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La recensione di Eiyuden Chronicle: Rising. A metà tra JRPG e gioco d’azione

Eiyuden Chronicle: Rising, che vi presentiamo in questa recensione, è un gioco che sfugge un po’ alla classificazione di genere. Al suo interno ci sono una serie di elementi che lo fanno ricadere nella categoria degli RPG (Role-Play Game), come la gestione delle abilità dei personaggi. L’ambientazione e il sistema dei dialoghi, poi, sono tipici di quelli che chiamiamo comunemente JRPG (Japanese RPG). Tuttavia, Eiyuden Chronicle: Rising si discosta dalla formula classica dei JRPG e inserisce una serie di meccaniche tipiche dei giochi di azione. Il risultato è un ibrido che, a nostro parere, funziona molto bene da punto di vista della giocabilità.

La recensione di Eiyuden Chronicle: Rising

Eiyuden Chronicle: Rising racconta la storia di tre personaggi: CJ, Garoo e Isha. I tre personaggi hanno caratteristiche diverse tra loro e possiedono già un profilo. Questi profili si rifanno ad archetipi abbastanza standard: un ladro/avventuriero, un guerriero e un mago.

Il gioco alterna fasi di esplorazione a fasi di combattimento interattivo. Le due attività si svolgono in sezioni nettamente separate. Ci saranno infatti delle zone della mappa (la città) in cui interagiremo con NPC, gestiremo le risorse e riceveremo missioni e altre (i dungeon) in cui combatteremo mostri. Quindi, andremo in un dungeon per raccogliere risorse o svolgere una missione, torneremo in città per potenziarci e ricevere la ricompensa e poi ricominceremo il ciclo.

Eiyuden Chronicle: Rising è un gioco non particolarmente impegnativo che però ricopre un ruolo specifico. Si tratta infatti del prequel a Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes (come detto anche nel trailer). Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes è il risultato di un progetto Kickstarted di successo che ha raccolto ben tre milioni e mezzo di euro e che dovrebbe arrivare sul mercato nel 2023. In tal senso, Eiyuden Chronicle: Rising serve a introdurre alcuni personaggi e dare un primo assaggio di ambientazione e meccaniche. Non a caso, si propone sul mercato a un prezzo più che accessibile (un prezzo da prequel, ci va di dire) nonostante sia un gioco con un capo e una coda e non, come purtroppo spesso accade, una demo a pagamento.

Dal punto di vista tecnico Eiyuden Chronicle: Rising è un gioco ben realizzato, fluido nei movimenti e con delle visuali fantastiche. Forse addirittura troppo belle perché a volte stridono leggermente con i personaggi in pixelart. Anche la regionalizzazione in italiano è ben curata a parte una paio di sbavature, ma non vale la pena di essere così tanto pignoli.

La storia

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La storia inizia con CJ che arriva nel villaggio di Nuova Neveah in cerca di tesori. Deve portare un artefatto al suo clan per dimostrare il suo valore come cacciatrice di tesori. Il villaggio ospita delle rovine runiche dove si possono trovare molti artefatti. Per poter accedere alle rovine, però, CJ dovrà aiutare gli abitanti del villaggio a ricostruire le loro case e negozi caduti in seguito a un recente terremoto. Lungo il percorso, alla squadra di CJ si aggiungeranno prima Garoo e poi Isha. Ognuno ha le sue motivazioni. Garoo è un mercenario e vuole il profitto e Isha, che è anche il capo del villaggio, è alla ricerca di suo padre.

Durante lo svolgersi degli eventi il giocatore dovrà completare una serie di missioni. Oltre al filone principale ci saranno anche una serie di missioni apparentemente secondarie. Diciamo apparentemente perché di fatto saranno quelle che ci faranno ricostruire il villaggio. I negozi aperti ci permetteranno di potenziare i personaggi. Senza questi potenziamenti, ovviamente, non potremo completare la storia principale.

Ci va di segnalare, tra le varie cose, l’ottimo lavoro dei level designer nel progettare la simbiosi tra mappa e storia. Mano a mano che facciamo espandere il villaggio vediamo gradualmente costruzioni più dettagliate e ripulite nonché più NPC ad affollare le strade.

La storia è abbastanza interessante anche se risulta essere piuttosto lenta da seguire. Questo per via del numero di missioni da svolgere prima di vedere una svolta nella narrativa. Inoltre, ci sono dei momenti in cui le missioni diventano piuttosto ripetitive. Capita sovente di dover tornare in una zona già esplorata e dover sterminare gli stessi mostri alla ricerca di un oggetto che non poteva essere trovato prima. Nel frattempo, però, i mostri sono diventati troppo di basso livello per noi e non si trae molto piacere a ripercorrere la mappa per l’ennesima volta.

Fortunatamente, però, il gioco ci mette a disposizione da subito un meccanismo di viaggio veloce sia fuori che dentro i dungeon per rendere l’esperienza più snella.

Le meccaniche di gioco

recensione diyuden chronicle rising mappa

Quando sentiamo il termine JRPG pensiamo subito a una serie di elementi abbastanza classici. Ad esempio lo spostamento su una mappa vista dall’altro, la gestione raffinata delle abilità del personaggio e, soprattutto, un combattimento a turni. Questo, ovviamente, non applica a tutti i giochi classificati come JRPG; però sono una buona maggioranza. Eiyuden Chronicle: Rising si discosta in gran parte dallo standard che abbiamo appena descritto.

Innanzitutto, il movimento non ha due dimensioni ma è puramente a scorrimento laterale. Da questo punto di vista potremmo quasi definirlo un platform. Pertanto, ci troveremo con una serie di corridoi orizzontali da percorrere. Il passaggio da un corridoio all’altro può avvenire sia al termine della corsa sia a metà, dove ben indicato con dei marcatori. Il viaggio veloce, invece, ci propone una visione dall’alto della mappa e una lista delle zone già esplorate tra cui scegliere.

Gestione dei personaggi

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La gestione delle abilità del personaggio è molto semplificata. Innanzitutto, non è possibile agire sui singoli valori e non ci vengono dati punti abilità da distribuire aumentando di livello. L’equipaggiamento è fissato, nel senso che ogni personaggio ha già arma e armatura; quello che facciamo è migliorarlo comprando degli upgrade mano a mano che diventano disponibili nei negozi. Per quanto riguarda i potenziamenti, invece, ogni personaggio più equipaggiare due accessori (senza vincolo di classe) e due abilità elementari; una per l’attacco e una per la difesa.

Dovendo essere sinceri, non abbiamo mai percepito queste semplificazioni come una penalizzazione. Avere una scheda semplice facilita il compito di gestire il personaggio e ci permette di concentrarci sulla storia. Inoltre, ci risparmia anche il compito tedioso di ri-distriubuire, archiviare e vendere armi e armature dopo ogni singolo upgrade. Certo, questo si deve accompagnare a delle dinamiche di combattimento abbastanza tolleranti, per cui non è necessario spremere l’equipaggiamento fino all’ultimo punto percentuale per vincere.

Combattimento

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La parte che si discosta di più rispetto ai JRPG classici è il combattimento. In questo gioco non avviene a turni ma in tempo reale con una modalità più hack’n’slash. Inoltre, le varie mosse possibili, come il doppio salto, il colpo caricato e la parata sono legate all’evoluzione dell’equipaggiamento e non a quella del personaggio.

Durante le fasi di combattimento il personaggio attivo è sempre uno solo. Possiamo però cambiarlo velocemente premendo un tasto in maniera tala da sfruttare la diverse caratteristiche di mobilità e attacco. Garoo di muove lentamente ma fa più danno, Isha è piuttosto debole ma può attaccare a distanza e CJ ha un attacco medio ma grande mobilità.

Nel momento in cui abbiamo più di un personaggio in gruppo possiamo combinare gli attacchi in una combo cambiando personaggio tra un colpo e l’altro. Questa meccanica, se pur interessante e funzionale, ci ha però lasciato un po’ perplessi. Ci sono due modalità di attivare le combo: manualmente e in forma automatica. In maniera manuale si ha più controllo dei personaggio in uso ma serve un buon tempismo per il cambio, per cui è relativamente più difficile fare molti danni. In maniera automatica, invece, il cambio di personaggio arriva sempre al momento giusto e massimizziamo i danni. Peccato però che il cambio automatico avvenga anche quando non ce lo aspettiamo, per cui ci troviamo spesso con il personaggio sbagliato rispetto alla posizione in mischia e subiamo dei danni che potevano essere evitati. Usare la modalità naturale non è un problema, ma ci aspettavamo un controllo automatico un po’ più raffinato.

L’unica vera critica: la (non) difficoltà

Capita spesso di lamentarsi che un gioco è troppo difficile da giocare. Non capita quasi mai che ci si lamenti di un gioco perché troppo facile e quindi non rappresenta una sfida significativa.

Nel caso di Eiyuden Chronicle: Rising non c’è la possibilità di selezionare il livello di difficoltà e, nel nostro caso, abbiamo fatto 23 livelli con i personaggi prima di avere la necessità di caricare un salvataggio. Pur tenendo conto della diversa sensibilità che ognuno di noi ha, diciamo che potrebbe essere un indicatore di una sfida piuttosto semplice.

In realtà esiste anche una modalità difficile, solo che ci viene data come un premio. Infatti, completata la storia principale, quando saremo nella nostra base ci sarà una nuova opzione nel menu per consentirci di cambiare la difficoltà tra normale e difficile. Questo è evidentemente pensato per favorire la ri-giocabilità del titolo, ma non riusciamo a farci un’idea di quanto possa essere effettivamente efficace.

Ci va comunque di commentare che, nonostante il basso livello di sfida, il gioco ci tiene occupati non meno di 10/15 ore. Considerato il prezzo da prequel a cui ci viene proposto, il rapporto tra soldi spesi e ore giocate rimane comunque più che accettabile.

La recensione di Eiyuden Chronicle: Rising in sintesi

Eiyuden Chronicle: Rising, che abbiamo visto in questa recensione è il prequel di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, che dovrebbe uscire nel 2023. Si tratta di un gioco che si colloca a metà tra il JRPG classico e il gioco d’azione. La fusione delle meccaniche dei due generi funziona molto bene e promuove una storia un po’ lenta e ripetitiva, ma tutto sommato avvincente.

Considerato anche il costo piuttosto contenuto ci sentiamo davvero di suggerirlo. Non solo agli appassionati del genere JRPG ma anche a tutti coloro che vogliono provare qualcosa di diverso rispetto a molti altri prodotti sul mercato senza però volersi impegnare eccessivamente.

Se, comunque, Eiyuden Chronicle: Rising è solo un’anticipazione, allora Hundred Heroes potrebbe davvero essere uno di quei giochi che non dovremo assolutamente perderci.

Eiyuden Chronicle: Rising è disponibile per PC , XBox, PayStation e Nintendo switch.

PRO

  • Gameplay interessante e innovativo
  • Esteticamente molto curato
  • Prezzo (alche rispetto al numero di ore per finirlo)

CONTRO

  • Storia lenta e ripetitiva
  • Difficoltà piuttosto bassa
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Dario Maggiorini

Un boomer con la passione dei videogiochi fin dai tempi di rogue e nethack. Alla fine sono riuscito a farne un lavoro sospeso tra Techprincess e l'accademia. Ho speso gran parte della mia vita a giocare, il resto l'ho sprecato.

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