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Google lancia Open Usage Commons per aiutare gli open source

Google ha deciso di lanciare in collaborazione con alcuni partner e con la SADA System una nuova organizzazione che dovrebbe aiutare i progetti open source. L’obiettivo principale dell’organizzazione è quello collaborare a gestire al meglio i marchi registrati negli open source. Si tratta della Open Usage Commons  che si impegna a fare in modo di tutelare i marchi registrati nei rapporti con gli open source.

Open Usage Commons: Google vuole migliorare gli open source

Il problema nasce dal fatto che inizialmente non vi erano molti marchi registrati all’interno di softwere open source, fatta eccezione per Linux. Perciò le open source non avevano motivo di  preoccuparsi di organizzare la gestione dei marchi. Tuttora però le licenze open source non si interessano assolutamente di ciò che riguarda i marchi registrati, come se la cosa non fosse di loro competenza.

L’obiettivo di Google e di Open Usage Commons, come spiega DiBona, è quello di fare in modo che le open source gestiscano in maniera ottimale i marchi registrati. Infatti, si potrebbero adottare criteri simili a quelli che vengono utilizzati per organizzare il copywrite ed il diritto d’autore.

Google ha inserito alcuni suoi marchi nel progetto

Google ha deciso di inserire in questa nuova organizzazione anche tre dei suoi marchi. Innanzi tutto Angular, il framework di applicazioni web per dispositivi mobili, Gerrit  uno strumento per revisionare codici ed infine Istio una rete di servizi. Tutti e tre questi marchi registrati sono perfetti per questo tipo di esperimento: infatti sono in fase di sviluppo presso Google e sono dotati di marchio associato, logo e qualche volta mascotte. Tutti e tre inoltre devono gestire prodotti di terze parti.

DiBona ha inoltre tenuto a sottolineare il fatto che si tratta di un’organizzazione indipendente gestita da un team di professionisti esperti ed appassionati.

 

 

 

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