A 12 anni dalla conclusione dello show, Desperate Housewives potrebbe finalmente avere un’erede. Stiamo parlando di Palm Royale, nuova serie Apple TV+ in 10 episodi con diversi punti di contatto con il celebre show ABC, capace di tenere incollati allo schermo gli spettatori per ben 8 stagioni, in un mix di commedia, dramma e mistero a trazione femminile.
Ci troviamo nella Florida del 1969 e più precisamente a Palm Beach, dove si trova il celeberrimo Palm Royale, il club femminile più esclusivo degli Stati Uniti. La protagonista della vicenda è Maxine Simmons (Kristen Wiig), disposta a tutto pur di entrare nel club e accedere così a eventi e ricevimenti riservati. Maxine deve però scontare lo snobismo e i pregiudizi che si riservano ai nuovi arrivati: in particolare deve confrontarsi con Evelyn (Allison Janney), vera e propria apre regina della comunità, e con Dinah (Leslie Bibb), apparentemente più malleabile.
Mentre seguiamo i suoi cinici e infantili tentativi di entrare nel club, facciamo la conoscenza di bizzarri personaggi che le ruotano intorno, come il marito Douglas (Josh Lucas), il barista Robert (Ricky Martin), l’anziana Norma (Carol Burnett) e Linda (Laura Dern), faro di un piccolo club femminista locale ma legata allo stesso tempo al ben più frivolo Palm Royale. Nel frattempo, scopriamo di più su Maxine, sul suo passato e su cosa è disposta a perdere per realizzare il suo desiderio.
Palm Royale: la nuova serie Apple TV+
Fin dai primi minuti, è evidente l’intento di Palm Royale, ovvero una satira aspra e pungente dell’alta borghesia e più in generale dello stile di vita futile che la contraddistingue. Una critica che, in netta controtendenza rispetto al panorama contemporaneo, ha per principale oggetto proprio le donne, che pur detenendo il potere sono spesso ritratte come persone ingenue, ipocrite e conformiste. Il romanzo di Juliet McDaniel Mr. and Mrs. American Pie diventa così poco più che una traccia per l’autrice Abe Sylvia, che si diverte a mettere in difficoltà tutti i suoi pittoreschi personaggi, a loro modo emblematici di un’America in bilico fra la presidenza Nixon e la guerra del Vietnam, fra l’allunaggio e i movimenti di protesta.
Sono proprio i personaggi a fare la fortuna di Palm Royale, esaltati da un cast autoironico e abile nella recitazione sopra le righe (oltre ai già citati, meritano una menzione Kaia Gerber e il monumento vivente Bruce Dern). Ma non è da meno la messa in scena, curata in ogni dettaglio e contraddistinta da colori pastello, costumi sgargianti e acconciature ricercate, tutti elementi che contribuiscono a conferire allo show un’atmosfera ovattata e pattinata, in aperto contrasto con i segreti che progressivamente vengono a galla.
A differenza della già citata Desperate Housewives, capace di amalgamare caratterizzazione dei personaggi e misteri in archi di 24 episodi, Palm Royale mostra purtroppo diversi limiti di scrittura, procedendo per accumulo e perdendosi fra diverse sottotrame poco convincenti, a loro volta motivate dal desiderio di inserire nel racconto diverse tematiche e suggestioni. Il risultato è che i 10 episodi totali (tutti intorno ai 60 minuti di durata) appaiono davvero eccessivi e ridondanti.
La forza dei personaggi
Nonostante gli svariati colpi di scena e un notevole climax conclusivo, l’intreccio mostra più volte la corda, ma Palm Royale riesce a rimanere sempre a galla grazie ai propri strambi personaggi, sempre sull’orlo della totale mediocrità e della più sconfortante inettitudine, ma capaci di fare intravedere anche qualche spiraglio di fragile e imperfetta umanità. Non è tutto, ma è abbastanza per distinguersi all’interno del panorama seriale contemporaneo e per dimostrare ancora una volta l’ambizione di Apple TV+, la cui asticella qualitativa è ancora difficilmente raggiungibile dalla concorrenza.
Palm Royale è disponibile dal 20 marzo su Apple TV+.