla prossima sfida.

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