Post-lockdown le abitudini di acquisto e di consumo degli alimenti sono cambiante? Per rispondere a questa domanda in occasione della Gionata Mondiale dell’Alimentazione, Cortilia ha realizzato un sondaggio. Oltre 4.200 clienti hanno risposto, raccontando uno spaccato delle abitudini alimentari dopo il lockdown.
Abitudini alimentari post-lockdown
Cortilia, e-commerce che consegna a domicilio prodotti di qualità a filiera ridotta, ha voluto tracciare un quadro delle abitudini alimentari dei clienti post-lockdown. L’immagine che ne esce è quella di un cambiamento enorme. Oltre il 66% degli intervistati dichiara infatti di aver cambiato le consuetudini riguardo la spesa alimentare.
Meno pasti fuori casa
Anche le abitudini di consumo fuori casa sono cambiate. Il 61,4% degli intervistati ha cambiato le abitudini di lavoro, con molti che continuano a lavorare da remoto. Questo porta un abbassamento del consumo di cibo fuori casa a pranzo (66,43%). Solo il 47,7% mangia al bar o al ristorante, il 9,6% in mensa aziendale e il 42,7% porta il pranzo da casa. In oltre, la quasi totalità di chi fa smart working mangia a casa. Una contrazione significativa in questo post-lockdown. Ma anche la cena si fa più spesso in casa, almeno per il 68,36% degli intervistati.
“Questa situazione di crisi, che tutti speriamo possa giungere al termine il prima possibile, ha avuto tra i suoi effetti anche quello di rompere molti pregiudizi e diffidenze nei confronti dell’e-commerce” – ha commentato Marco Porcaro, Ceo & Founder di Cortilia – “Lo sdoganamento del digitale sta portando a un vero e proprio consolidamento delle abitudini di spesa. L’accelerazione che ci aspettavamo sta avvenendo: ce lo conferma il 25% degli intervistati, che ha dichiarato di usare sempre canali digitali per gli acquisti di prodotti alimentari”.
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