NVIDIA ha finalmente lanciato la sua nuovissima RTX 4060 Ti, una scheda grafica che appartiene alla Serie 40 con architettura Ada Lovelace e che punta ad ampliare l’offerta di prodotti per quanto riguarda il gaming in 1080p.
Questa scheda nasce, come si evince dal nome, per supportare la tecnologia RTX, ovvero il Ray Tracing. Non vi suona nuova? È normale: in realtà l’azienda americana ha lanciato il Ray Tracing qualche anno fa e sì, è stata una vera svolta in ambito videoludico poiché i riflessi e le luci all’interno degli scenari di gioco si adattano a secondo delle superfici presenti, in modo dinamico.
Ma come si comporta sul campo? Per scoprirlo abbiamo messo alla prova la NVIDIA GeForce RTX 4060 Ti con 8 GB di memoria dedicata. Potremmo definirla la “figlia di mezzo“, dato che entro luglio arriveranno le versioni RTX 4060 “liscia” e la sorella maggiore, la RTX 4060 Ti da 16GB.
Le nuove tecnologie introdotte
NVIDIA ha introdotto nella serie 40 delle sue schede grafiche la possibilità di utilizzare il DLSS 3. Questa tecnologia, il Deep Learning Super Sampling, è in grado di elaborare un’immagine ad una risoluzione più bassa rispetto a quella in uso, e tramite l’IA, può generare frame a risoluzione maggiore, limitando il sovraccarico della scheda.
Dagli ultimi Steam hardware surveys, ovvero i sondaggi sull’hardware degli utenti Steam, risulta che le schede video NVIDIA della classe 60 rappresentano i 4/5 delle schede utilizzate. Un numero non da poco per la casa verde.
Come abbiamo visto nelle precedenti schede della serie RTX 4000, NVIDIA ha introdotto, oltre al DLSS di terza generazione, anche l’utilizzo di una cache di livello L2 maggiorata. L’aumento di memoria cache all’interno della scheda permette di ottenere dei tempi di risposta nettamente minori, vista la vicinanza dei dati con il processore grafico.
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La multinazionale americana ha svolto dei test, su diversi titoli, per evidenziare quanto la dimensione della cache incida sulle performance. Come vediamo dal grafico sottostante, nella parte sinistra, la versione con solamente 2MB di cache (colorata in grigio) rappresenta la situazione prima dell’arrivo della memoria maggiorata; con la nuova cache a 32MB (in verde) si ha un aumento significativo delle prestazioni, generando un miglioramento del 50% circa.
Nella parte destra del grafico, vediamo inoltre, come con l’utilizzo della nuova memoria cache, porti ottimi risultati sia sulle prestazioni pure della scheda, sia con le tecnologie di Ray Tracing e DLSS abilitate.
La recensione di Nvidia RTX 4060Ti: le prestazioni
La scheda viene presentata dalla casa madre come capace di gestire il 1080p con dettagli ultra ad alto frame rate con Ray Tracing e DLSS attivo. NVIDIA nella sua presentazione ha evidenziato come il DLSS, se attivato, permetta di ottenere un boost prestazionale notevole.
Le prestazioni di una GPU si misurano generalmente in Tera-FLOPS, o TFLOPS; ovvero bilioni di operazioni al secondo usando numeri in virgola mobile (con decimali). Attenzione, non abbiamo sbagliato a scrivere; un bilione sono 1000 miliardi.
NVIDIA GeForce RTX 4060 Ti è basata sull’architettura Ada Lovelace, in particolare sul chip AD106 equipaggiato di 4352 CUDA Cores, che riescono a erogare 22 Shader-TFLOPS di potenza di rendering; monta inoltre 136 Tensor Cores di quarta generazione, capaci di 353 TFLOPS di potenza utilizzata per il rendering AI e per il DLSS. Le ultime novità introdotte su questa scheda sono i nuovi RT Cores di terza generazione, in grado di erogare 51 TFLOPS di potenza, sfruttata nel Ray Tracing. NVIDIA ha previsto una memoria di 8GB di tipo GDDR6 e una cache di 32MB di tipo L2.
Nella tabella sottostante sono evidenziate le differenze a livello di specifiche rispetto alle precedenti schede: la RTX 3060Ti e la RTX 2060 Super. Come possiamo notare l’incremento di RT e Tensor Core e degli Shader rappresentano l’aumento della potenza complessiva della scheda.
Cosa ci permette di fare NVIDIA RTX 4060Ti
La scheda che abbiamo avuto il piacere di testare è la versione Founders Edition di NVIDIA, che monta 8GB di memoria video, che per gli utenti possono sembrare pochi, ma bastano per la maggior parte dei titoli disponibili al momento. Inoltre, come già detto, arriverà una versione da 16GB che avrà performance e consumi molto simili alla versione da noi in prova. Con questo nuovo modello il produttore è riuscito a migliorar di un fattore 1.7 le prestazioni rispetto alla versione precedente di scheda la 3060Ti e di oltre il 2.6 di rispetto alla RTX 2060 Super.
I nostri test
Le nostre prove sono effettuate su una configurazione di gamma intermedia, per adattarci al meglio alle condizioni di un utente medio e al target della scheda. Abbiamo rilevato come la scheda sia ottimizzata anche per girare su configurazioni non high-end e quindi in grado di coprire una rosa di utenti molto ampia.
Fatta questa premessa possiamo procedere a dare i numeri, nel vero senso della parola. Dalle nostre prove in 1080p ad ULTRA abbiamo ottenuto:
Gioco | fps |
---|---|
Cyberpunk 2077 | 90/100 |
Shadow of the Tomb Raider | 120/140 |
Horizon Zero Dawn | 90 |
Control | 100/120 |
A Plague Tale: Requiem | 85 |
Battlefield V | 100 |
The Witcher 3 Wild Hunt | 60 |
Apex Legend | 150 |
Death Stranding | 110/120 |
Valorant | 240 |
Abbiamo registrato, come ci aspettavamo, un aumento significativo degli fps con l’attivazione, ove disponibile, del DLSS e del frame generator. Questi, nella maggior parte dei titoli; tra cui Cyberpunk 2077 e A Plague Tale: Requiem, portano il contatore dei frame al doppio rispetto alla scheda nuda e cruda. La nuova tecnologia di Nvidia aiuta molto nel guadagno degli fps mentre contemporaneamente abbassa i consumi in termini di watt, e diminuisce la latenza di rendering del gioco.
Temperature e consumi
Le temperature, dai nostri test, non hanno dato particolari problemi, anzi la scheda si è sempre dimostrata fresca e responsiva.
Come temperatura massima registrata abbiamo circa 60°C dopo diverso tempo di stress. Solitamente, in situazioni di gioco, abbiamo delle temperature molto basse, circa 54°C.
Le temperature rimangono ottime grazie al suo impianto di dissipazione, che occupa gran parte della scheda. Il design ormai blasonato è in stile blower, che permette un passaggio d’aria migliorato con due ventole, una che spinge aria direttamente sul chip e una che aspira l’aria dal corpo lamellare.
Parlando dei suoi consumi della scheda, questi sono davvero bassi, siamo nell’ordine di 160W di TGP e in-game 140W di media.
La recensione di NVIDIA GeForce RTX 4060 Ti: considerazioni finali
Concludiamo questa recensione parlando, anzitutto, del posizionamento di NVIDIA RTX 4060 Ti nel mercato. Questa versione arriva sul mercato a 449€ ed è particolarmente interessante: non abbiamo trovato particolari difetti, se non la mancanza della porta USB C nel pannello I/O, oppure di una seconda porta HDMI, probabilmente più utile rispetto alle 3 porte displayport e alla sola HDMI che abbiamo a disposizione. Forse un po’ troppo per il target d’utenza della scheda. Ci aspettavamo poi che le memorie a bordo fossero leggermente più veloci, di tipo GDDR6X, come nella versione 70, ma così non è stato.
In conclusione diciamo che il salto prestazionale c’è stato, seppur non evidente come nelle scorse generazioni. Nel complesso rimane un ottimo prodotto per chi vuole giocare in 1080p senza troppi compromessi con alto frame rate.
RTX 4060 Ti è molto indicata anche per le configurazioni non necessariamente aggiornate al 2023, purché da gaming. Vale quindi la pena tenere d’occhio questo prodotto se si ha quel setup e preferire questa alla versione da 16GB, che secondo noi ha un target di utenza leggermente differente, oltre a un costo maggiore.
- Basato su NVIDIA DLSS 3, arco Ada Lovelace efficiente e ray tracing completo
- Basato su GeForce RTX 4070
- Integrato con interfaccia di memoria GDDR6X a 192 bit da 12 GB
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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