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Octopus Energy: grazie al prezzo zonale ci sono risparmi da record per gli utenti, in UK

Un recente studio ha evidenziato come l’adozione del prezzo zonale nel Regno Unito potrebbe far risparmiare ai consumatori tra i 55 e i 74 miliardi di sterline entro il 2050. Il modello attuale, basato su un prezzo unico nazionale, rappresenta un sistema ormai obsoleto e meno efficiente, poiché non tiene conto delle variazioni regionali nella produzione e nella domanda di energia, stando a quanto afferma un report di Octopus Energy.

Octopus Energy: perché il prezzo zonale è più conveniente?

Attualmente, il Regno Unito applica un prezzo unico per l’energia elettrica, indipendentemente da dove questa venga prodotta o consumata. Questo sistema, ereditato dall’epoca del combustibile fossile, ha contribuito a mantenere alcuni dei costi energetici più alti al mondo.

Diversi Paesi, tra cui Norvegia, Svezia, Giappone e Stati Uniti, hanno già adottato il prezzo zonale. Questo modello stabilisce prezzi regionali in base alla disponibilità e alla domanda energetica locale, consentendo un uso più efficiente della rete elettrica e una riduzione dei costi operativi.

Secondo le stime, l’introduzione del prezzo zonale potrebbe generare un risparmio medio annuo di 3,7 miliardi di sterline, cifra che potrebbe salire fino a 5 miliardi se si considerano anche i costi legati ai ritardi nelle infrastrutture già pianificate.

Meno tralicci e più sviluppo economico

Un ulteriore vantaggio del prezzo zonale riguarda la riduzione della necessità di nuove infrastrutture, come i tralicci dell’alta tensione, spesso oggetto di controversie ambientali e paesaggistiche. In particolare, le regioni con un’alta produzione di energia rinnovabile, come la Scozia, potrebbero attrarre nuove industrie ad alta intensità energetica, ad esempio data center, che beneficerebbero di elettricità a prezzi più bassi rispetto ad altre aree del Paese.

Le dichiarazioni a favore della riforma

Secondo i promotori del prezzo zonale, mantenere il sistema attuale significa esporre i consumatori a bollette sempre più alte. Adottare un sistema di prezzi differenziati, invece, permetterebbe di sfruttare l’energia nel momento e nel luogo in cui è più abbondante, evitando sprechi e ottimizzando la distribuzione.

I sostenitori della riforma ritengono che il Governo abbia l’occasione di modernizzare il mercato energetico, ridurre il peso delle bollette e incentivare l’uso di energia rinnovabile in modo più efficiente ed equo per tutti i cittadini.

L’Italia potrebbe seguire lo stesso modello?

Il dibattito sul prezzo zonale non riguarda solo il Regno Unito. Anche in Italia, si discute del superamento del Prezzo Unico Nazionale (PUN), un sistema che fissa il costo dell’energia sulla base di medie nazionali. Questo è quanto riportato da un report di Octopus Energy.

L’introduzione di prezzi zonali nel mercato italiano permetterebbe alle aree con un’alta produzione di energia rinnovabile di beneficiare di tariffe più basse, favorendo un sistema più sostenibile e conveniente per i consumatori. Questo approccio eviterebbe anche di dover ricorrere a misure straordinarie per calmierare i prezzi, garantendo un mercato energetico più stabile e competitivo nel lungo periodo.

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