Abbott Elementary, la sitcom più premiata ai Golden Globe 2023

Un genio di commedia, dal linguaggio fresco, diretto, comprensibile, dall’impronta contemporanea e…da premiare. Non è un caso che stiamo parlando della serie TV maggiormente premiata ai Golden Globes 2023, e non si tratta di un semplice prodotto seriale. Una sorta di mockumentary (ossia un finto documentario) sulla vita di un’insegnante, Janine Tibbs, e del resto del corpo insegnanti che lavora, o meglio, sopravvive da un anno alla Abbott Elementary. Creata da Quinta Branson e in attesa che la seconda stagione arrivi anche in Italia, la prima stagione di Abbott Elementary merita davvero tutta la vostra attenzione e il vostro tempo. Tanto ne ruberà poco: 13 episodi di 20 minuti abbondanti ciascuno, pieni di ironia, allegria e un sano tocco di cinismo che non guasta mai, se in piccole dosi come in questo caso. Disponibile da giugno 2022 su Disney+, rivediamo ora i motivi validi per cui Abbott Elementary ha meritato diversi riconoscimenti alla recente premiazione negli States.

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Abbott Elementary, quando Parks&Recreation e The Office incontrano i banchi di scuola

Non due serie a caso, quelle citate qui sopra. E scoprirerete ben presto perché abbiamo messo a confronto due titoli simili con Abbott Elementary. Siamo a Filadelfia, dove c’è una scuola con diversi insegnanti e una preside che non fanno altro che puntare il dito sul sistema scolastico che non funziona per niente. A partire dai fondi praticamente inesistenti a sostegno degli istituti stessi. Ma puntano il dito anche tra di loro, per gioco o per vendetta, ma sempre lasciandoci con il sorriso sulle labbra.

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Non solo ironicità, temi contemporanei come il surriscaldamento globale, l’educazione unita all’uso della tecnologia sempre più permeante e le difficoltà quotidiane di numerose famiglie poco abbienti che si riflettono sul comportamento dei figli a scuola, ma anche relazioni amicali tra colleghi. Il tutto reso ancor più coinvolgente e frizzante appunto con due tecniche registiche già viste e rodate in precedenti produzioni. Lo sguardo rivolto in camera e uso della stessa camera a mano, con rapidi zoom e focus, e in seconda battuta le riprese appunto in stile mockumentary di personaggi “intervistati” singolarmente per condividere le loro opinioni personali.

Contemporaneità e citazionismi tra mondo Disney e cultura pop

Un altro aggettivo che ben calza la produzione Star su Disney+ è sicuramente “pop“. A partire da un motivo ben evidente: il citazionismo di cui ogni episodio o quasi è pregno. Il mondo Disney, con Toy Story e American Girl, è presente subito nelle primissime linee dialogiche, con costanti riferimenti a Pixar anche a seguire, ma non solo autocitazioni per Abbott Elementary.

Brunson, uno degli insegnanti, proviene da West Philadelphia, una zona della città abitata da afroamericani, oltre a essere anche il quartiere da cui fugge Will Smith nei panni del Fresh Prince per scappare a Bel-Air.

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Non solo riferimenti a un mondo dell’intrattenimento ampiamente condiviso dagli spettatori che hanno accesso ai prodotti del mondo occidentale, ma anche temi delicati affrontati in maniera lodevole, come detto in precedenza. Non a caso siamo a West Philly, luogo che nell’immaginario statunitense è problematico e abbandonato dalle istituzioni. Abbott Elementary denuncia questa problematica attraverso il sistema dell’istruzione pubblica, in contrasto con la passione e l’idealismo della maestra Janine e del resto del corpo docente co-protagonista.

La voce del cast, la risata del pubblico, l’urlo della denuncia

Ultimo, ma per nulla meno importante, è il ruolo del cast. L’elemento che maggiormente determina la riuscita di questa serie, dove i personaggi non risultano mai delle macchiette o troppo estrosi e azzardati. Si tratta pur sempre di un cast sconosciuto, ma non per questo inverosimile o dalle performance poco soddisfacenti, anzi. Ognuno ha una sua personalità, contribuendo all’economia del racconto con battute e dialoghi tra il serio e il faceto. Si scende spesso dal palco, per non rendere questo spettacolo di sitcom un puro cabaret, e trovando così il giusto equilibrio tra la comicità, l’ironia più volte citata e la realtà. Una giusta unione dunque tra la denuncia di ciò che è reale, l’individualismo del cast e le conseguenti, spontanee risate del pubblico spettatore.

La recensione di Abbott Elementary in pillole

Un gioiellino di sitcom, niente da dire. Abbott Elementary sa sorprendere e incollare lo spettatore per tutti e 13 gli episodi complessivi, regalandoci un totale di circa 4 ore abbondanti di spettacolo frizzante. Un mockumentary che non merita di essere perso per nulla al mondo, e di cui siamo decisamente curiosi di scoprire cosa ci riserva la seconda stagione, in arrivo anche sugli schermi italiani prossimamente. Una “working family” decisamente unita e pimpante, in sintonia e con un giusto equilibrio di dolcezza e divertimento. Un ritorno sui banchi decisamente caldo, emozionale ed emozionante, ampiamente apprezzato e acclamato.