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Pirateria online: gli IP saranno bloccati senza il controllo di Agcom

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La pirateria online è una piaga sempre attuale, anzi in crescita, come vedremo. E come dimostra il nuovo spot pubblicitario che vede protagonista l’ex calciatore della nazionale, e volto notissimo non solo ai calciofili, Christian “Bobo” Vieri.

Negli ultimi mesi a livello legislativo si sono fatti diversi passi avanti in questo senso. E lo scorso luglio il Senato ha approvato la così detta “legge anti pezzotto”. Ossia una legge contro la diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore. Le multe previste prevedono sino a tre anni di reclusione e quindicimila euro di multa.

Vedremo più nel dettaglio quali norme sono state adottate. Intanto diciamo che, curiosamente, nel decreto Caivano sono state inseriti alcuni emendamenti alla legge, che prevedono l’intervento immediato in caso di illecito, senza il controllo di Agcom. Procediamo con ordine.

Il decreto Caivano e la legge contro la pirateria online

Il cosiddetto decreto Caivano non sembra c’entrare granché con la pirateria online.

Si tratta infatti di un decreto legge contenente “misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile.” Eppure, nel testo di conversione in legge del dl del 15 settembre, sono compresi anche alcuni emendamenti alla legge 93 del 14 luglio 2023. La “legge anti pezzotto”, appunto.

Cosa è stato modificato?

La legge

Stupisce l’incongruità dell’inserimento di emendamenti a una legge contro la pirateria online in un testo riguardante la criminalità e il disagio minorile.

Al di là di ciò, e andando alla sostanza, gli emendamenti sono già stati recepiti. Ricordiamo prima cosa prevede l’attuale legge. In sintesi, un grosso potere è stato affidato all’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. L’Agcom ha il compito, dopo segnalazione di chi detiene i diritti di un determinato contenuto, di chiedere agli operatori il rapido blocco (entro 30 minuti) di trasmissioni pirata. Superfluo aggiungere che tale immediatezza mira a colpire soprattutto la messa in onda delle partite di calcio attraverso canali illeciti.

Per rendere tecnicamente possibili queste operazioni di blocco dei flussi illeciti, la Lega Calcio ha donato all’Agcom, nel mese di agosto, la piattaforma Piracy Shield.

Gli emendamenti

La piattaforma, non ancora in funzione, essendo automatizzata non renderebbe necessario l’intervento di controllo umano da parte di Agcom.

E gli emendamenti alla legge anti pezzotto prevedono proprio che tocchi ai provider a oscurare eventuali trasmissioni illegali, bypassando Agcom, che sarebbe solo informata dell’azione. Sembra una contraddizione vistosa rispetto alla legge, dove è esplicitato che la funzione di blocco degli Ip spetti solo all’Autorità. Altri dubbi sono suscitati dalla capacità dei provider, o di altre aziende private da essi delegate, a intervenire in modo rapido e soprattutto corretto.

Un altro emendamento prevede il dimezzamento dei tempi di varo della piattaforma, da 6 a 3 mesi.

I tempi

Gli emendamenti iniziali sono stati presentati da Daniela Ternullo e Mario Occhiuto, entrambi di Forza Italia. Emendementi poi recepiti e ulteriormente inaspriti da un emendamento a firma del Ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani.

Pesa in queste modifiche la figura di Claudio Lotito, senatore di Forza Italia e presidente della Lazio.

L’emendamento sarà votato in Commissione martedì 24 ottobre, dopo di che andrà in discussione alla Camera.

Pirateria online in aumento

Nel frattempo, dicevamo, la pirateria online è in aumento, e non riguarda solo la fruizione di eventi sportivi.

Un recentissimo report a livello europeo, “Violazione del diritto d’autore online nell’Ue 2023”, segnala che nel nostro Paese il fenomeno è cresciuto del 3,3%.

L’Indagine sulla pirateria audiovisiva in Italia nel 2022, poi, ci segnala che i danni di fatturato che derivano dalla pirateria online ammontano a 1,7 miliardi di euro. Ed è stimata una perdita di quasi 10.000 posti di lavoro, soprattutto fra i più giovani.

Nel 2022 la pirateria televisiva in Italia rappresentava il 48% del totale. Risulta in aumento la pirateria legata ai software e in calo quella cinematografica e musicale.

Segnaliamo infine che il download illegale colpisce anche l’editoria libraria: una ricerca condotta da Ipsos per Air ha stimato in 771 milioni di euro il fatturato che questa pirateria sottrae annualmente al comparto. E stiamo parlando del 31% del mercato complessivo.

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