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Olena Zelenska e l’inesistente acquisto di gioielli Cartier. La bufala della settimana

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È da molti mesi che ormai non ci occupiamo, in questa rubrica, di Volodymyr Zelensky. O meglio, delle fake news in cui (spesso in compagnia della moglie, Olena Zelenska) il presidente dell’Ucraina è stato vittima, evidentemente a opera della propaganda filorussa.

Stavolta la bufala si concentra unicamente su Olena Zelenska, poche settimane dopo le dichiarazioni della moglie di Zelensky sulla fatica – sua e dei suoi figli – di vivere lontano dal marito e padre, e dopo mesi di clandestinità.

È una notizia falsa ma articolata, che ha avuto origine da un sito nigeriano. Ricostruiamo l’accaduto.

Olena Zelenska acquista gioielli Cartier per 1.100.000 dollari

La notizia è apparsa su The Nation, quotidiano nigeriano online. L’articolo, poi rimosso, aveva un titolo che era tutto un programma: “Olena Zelenska spende 1,100,000 dollari in gioielli Cartier e fa licenziare la commessa.”

L’articolo in questione ha tratto spunto da una serie di storie pubblicate su Instagram dalla (presunta) commessa licenziata. Si hanno anche un ipotetico luogo e una data: la Fifth Avenue di New York, proprio mentre il marito, Volodymyr Zelensky, interveniva nella sede delle Nazioni Unite, quindi il 19 o il 20 settembre scorsi.

L’intento è evidentemente quello di screditare Olena Zelenska. La quale, nonostante le sue dichiarazioni, vivrebbe nell’agio. Non è la prima volta che la moglie del leader ucraino è stata “pizzicata” per (mai dimostrati) acquisti assai costosi. Forse sul solco di una doppia intervista corredata di foto (da molti ritenuta inopportuna) che la coppia aveva rilasciato a Vogue nel luglio del 2022.

La diffusione della notizia

La bufala si è rapidamente diffusa, soprattutto in Russia tramite la stampa vicino a Mosca, come il canale televisivo НТВ, di proprietà di Gazprom-Media. Addirittura l’ambasciata russa nel Regno Unito ha propagato la pseudonotizia su X, l’ex Twitter.

Non sono certo mancati anche i post in lingua italiana, soprattutto su Facebook, dove si è fatto del sarcasmo istituendo un parallelismo tra gli aiuti inviati all’Ucraina e le spese folli della moglie del leader: “Ecco dove finiscono gli aiuti. Mentre Volodymyr Zelenskyj cercava disperatamente l’aiuto americano negli Stati Uniti per ‘aiutare l’Ucraina’, Olena Zelenska si è recata sulla Quinta Strada, visitando tutti i negozi di lusso come Armani, Gucci e Cartier.”

Nella ricostruzione della vicenda si legge che Olena Zelenska avrebbe speso l’ingente cifra, e poi avrebbe risposto con grande maleducazione alla commessa rea di averle solo dato un consiglio.

Sempre in uno dei post circolati nel nostro Paese leggiamo: “Il giorno successivo, la dipendente è stata licenziata, ma prima di lasciare è riuscita a prendere delle copie degli scontrini del negozio.”

Lo scontrino incriminato

Lo scontrino dello scandalo è effettivamente apparso nei post della sedicente commessa. Ma è proprio uno dei principali elementi che dimostrano come la notizia del super shopping di Olena Zelenska e del successivo licenziamento della commessa sia una (doppia) fake news.

La data sullo scontrino, infatti, riporta la data del 22 settembre 2023. Giorno in cui i coniugi Zelensky non erano più a New York bensì in visita ufficiale in Canada, a Ottawa, come è facile scoprire con una rapida ricerca in rete.

Le altre incongruenze

È poi sufficiente controllare il codice HTML dell’articolo per rendersi conto che siamo davanti a una notizia commissionata. Si tratta infatti di un contenuto a pagamento, quindi qualcuno ha voluto che la bufala lì apparisse e da lì si diffondesse.

Inoltre Open, in collaborazione con il giornalista Shayan Sardarizadeh, ha voluto approfondire la biografia della presunta commessa licenziata. E ha scoperto che la giovane vive in Russia, a San Pietroburgo, e ha un account su VK, il social network in voga nel Paese (e non solo) come punto di riferimento di neonazisti e antisemiti.

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Le bufale incuranti della realtà

Come sempre accade, il desiderio di propagare una falsa notizia si fa beffe della congruenza. Perché se i riceventi hanno il desiderio di credere in qualcosa, nemmeno viene messa in moto un’azione che dovrebbe essere spontanea: la verifica di notizie così clamorose. Stupisce quindi sino a un certo punto che pure l’ambasciata russa nel regno Unito l’abbia diffusa.

D’altronde, tra le bufale da noi riportate che hanno riguardato Volodymyr Zelensky, in una si è scomodato addirittura l’ex fuoriclasse del Barcellona, Leo Messi. Il quale avrebbe chiesto al presidente ucraino di lasciare l’Europa.

E purtroppo c’è poco da sorridere: se ne abbiamo scritto, è perché la bufala ha avuto ampia diffusione.

Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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