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Netflix assume esperti in IA: si va davvero verso un futuro senza attori e sceneggiatori?

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Abbiamo scritto in chissà quanti articoli che l’intelligenza artificiale, e più nello specifico l’intelligenza artificiale generativa, affascina e spaventa.

Sta mostrando giorno dopo giorno le proprie enormi potenzialità (virtuose e perverse) ma anche la sua… giovane età, fra errori e gaffe più o meno clamorose.

Per quanto riguarda le immagini, abbiamo avuto modo di constatare di cosa sono capaci software come Midjourney. Che ci hanno mostrato Papa Francesco con un piumino alla moda, Donald Trump arrestato eccetera.

C’è poi l’utilizzo del deepfake, che in una pubblicità ha ad esempio riportato sullo schermo Bruce Willis (con polemiche annesse). Ma del suo uso distorto ci siamo accorti quando i volti di alcune attrici di video porno sono stati sostituiti con quelli di Emma Watson e Scarlett Johansson.

Insomma, più in generale, ci si domanda quale sarà l’impatto dell’intelligenza artificiale nel mondo del cinema e delle serie TV.

Netflix assume esperti in IA

In questo periodo di entusiasmi e paure, non poteva non far discutere la scelta di Netflix di assumere personale specializzato in IA.

Più precisamente, come riporta il sito specializzato Engadget, l’azienda ha pubblicato un annuncio per un machine learning platform product manager, un esperto di machine learning. Ovvero l’apprendimento automatico, una branca dell’intelligenza artificiale che si occupa di creare sistemi capaci di apprendere e migliorare le performance in base ai dati che utilizzano.

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Gli stipendi per questo profilo va dai 300.000 ai 900.000 dollari l’anno. Mentre un attore (torneremo sulla questione) ne percepisce 200 al giorno.

Il sito The Intercept fa sapere che Netflix cerca un’altra figura legata all’IA. Si tratta di un direttore tecnico nel settore giochi, dove l’intelligenza artificiale generativa compone narrazioni e dialoghi. Questo ruolo frutta sino a 650.000 dollari all’anno.

Le posizioni ricercate da Netflix per quanto riguarda l’IA sono in tutto cinque. Oltre alle due già citate, la società punta su un ingegnere del software, un ricercatore e un esperto di apprendimento automatico.

Dove andremo a finire?

Questa ricerca di figure legate all’IA da parte di Netflix ha suscitato qualche domanda. Anche perché l’azienda sta già trasmettendo Deep Fake Love, una serie spagnola di incontri dove i volti dei concorrenti vengono scansionati per creare, appunto, deepfake.

Il dubbio quindi è se i nuovi profili di esperti di IA cercati da Netflix avranno il compito di introdurre sempre più l’intelligenza artificiale in film e serie, con buona pace degli sceneggiatori e degli attori in carne e ossa.

I ruoli cercati da Netflix

In realtà, guardando meglio le caratteristiche delle cinque posizioni aperte, certi timori sono eccessivi.

Il machine learning, nel futuro prossimo, dovrebbe essere utilizzato soprattutto nei confronti degli utenti. Per capire ancor meglio i loro gusti e consigliare con maggior precisione nuovi contenuti in base a ciò che essi hanno guardato.

La sola figura delle cinque che può lasciare qualche dubbio è quella del machine learning platform product manager, che ha il compito di integrare l’IA “in tutte le aree del business”, compresa quindi la produzione di film e serie.

La questione delle retribuzioni

Più concreto e immediato il problema delle retribuzioni. Che, assieme ai timori legati all’IA, è il motivo scatenante dello sciopero di sceneggiatori e attori di Hollywood.

È vero, le superstar guadagnano cifre da capogiro. Ma sono solo una piccola parte. A fronte di un 5% che supera abbondantemente i 200.000 dollari di guadagni annui, abbiamo una percentuale tra il 70 e il 75% di attori che guadagna meno di 40.000 dollari all’anno.

Alla luce delle retribuzioni che vi abbiamo riportato per le figure professionali cercate da Netflix nell’ambito dell’IA, i motivi di malcontento non sono certo pretestuosi.

Stupisce inoltre l’intempestività dell’azienda, che pubblica annunci di posizioni manageriali in questo periodo caldo.

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Il futuro del cinema

Ma tornando alla prima questione, è calcolabile cosa succederà nel futuro prossimo al cinema, dal momento che l’intelligenza artificiale andrà sempre più affinandosi?

Abbiamo scritto un articolo simile per quanto riguarda la minaccia dell’IA agli scrittori (e gli sceneggiatori appartengono pur sempre alla categoria).

Una macchina sarà in grado di sostituire egregiamente un testo compilativo, ma il talento e il genio capaci di sorprendere con opere uniche e inimitabili (alla cui composizione contribuiscono cultura, esperienza, sensibilità, estro, intuito, malizia e chissà cos’altro) ci sentiamo di dire che rimarranno ben saldi a lavorare per noi.

E per quanto riguarda il deepfake, sfidiamo qualunque software a riprodurre il sorriso sardonico di Robert De Niro, accennato a fior di labbra ma carico di infiniti sottintesi.

E speriamo di non sbagliarci.

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