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La recensione di Poco F5, una certezza nella fascia media

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Fra fotocamere da mirrorless e design pieghevoli, gli smartphone top di gamma stanno diventando sempre più costosi. Ma al tempo stesso, i dispositivi di fascia media offrono sempre più un’esperienza completa, con anche punte di eccellenza. Durante i test per questa recensione di Poco F5 ne abbiamo avuto la prova concreta: buoni scatti (con grande semplicità d’utilizzo), prestazioni all’altezza (con il nuovo Snapdragon 7+ Gen 2) e una combinazione autonomia/ricarica che fa invidia a smartphone che costano più del doppio. Anche se la competizione in questa fascia è davvero spietata.

La nostra recensione di Poco F5

La confezione gialla e nera – i colori di Poco – contiene già tutto quello che serve per utilizzare al massimo il vostro nuovo smartphone. Trovate, infatti, sia il caricabatterie da 67W con cavo USB-A/USB-C che una custodia in plastica trasparente, oltre ai documenti del dispositivo. Un altro esempio di quanto concreto sia Poco F5: dovete solo accendere lo smartphone e iniziare a trasferire i vostri dati.

Lo smartphone in sé, soprattutto nella colorazione nera (la più discreta delle tre disponibili), ha uno stile discreto ma non privo di eleganza. Tutto schermo sul davanti, con un piccolo punch-hole centrale per la fotocamera selfie. Tre sensori sul retro, due dei quali più grandi, in alto nell’angolo sinistro.

La plastica sul retro da una sensazione piacevole in mano. Guardando nel dettaglio trovate leggerissime linee diagonali che giocano con la luce e rendono meno evidenti le impronte delle dita sul retro (che pur si notano).

Sui bordi trovate gli speaker stereo, sia sopra che sotto. In alto c’è un apprezzatissimo jack da 3,5 mm, mentre in basso trovate ingresso USB-C e porta per la dual-SIM. A destra ci sono sia i tasti per il volume che quello per l’accessione, che fa anche da lettore di impronte. E funziona davvero molto bene: una soluzione che abbiamo apprezzato.

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Lo smartphone pesa solo 181 grammi, nonostante sia un dispositivo grande, con display da 6,67 pollici. Misura 161.11mm x 74.95mm x 7.9mm, risultando poco ingombrante in mano. La costruzione risulta di qualità, senza scricchiolii di alcuni tipo. La plastica lo svela come smartphone di fascia media invece che top di gamma. Ma si sente subito di avere un prodotto di buon qualità nelle mani.

Un display luminoso

Poco non ha risparmiato sul display dell’F5, che ci ha colpito in positivo durante i test di questa recensione. Si tratta di un display AMOLED DotDisplay da 6,67 pollici, con risoluzione FHD+. Questa tecnologia assicura un contrasto perfetto, ma abbiamo apprezzato molto anche la calibrazione del colore. Le immagini risultano luminose e ben realizzate: un display che non ha nulla da invidiare anche a dispositivi più costosi. Le cornici sottili (il rapporto schermo-corpo è del 93,4%) assicura che abbiate tutto lo spazio che vi serve sul display.

Il refresh rate variabile da 120Hz risulta molto responsivo, anche durante i giochi. Il touch sampling rate è di 240Hz, non proprio da smartphone da gaming, ma più che sufficiente. Abbiamo anche apprezzato molto la luminosità, che si regola in base alla luce ambientale in maniera rapida e fluida. Ufficialmente, arriva a 500 nits e picchi di 1000 nits. Ma noi abbiamo potuto utilizzare lo smartphone anche sotto la luce diretta del sole senza troppe difficoltà.

Il vetro in Corning Gorilla Glass 5 dovrebbe assicurare un’ottima protezione contro graffi e possibili urti. In poche parole, il display di questo smartphone è buono e più che sufficiente per la quasi totalità dei consumatori.

Le prestazioni di Snapdragon 7+ Gen 2 e MIUI 13

Una delle novità più interessante di Poco F5 è il suo processore: è infatti fra i primissimi dispositivi a utilizzare Snapdragon 7+ Gen 2. Si tratta di un processore che Qualcomm ha pensato per la fascia media, con una CPU da 8-Core fino a 2,91Ghz e una GPU Andreno, tutto con architettura a 4 nanometri.

Abbinato a 12GB di RAM LPDDR5 (c’è anche la versione da 8GB) e 256GB di memoria UFS 3.1, si comporta davvero molto bene. Nell’utilizzo quotidiano, non abbiamo mai sentito la necessità di avere un processore più potente. Scattante sempre, anche nel gestire il multitasking, non abbiamo avuto problemi di alcun tipo. E la durata della batteria, soprattutto in stand-by, ci sembra davvero positiva.

Nei giochi più “pesanti” potreste sentire un leggero calo di frame per secondo rispetto ai top di gamma. Ma anche giocando a FIFA 23 e Genshin Impact per un po’ di tempo, non abbiamo avuto problemi e lo smarpthone non si è scaldato molto. Qui sotto trovate un paio di benchmark.

Il sistema operativo di Poco F5 è MIUI 14, basato su Android 13. Come sempre per i dispositivi Xiaomi e Poco, al momento della prima accensione trovate sempre troppe app preinstallate. Ma potete eliminarle quasi tutte se, come noi, preferite avere sullo smartphone solo app che utilizzate attivitamente.

Per il resto il sistema si comporta molto bene. La connessione WiFi e cellulare risulta ottimale, così come la gestione delle chiamate. E ha saputo sostituire in tutto il nostro smartphone “base” senza alcun problema: ci abbiamo lavorato e giocato senza disguidi.

Una fotocamera competente

Dal punto di vista fotografico, Poco F5 ha un sensore principale da 64MP che sarà quello che userete più spesso. Il grandangolo da 8MP lo consigliamo solo se proprio non potete allontarvi un po’ di più dal soggetto: non è sullo stesso livello della principale. La macro da 2MP fa da supporto alla principale.

Un solo sensore di qualità, quindi. Ma di positivo c’è che si comporta davvero molto bene. Quando l’abbiamo testato in una giornata soleggiata, abbiamo forse colto una saturazione eccessiva, specie inquadrando soggetti naturali con diverse tonalità di verde esposte al sole. Ma è qualcosa in cui quasi tutti gli smartphone hanno difficoltà. Siamo invece rimasti colpiti da come le immagini risultino molto ben definite e da come il sensore e il software di Poco riescano a distinguere i campi mettendo a fuoco in maniera naturale e ben realizzata. In questa fascia è difficile trovare fotocamera impeccabili, ma dobbiamo dire che Poco F5 in questa recensione ci è andato piuttosto vicino.

La cosa che abbiamo apprezzato maggiormente è la facilità degli scatti: basta puntare e scattare, lasciando fare al software il resto. Il tipo di fotografie che fa la stragrande maggioranza degli utenti, che eviteranno di usare le funzionalità Pro (che pur ci sono), lasciando all’AI il compito di aggiustare le fotografie.

La modalità Notte non ci ha colpito in positivo, in compenso gli scatti in notturna senza nessuna modalità attiva non sono affatto male, grazie al pixel binning 4-in-1 e alla stabilizzazione ottica ed elettronica. Che fa il suo dover anche nello zoom digitale, che anche a 10x resta stabile (seppur poco definito).

La fotocamera da 16MP per i selfie non è nulla di emozionante. Ma fa il proprio dovere: per videochiamate e social va benissimo. I video non sono di livello professionale, ma risultano discreti: non manca anche il supporto al 4K. Insomma, non è uno smartphone che i fotografi potranno utilizzare per creare i proprio contenuti professionali. Ma per la maggior parte degli utenti, Poco F5 in questa recensione ha dimostrato di avere tutto quello che serve.

Gli scatti

Zoom X1
Zoom X2
x10
Fotocamera selfie

Tanta batteria e ricarica rapida

Poco F5 ha una batteria da 5.000mAh, che abbinata alla buona gestione del processore permette di arrivare senza problemi alla fine della giornata anche con uso intenso. Se non guardate troppo lo smartphone mentre siete in ufficio, può arrivare anche al pranzo del giorno dopo.

La ricarica da tempo è un punto forte per Xiaomi e il suo brand Poco, e l’F5 che abbiamo testato in questa recensione non è da meno. La ricarica da 67W ricarica lo smartphone da 0 a 100% in soli 46 minuti. Se mettete in ricarica attorno al 15% e lo staccate dopo mezz’ora, avrete più di una giornata di autonomia.

Recensione Poco F5: vale la pena?

Il Poco F5 che abbiamo valutato in questa recensione (12+256GB) costa 479,90 euro al lancio, anche se Poco ci ha spiegato che il prezzo da “early bird” fino al 16 di maggio è di 399,90. Il modello da 8+256GB costa 429,90 euro, ma entro il 16 potrete pagarlo 379,90 euro.

Lo smartphone ci è piaciuto e risulta molto completo. Bello schermo, fotocamera solida e prestazioni/batteria davvero ottime per la fascia media. Ma a prezzo pieno, la competizione inizia a farsi complicata. Sotto i 400 euro, invece, ci sono pochi smartphone che sanno fare tutto altrettanto bene. Trovate magari modelli che fanno scatti anche migliori, ma hanno uno schermo sottotono. Oppure che sono poco scattanti o con una ricarica rapida deludente. Poco F5 ha tutto. Se riuscite a prenderlo al prezzo da early bird (o addirittura meno), è consigliato.

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