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Pearson Plus, la Netflix dei libri universitari

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Pearson Plus

Come conciliare i severi studi universitari con Netflix?

In un certo senso il binomio sarà presto possibile. Ci ha pensato Pearson, il maggiore editore di libri di testo universitari degli Stati Uniti.

L’azienda ha infatti annunciato la nascita di Pearson Plus (o Pearson+), un servizio di abbonamento ai libri in formato digitale. Cambierà il modo di preparare gli esami per i ragazzi dei college?

Sul sito dell’editore c’è già una pagina ad hoc, che spiega le modalità con cui Pearson Plus verrà rilasciato. Vediamo in che modo è presentato il servizio, che già nel titolo è annunciato come “l’esperienza di apprendimento universitario più conveniente per studenti e budget”.

Pearson Plus: quando e come

Il servizio Pearson Plus sarà disponibile tramite app, in formato sia mobile che desktop, già nel prossimo autunno nei campus universitari degli Stati Uniti. Le previsioni sono però quelle di ampliare lo strumento, in un futuro prossimo, a livello globale. Ricordiamo che Pearson può contare su oltre 20.000 dipendenti, e copre 200 Paesi in tutto il mondo.

È tuttavia probabile che prima di esplorare altri mercati si attenda la risposta degli studenti USA.

Due possibili abbonamenti

Gli studenti potranno sottoscrivere due diversi tipi di abbonamento.

Pagando 9,99 dollari al mese avranno accesso a un solo libro di testo alla volta. Ma con 14,99 dollari al mese i vantaggi si moltiplicano in modo esponenziale. Si avrà infatti la possibilità di accedere alla libreria completa di Pearson, che conta su una selezione di oltre 1.500 e-book.

Da un punto di vista strettamente economico, che l’operazione sia conveniente per gli studenti è fuori discussione. È sufficiente una rapida visita al sito ufficiale di Pearson per verificare come ci siano molti volumi dal prezzo di copertina intorno ai 100 dollari, e che in alcuni casi sfiorano i 200.

Il comunicato

Nel comunicato apparso venerdì 30 luglio, il CEO di Pearson Andy Bird sembra sicuro del successo dell’iniziativa. Queste le sue parole: “Gli studenti sono chiari sul fatto che preferiscono la comodità e l’accessibilità degli strumenti di apprendimento digitale come Pearson Plus.

Con Pearson Plus stiamo reinventando l’esperienza di apprendimento per gli studenti e costruendo relazioni dirette con loro, che ci consentiranno di continuare a migliorare il prodotto con le funzionalità di cui hanno bisogno e che desiderano. Vogliamo che gli studenti trascorrano meno tempo a preoccuparsi dell’acquisto dei loro libri e più tempo a godersi la loro esperienza universitaria.”

Ulteriori vantaggi di Pearson Plus

Sul sito sono poi elencate alcune caratteristiche del servizio Pearson Plus, che è stato “sviluppato in collaborazione con gli studenti”.

Si avrà ad esempio accesso alle versioni audio dei libri digitali, saranno fornite opzioni avanzate di ricerca e ci saranno innovazioni anche per quanto riguarda la possibilità di prendere appunti.

Gli studenti avranno poi a disposizione le schede riassuntive di molti volumi oltre alla possibilità di personalizzare i testi. Inoltre, il supporto è garantito 24 ore al giorno per 7 giorni su 7.

I numeri di Pearson

Pearson fa sapere che circa 10 milioni di studenti accedono ai suoi servizi. E un numero sorprendente dei ragazzi che studia nei college, ossia il 70%, predilige i contenuti digitali.

L’idea è che Pearson Plus aiuti “a conquistare ulteriori vendite perse nel mercato dei libri di testo secondari e a ripristinare l’economia del business dell’istruzione superiore dell’azienda. Inoltre, Pearson Plus creerà una relazione diretta con i consumatori studenti.”

Infine, una dichiarazione netta: “Pearson Plus diventerà il prodotto di punta di Pearson per l’istruzione superiore, con funzionalità e contenuti aggiuntivi già pianificati per il rilascio futuro.”

Studiare sul digitale

I dubbi sull’operazione Pearson Plus sono essenzialmente due.

Il primo lo cita Eddie Watson, vicepresidente associato per l’innovazione curricolare e pedagogica presso l’Association of American College. Watson, intervistato dal Times, solleva il problema di un’eventuale pressione degli studenti verso i libri di testo contenuti nell’abbonamento. “Forse la pressione da parte degli studenti con abbonamenti può indurre i docenti a scegliere un libro di testo che non è necessariamente il migliore per il corso. Il rischio è che precluda altre opzioni che potrebbero essere più aperte e più convenienti”.

Il secondo dubbio riguarda la qualità dello studio sui volumi digitali rispetto a quella sui libri cartacei. Per non fare la figura degli inguaribili passatisti, diciamo subito che reputiamo prezioso il supporto delle risorse digitali per approfondire qualunque materia. Ma ci pare che sottolineando, evidenziando, facendo le mitiche orecchie alle pagine e rimpinzando i libri di post-it, si abbia un rapporto molto più fisico e vivo con la materia di studio, e quindi si favorisca la memorizzazione dei contenuti.

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