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La recensione di Google Pixel Watch 3: si evolve ancora ma…

La recensione di Google Pixel Watch 3: si evolve ancora ma... thumbnail

“… di suo è un gran bello smartwatch: funziona bene, fa di tutto, è molto bello, molto comodo… Certo, l’autonomia è di un giorno, massimo un giorno e mezzo, ma siamo in linea con la concorrenza”.

Questo è ciò che scrivevamo lo scorso anno dello smartwatch di Google.
Ci aveva ampiamente convinto perché design e funzionalità erano assolutamente all’altezza delle nostre aspettative.
Ma si poteva fare meglio di così. E “meglio” è quello che Big G ha fatto quest’anno con Pixel Watch 3.
La nuova generazione fa un enorme passo avanti sul fronte del fitness ma porta con sé anche un software più completo e raffinato, una nuova versione da 45 mm e sensori più precisi.

Non abbiamo ancora raggiunto la perfezione e in realtà serve anche qualche compromesso ma, a conti fatti, è nuovamente uno degli smartwatch Android più interessanti, soprattutto per gli sportivi.

La recensione di Pixel Watch 3

Ci sono tre importanti elementi che non sono cambiati rispetto allo scorso anno:

  1. l‘app di Fitbit e l’app Pixel Watch sono ancora due mondi separati;
  2. la batteria continua a durare una sola giornata;
  3. il prezzo è ancora alto rispetto alla concorrenza, con una base di partenza di 399 €.

Non possiamo considerarli veri e propri difetti. Sono più che altro scelte fatte da Google, alcune più comprensibili di altre.
Certo, ci piacerebbe avere una sola applicazione per tutto ma è anche vero che oggi separare l’app che gestisce le impostazioni da quella che traccia l’attività fisica e i parametri legati alla nostra salute è una prassi piuttosto comune, che per altro non mina l’esperienza d’uso del prodotto. Anche perché, diciamocelo, l’app dedicata alle impostazioni viene usata pochissimo rispetto all’altra. E ci costa giusto qualche click in più, niente di esageratamente faticoso.

Comprendiamo anche la decisione relativa all’autonomia.
Un sistema operativo aperto, che permette il download di nuove applicazioni e offre di conseguenza una grande adattabilità al singolo utente, è spesso accompagnato da un’autonomia che difficilmente supera la giornata di utilizzo. Ci sta, è un compromesso tra l’azienda e l’utente, che uno è libero di accettare – acquistando il prodotto – o rifiutare – scegliendo uno smartwatch diverso.

Pixel Watch 3 – Supporto straordinario per le tue sfide

Il prezzo rimane forse la scelta più difficile da capire.
O meglio, da un lato è giustificato sia dal prodotto stesso che dall’evidente fatto da Google in termini di ricerca, sviluppo e integrazione del know-how di Fitbit; dall’altro rimane un po’ meno concorrenziale, andando a penalizzare quello che è il miglior Pixel Watch realizzato fino ad ora dall’azienda americana.

Lo smartwatch per chi corre…

Quando Google ha annunciato Pixel Watch 3 l’abbiamo classificato come “smartwatch progettato per la corsa”. Ed effettivamente è così.
Chiunque abbia scelto la corsa come sport può programmare l’allenamento, definendo obiettivi, prove, intervalli e molto altro ancora; durante l’attività fisica poi avete un’indicazione basata su una scala a colori che vi aiuta a visualizzare al volo le zone cardio e in più potete personalizzare qualche campo. A completare il quadro ci sono una marea di informazioni disponibili al termine della corsa, così avete numeri e metriche utili a valutare la vostra performance – da soli o con un allenatore.

A disposizione, sia per la corsa che per altre attività, c’è anche un coach virtuale che può guidarvi con una serie di consigli ma – e qui ritroviamo qualcosa che aveva già visto lo scorso anno – questa funzione è dedicata solo a coloro che sono abbonati a Fitbit Premium, che sì, è gratis per i primi 6 mesi per chiunque compri il nuovo smartwatch di Google ma poi vi costerà 8 € al mese.

Naturalmente l’ultimo wearable dell’azienda americana può tracciare molte altre attività ma la corsa ha sicuramente avuto qualche attenzione in più, con il risultato che le informazioni disponibili sono nettamente di più rispetto a quelle che abbiamo per qualsiasi altro sport.
Questo però non significa siano poche. Durata, calorie, chilometri percorsi e tracciato GPS sono solo alcune delle info che potete ottenere. Persino per una normale camminata avrete i tempi per ogni zona, il dislivello, il battito e l’andatura media.

…ma non solo | Recensione Pixel Watch 3

Tutto questo va a sommarsi ai dati che vengono raccolti dai diversi sensori tutto il resto del tempo. Ci sono il battito cardiaco, la saturazione dell’ossigeno, l’elettrocardiogramma ma anche la possibilità di rilevare lo stress, con Pixel Watch 3, come accadeva lo scorso anno, vi segnala i picchi dandovi la possibilità di avviare una sessione di mindfullness e respirazione guidata per aiutarvi a raggiungere uno stato più rilassato.

Non manca il tracciamento del sonno che rimane una delle sezioni più interessanti e meglio sviluppate. Al vostro risveglio avrete un quadro dettagliato della notte appena trascorsa con ore dormite, fasi attraversate, variazioni di ossigeno e battito, eventuali momenti di agitazione. Peccato che per avere tutto questo serva nuovamente Fitbit Premium, indispensabile anche per visualizzare il vostro livello di recupero giornaliero.

L’abbonamento invece non serve per visualizzare il Carico cardio e il monitoraggio del recupero così come per il Riepilogo mattutino che vi mostra una panoramica delle metriche principali, le info sul sonno e anche informazioni come il meteo per capire come affrontare la giornata.

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Ora sono due

Per due generazioni Google ha proposto un solo Pixel Watch. Ora invece ce ne sono due.
Pixel Watch 3 arriva infatti sia nel taglio da 41 mm – che è la versione originaria – sia in quello da 45 mm, così da adattarsi a polsi più grandi. Anche se, a dire il vero, “polsi più grandi” non descrive l’intera casistica.

Proviamo a spiegarci meglio.
Normalmente associamo le dimensioni più generose a polsi più grandi ma non è sempre corretto. Lo smartwatch della grande G infatti è progettato in maniera maniacale per essere comodo, elegante e neutro, cosa che permette ad entrambe le versioni di sposarsi con qualsiasi genere e qualsiasi tipo di polso. La vera differenza è il display: la versione da 45 mm lascia spazio a qualche pixel in più, cosa che aumenta la leggibilità e permette di fruire meglio delle varie informazioni.
Le dimensioni maggiorate hanno permesso di inserire anche una batteria più capiente, il che vi regala qualcosa in più nell’utilizzo quotidiano.

La scelta che sarete chiamare a fare quindi non è tanto tra una versione più maschile o più femminile, ma tra una variante più grande – quindi con più spazio e più autonomia – e una più compatta.
Precisiamo però un elemento: l’autonomia rimane nel range delle 24-36 ore quindi sappiate che non parliamo di stravolgimenti incredibili.

Un design neutro e quasi perfetto | Recensione Pixel Watch 3

Pixel Watch 3 è identico ai suoi predecessori.
Cassa circolare, struttura in alluminio, certificazione IP68, Gorilla Glass sulla parte frontale, sensori di ogni genere su quella inferiore, bordi stondati, cornici ancora piuttosto abbondanti, la ghiera ruotabile e un tasto multifunzione quasi a filo della cassa. “Quasi” perché non è perfettamente integrato ma sollevato il giusto, così non lo premete per sbaglio ma comunque potete riconoscerlo facilmente al tatto.
Occhio invece alla corona perché in base a dove tenete l’orologio rischiate di premerla quando avete il polso piegato. E se le associate la chiamata di emergenza potrebbe partirvi una telefono involontaria al 112 (sì, a noi è successo).

È invariato anche il sistema di aggancio del cinturino, che di default è in silicone ed è piuttosto comodo, con una chiusura semplice ma efficace. Il suggerimento però è di cercarne un altro se fate effettivamente dello sport perché con il silicone vi suderà parecchio il polso. Sul Google Store ne trovate parecchi, anche in tessuto, ma occhio ai prezzi perché si parte da 49 € per arrivare a ben 209 €.

C’è varietà di cinturini ma anche di Pixel Watch 3. Quattro le varianti disponibili:

E sì, ovviamente potete scegliere tra il modello solo Wi-Fi e quello anche 4G, con conseguente aumento di prezzo. Ad esempio, il 45 mm 4G arriva a costare 549 €.
Attenzione però perché la versione LTE è compatibile solo con le eSIM di Vodafone.

Tutte le versioni possono contare su un bel display AMOLED LTPO che arriva ad una luminosità di 2000 nits, cosa che lo rende molto leggibile anche sotto il sole. Come anticipato, rimangono le cornici un po’ spesso dello scorso anno ma il software è progettato in modo tale da farvelo notare il meno possibile.

Anche l’hardware sotto la scocca è il medesimo per tutti: processore Qualcomm Snapdragon Wear 5100, affiancato da un Cortex M33 per i compiti che richiedono bassi consumi e per il monitoraggio costante dei vari parametri legati alla salute, 2 GB di RAM, 32 GB di memoria, speaker, microfono e tanti sensori: SpO2, cardio, ECG, conduttanza cutanea, temperatura cutanea, bussola, accelerometro, giroscopio, barometro, giroscopio, altimetro e sensore di luce ambientale.
Sul fronte connettività c’è tutto: Wi-Fi 6, NFC, UWB, Bluetooth 5.3, GPS, Galileo, GLONASS, Beidou e QZSS.

Il sofrware è WearOS 5

WearOS 5 vi offre tutto ciò che potete desiderare: dalle notifiche – con possibilità di rispondere con un audio e con la tastiera – alla gestione delle chiamate, dalle watchfaces al download di applicazioni dal Play Store.

Google ha rivisto anche l’app Google Home per una miglior gestione dei dispositivi smart di casa, con per altro la possibilità sia di ricevere lo streaming delle telecamere in tempo reale sia di usare l’orologio come telecomando della vostra Android TV. Ci sono poi le mappe offline e, per chi possiede un Pixel, la gestione della fotocamera da remoto, il registratore vocale senza dover estrarre il telefono e la funzione per sbloccare lo smartphone quando lo prendete in mano.

Tornano anche le funzionalità legate alle emergenze, come la condivisione della propria posizione a contatti pre-selezionati, il rilevamento incidenti e quello delle cadute. Insomma, Pixel Watch 3 si preoccupa di come state, continuamente, e vi aiuta a chiedere aiuto più rapidamente.

La recensione di Pixel Watch 3 in breve

Pixel Watch 3 è tanto un’evoluzione quanto una conferma. Evoluzione perché porta con sé nuove funzionalità e spinge l’acceleratore sullo sport, conferma perché mantiene il design e le funzioni dello scorso anno, che già si erano rivelati vincenti.
L’autonomia rimane limitata ad una giornata, una giornata e mezza, ma come dicevamo è una scelta. La stessa che ha fatto Apple e che non sembra proprio aver penalizzato le vendite del suo Watch. Come spiegavano all’inizio di questa recensione di Google Pixel Watch 3, si tratta di una sorta di compromesso tra l’azienda e l’utente: se a voi non pesa ricarica tutti i giorni lo smartwatch non è un vero problema.

Il neo vero rimane il prezzo. Un po’ alto rispetto al resto del mercato, il che potrebbe portare gli utenti verso alternative più economiche, soprattutto considerando che alcune funzioni valgono solo per gli smartphone Pixel che (purtroppo) non hanno una grandissima diffusione nel nostro Paese.

Vale la pena comprarlo quindi? Se il budget non è un problema, è davvero un ottimo prodotto: elegante, pulito, comodo e completo. Se in più avete un Pixel, sappiate che l’accoppiata è praticamente perfetta.
Se non vi riconoscete in queste due categorie, allora il suggerimento è di attendere il calo del prezzo prima di correre a comprarlo, tenendo in considerazione il fatto che potreste poi aver bisogno di Fitbit Premium che dopo i primi 6 mesi non sarà più gratuito.

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