Site icon Techprincess

Passenger locator form: cos’è, a cosa serve

Passenger locator form: cos’è, a cosa serve thumbnail

Passenger Locator Form

Stiamo sentendo, e probabilmente sentiremo, sempre più parlare di Passenger locator form.

O della sua traduzione in italiano, Modulo di localizzazione digitale. Oppure del suo acronimo: PLF (o dPLF).

Si tratta di un modulo previsto dall’ordinanza dello scorso 16 aprile 2021 del ministero della Salute, e relativo a tutti i turisti che entrano in Italia.

Attenzione però, perché il modulo è altrettanto necessario per uscire dal nostro Paese e raggiungere una delle nazioni che lo richiedono obbligatoriamente.

Ci sono casi in cui dunque l’esibizione del solo Green pass non è sufficiente, come hanno da poco scoperto sulla propria pelle alcuni turisti italiani diretti in Grecia.

Scopriamo cosa è il Passenger locator form, quali i suoi ambiti di utilizzo e quali sono i Paesi che ne fanno esplicita richiesta per poter accedere nei loro confini nazionali.

Cos’è il Passenger locator form?

Come si legge sul sito del Ministero della Salute, il Passenger locator form è un modulo per la localizzazione digitale di un passeggero. Nel quale vengono raccolte informazioni su itinerario di viaggio, recapito telefonico e indirizzo di permanenza in territorio nazionale. Tutto ciò, leggiamo, “per permettere all’Autorità Sanitaria di contattare tempestivamente il passeggero, se fosse esposto a una malattia infettiva diffusiva durante il viaggio in aereo”.

Più in generale, il PLF è pensato per rendere più semplice il tracciamento dei contatti, allo scopo di ricontattare prontamente chiunque sia entrato in contatto con il Covid.

Chi deve compilare il modulo?

Tutti i passeggeri che vogliono entrare in Italia, attraverso qualsiasi mezzo di trasporto (e qui il Ministero contraddice il punto precedente in cui si parla solo di viaggi in aereo) e per qualunque durata, dovranno compilare il PLF prima del proprio ingresso sul territorio nazionale.

Dovrà compilare un modulo ciascun passeggero adulto. I minori potranno essere registrati nel modulo dell’adulto accompagnatore. In caso di minori non accompagnati, il PLF dovrà essere compilato dal tutore prima della partenza.

Dove posso scaricare il PLF?

Ecco, ben spiegati sul sito del Ministero della Salute, i passaggi per scaricare il modulo:

Una volta inviato il modulo, il passeggero riceverà all’indirizzo e-mail indicato in fase di registrazione il dPLF in formato pdf e QRcode, che dovrà mostrare direttamente dal suo smartphone (in formato digitale) al momento dell’imbarco. In alternativa, il passeggero potrà stampare una copia del dPLF da mostrare all’imbarco.

Il Passenger locator form è valido solo in Italia?

No. Spagna, Grecia, Cipro, Malta, Croazia, Regno Unito, Irlanda e Portogallo richiedono il PLF assieme al Green pass.

Attenzione, perché esiste un sito (per ora assai scarno) dedicato al PLF europeo. E, come vedremo nel prossimo paragrafo, non mancano le zone ancora nebulose.

Devo utilizzare il sito del PLF nazionale o europeo?

La domanda è legittima: cosa occorre fare prima di spostarsi in un determinato Paese che richiede il Passenger locator form?

E la risposta presente nel sito ad hoc mostra come la materia sia ancora in via di definizione. Leggiamo infatti: “Mentre alcuni Paesi hanno sviluppato i propri sistemi PLF, altri stanno utilizzando il sistema europeo dPLF. Inoltre, potrebbe accedere che un Paese utilizzi il proprio sistema nazionale per determinati mezzi di trasporto e il dPLF europeo per altri.

Nelle prime fasi di compilazione, sarai informato se è necessario proseguire compilando il PLF nazionale o quello europeo. Nel primo caso sarai invitato a visitare la pagina web dedicata del Paesi di destinazione. In ogni altro caso, invece, continuerai con la compilazione del PLF attraverso il sistema europeo dPLF.”

E se il mio viaggio è a tappe?

La regola parla di un nuovo PLF ogni volta che si utilizza un nuovo mezzo di trasporto. In via eccezionale, per i viaggi in aereo che comprendono scali in diversi Paesi, andrà compilato un unico Passenger locator form per il Paese di destinazione finale.

Ma se il viaggiatore esce dall’aeroporto prima di imbarcarsi sul volo di collegamento, andrà compilato un PLF anche per il Paese di transito.

Il caso dei turisti italiani diretti in Grecia

Un gruppo di turisti italiani diretto in Grecia, sprovvisto di Passenger locator form, è stato fermato a Malpensa.

Dura la presa di posizione di Codacons, che ha parlato di “un caos totale, che sta generando rallentamenti e problemi nei principali scali italiani, con code e attese estenuanti per i passeggeri”.

Sul Passenger locator form, insomma, sembra che ci sia ancora molto da lavorare.

Exit mobile version