Nella tarda mattina di mercoledì 5 ottobre è stato assegnato il Premio Nobel 2022 per la Chimica.
Che va a tre studiosi di altrettanti Paesi: Carolyn Bertozzi, Morten Meldal e Barry Sharpless.
Il conferimento delle prestigiose onorificenze è iniziato lunedì 3, con il Nobel per la Medicina assegnato a Svante Pääbo “per le sue scoperte sul genoma degli ominini estinti e sull’evoluzione umana.”
Martedì 4, Nobel per la Fisica ad Alain Aspect, John F. Clauser e Anton Zeilinger, per i loro esperimenti con i fotoni entangled.
Con il riconoscimento per la Chimica si chiude il trittico dei premi Nobel di ambito scientifico. Dopo di che, nella giornata di giovedì 6 ottobre sarà la volta della letteratura, e venerdì 7 del premio Nobel per la pace. Si chiuderà lunedì 10 ottobre con il Nobel per l’economia.
Scopriamo qualcosa in più sull’assegnazione del Nobel per la Chimica del 2022.
Le motivazioni del Nobel per la Chimica 2022
Il Nobel per la Chimica edizione 2022 è stato vinto da Carolyn Bertozzi, Morten Meldal e Barry Sharpless. Sul sito ufficiale del premio sono apparse le motivazioni.
“Barry Sharpless e Morten Meldal hanno ricevuto il Premio Nobel per la Chimica 2022 perché hanno portato la chimica nell’era del funzionalismo e gettato le basi della chimica dei clic.
Condividono il premio con Carolyn Bertozzi, che ha portato la chimica dei clic in una nuova dimensione e ha iniziato a usarla per mappare le cellule. Le sue reazioni bioortogonali stanno ora contribuendo a trattamenti contro il cancro più mirati, tra molte altre applicazioni”.
La chimica dei clic
Anche i meno avvezzi alla chimica, nel leggere le motivazioni del conferimento del Nobel per la Chimica 2022 avranno notato che appare due volte il concetto di “chimica dei clic”.
Sharpless e Meldal hanno avuto il merito di gettare le basi per questa forma funzionale della chimica, “in cui i blocchi molecolari si uniscono in modo rapido ed efficiente”.
E Carolyn Bertozzi ha iniziato a usare la chimica dei clic negli organismi viventi.
In sostanza, la chimica dei clic (o “chimica a scatto”) consente di unire le molecole in modo semplice, in un tempo breve, tramite ossigeno e acqua.
Permette insomma di sintetizzare con facilità sostanze complesse tramite l’unione di molecole di dimensioni minori.
La chimica a scatto è stata inaugurata da Barry Sharpless. E ha la particolarità di non seguire più le complicate reazioni chimiche dei processi naturali. Ciò consente un assemblaggio più semplice delle molecole.
Lo ha detto anche Johan Åqvist, presidente del Comitato Nobel per la Chimica. “Il Premio per la Chimica di quest’anno si occupa di non complicare eccessivamente le cose, ma di lavorare con ciò che è facile e semplice.”
La chimica dei clic nella medicina
È con Carolyn Bertozzi che si è iniziato ad applicare la chimica a scatto anche alle molecole biologiche. Poiché nella sua forma originale non era destinata agli esseri viventi.
Le declinazioni della chimica dei clic negli organismi viventi sono varie e importantissime. Ad esempio, studiando la superficie delle cellule del cancro (diverse da quelle sane), si possono sviluppare nuovi farmaci e terapie ad alta precisione contro i tumori.
Il secondo Nobel di Sharpless
L’ottantunenne Barry Sharpless, che una ventina di anni fa ha dato il via alla chimica dei clic, è già stato insignito del Nobel per la Chimica nel 2001.
Allora era stato premiato per i suoi studi sulle “reazioni di ossidazione catalizzate chimicamente”. Solo altre quattro persone, oltre a Sharpless, hanno ottenuto due volte un premio Nobel.
Barry Sharpless Lavora allo Scripps Institute con sede a La Jolla, in California.
Gli altri due premi Nobel per la Chimica 2022
Padre della chimica a scatto assieme a Sharpless è Morten Meldal, nato in Danimarca nel 1954, che insegna all’Università di Copenaghen.
La più giovane dei tre premi Nobel 2022 per la Chimica è la già citata Carolyn Bertozzi, nata a Boston nel 1966, che insegna alla Stanford University ed è membro dell’Accademia dei Lincei.
Come abbiamo visto, Bertozzi ha fatto fare un balzo in avanti alla chimica dei clic, applicandola agli organismi viventi e permettendo così la messa a punto di terapie antitumorali ad alta precisione.
Il commento dell’Accademia dei Lincei
Sono proprio presidente e vicepresidente dell’Accademia dei Lincei, Roberto Antonelli e Giorgio Parisi, a commentare il premio Nobel per la Chimica 2022.
Antonelli E Parisi hanno detto: “Siamo orgogliosi di questo Nobel che dimostra la fondamentale importanza, come da obiettivo tradizionale dell’Accademia, dell’azione sinergica tra differenti campi del sapere. In questo caso chimica verso biologia, attraverso l’uso di complesse architetture molecolari affrontate con tecniche ingegneristiche, per un risultato di grande impatto nell’applicazione alle scienze della salute”.
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