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OpenAI e Anduril collaborano per fornire l’intelligenza artificiale al Pentagono

OpenAI ha annunciato una partnership con Anduril, una startup di difesa, per fornire intelligenza artificiale al Pentagono. Questo accordo segna un cambiamento nelle politiche dell’azienda, che fino a poco tempo fa si era opposta all’uso militare della propria tecnologia. Il nuovo contratto riguarda l’uso di droni autonomi per scopi difensivi.

OpenAI fornirà intelligenza artificiale per i droni da guerra

La società di Sam Altman ha riferito che intende contribuire con i suoi modelli di linguaggio per migliorare i droni sviluppati da Anduril. Questi droni, che fanno parte di un sistema di difesa aerea, si muovono in modo coordinato grazie all’AI. I velivoli autonomi potrebbero essere impiegati per identificare minacce aeree e rispondere rapidamente. L’intelligenza artificiale sarà utilizzata per tradurre i comandi in linguaggio naturale in istruzioni comprensibili sia per i droni sia per i piloti.

Il cambiamento nella politica di OpenAI

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Fino a pochi mesi fa, OpenAI aveva una posizione di opposizione all’uso militare della sua tecnologia. Tuttavia, l’azienda ha recentemente modificato la sua politica interna, accettando di collaborare con Anduril. Alcuni ex dipendenti hanno sottolineato che questa decisione ha sollevato discussioni all’interno dell’azienda, ma senza proteste significative.

I rischi e le prospettive future

Il progetto riguarda lo sviluppo di uno sciame di droni autonomi. Non è ancora chiaro se questi droni opereranno sotto il controllo umano o se saranno in grado di prendere decisioni in autonomia. L’autonomia potrebbe comportare rischi, poiché gli algoritmi potrebbero commettere errori e prendere decisioni imprevedibili. In ogni caso, l’utilizzo di intelligenza artificiale per la difesa aerea rappresenta un passo significativo nel campo della tecnologia militare.

Il contratto tra OpenAI e Anduril potrebbe cambiare il panorama della difesa aerea, integrando l’intelligenza artificiale nella gestione dei droni. Tuttavia, le implicazioni di un maggiore uso dell’AI nelle operazioni militari rimangono ancora oggetto di discussione.

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