L’Antitrust ha commissionato una multa da 1,5 milioni di euro a PosteMobile, l’operatore virtuale di telefonia mobile in Italia. L’AGCM ha sanzionato il meccanismo di tariffazione a consumo che si applica alle offerte già attive, qualora il credito sia insufficiente per il rinnovo mensile.
PosteMobile, arriva la multa da 1,5 milioni di euro dall’Antitrust
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha sanzionato ieri con il Provvedimento n.30286 l’operatore PostePay, società del Gruppo Poste che gestisce il marchio PosteMobile. Quest’ultimo è un’operatore virtuale che opera nel mercato delle connessioni mobile.
Il problema riscontrato riguarda quello che succede quando gli utenti finiscono il credito prima del rinnovo della propria connessione. Infatti PosteMobile permette di continuare a tilizzare il traffico in uscita, per chiamate, messaggi e traffico dati. Ma applica in automatico una tariffa a consumo, che coincide con il piano di base dell’operatore.
Il Garante già l’ottobre scorso aveva presentato un’istruttoria per la presunta violazione degli articoli del Codice del Consumo, con PostePay che aveva preso impegno per modificare la situazione. Ma lo scorso marzo l’AGCM aveva giudicato questi impegni insufficienti.
Per questo motivo ha commissiona una multa di 1,5 milioni di euro al provider. Questo perché secondo AGCM c’era poca trasparenza da parte dell’operatore: gli utenti erano informati solo dopo l’attivazione della tariffazione a consumo, che addebitava 3,50 euro al giorno.
Secondo AGCM PosteMobile non era chiaro sul consumo e spiega che gli utenti erano inconsapevoli degli “addebiti onerosi”. Maggiori informazioni sulla vicenda sono disponibili sul sito dell’Autorità.
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