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La recensione di Marvel’s Guardians of the Galaxy – Tutti a bordo della Milano

Un'avventura spaziale, nel mito Marvel

Il mondo Marvel sta dominando da tempo il mondo della cultura pop. Dopo aver realizzato con successo il passaggio dalla carta al cinema e più recentemente alla TV, gli eroi della Casa delle Idee stanno puntando al mondo dei videogiochi. E così dopo l’eccezionale successo di Spider-Man su PlayStation e la complessa operazione Marvel’s Avengers, il testimone passa a un’altra squadra. Decolliamo quindi insieme a Star-Lord e soci per scoprire di più sul videogioco Marvel’s Guardians of the Galaxy nella nostra recensione!

Marvel’s Guardians of the Galaxy recensione: un team di outsider

Uno dei più grandi meriti del Marvel Cinematic Universe è stato quello di riuscire a rendere mainstream personaggi che altrimenti sarebbero rimasti relegati nel fondo del cassetto. L’esempio migliore in questo senso è quello dei Guardiani della Galassia. Se infatti Iron Man o Capitan America erano già noti prima del loro debutto cinematografico (anche se comunque ben lontani dalla fama di altri eroi), il team di Star-Lord e compagni era poco conosciuto anche dagli appassionati, prima del 2014, quando sono arrivati al cinema.

I Marvel Studios hanno puntato tutto sulla forza di quanto costruito fino a quel momento e sulle qualità di un autore come James Gunn. E hanno vinto quella scommessa apparentemente improbabile. Ora, sette anni dopo, quegli eroi sono diventati un nome che richiama immediatamente l’attenzione del grande pubblico. Tanto da meritarsi un titolo videoludico da assoluti protagonisti, appunto Marvel’s Guardians of the Galaxy.

Per chi ci si approccia unicamente a partire dalle avventure cinematografiche del team, c’è da fare una precisazione: i Guardiani della Galassia che vediamo nel videogioco non sono esattamente quelli visti sul grande schermo. Si tratta di una versione originale ma comunque più vicina a quella dei fumetti, sia nell’estetica, sia nella loro storia passata. Insomma, non stupitevi se Peter Quill non ha le fattezze di Chris Pratt.

D’altro canto però, il film di James Gunn ha avuto una profonda influenza sui fumetti recenti degli eroi. Per quanto quindi si possano discostare narrativamente rispetto alla versione cinematografica, il cuore di questi eroi videoludici resta lo stesso. Dall’amore per la musica anni ’80 alle dinamiche di gruppo fino all’involontaria comicità di Drax il Distruttore, l’atmosfera è esattamente quella che li ha resi così amati.

Ci si sente davvero parte dei Guardiani della Galassia

recensione guardians of the galaxy marvel

Questo è sicuramente il punto più forte di Marvel’s Guardians of the Galaxy: la resa estremamente fedele degli eroi. Chiacchierando nei momenti tra una missione e l’altra si ha la sensazione di essere davvero davanti ai personaggi che abbiamo imparato ad amare sullo schermo o sulla carta.

Si tratta di un aspetto non scontato, perché i Guardiani della Galassia non sono affatto personaggi semplici. Se a prima vista possono apparire dei simpatici guasconi, che ridono e scherzano mentre sparano a mostri spaziali, la verità è che ciascuno di loro nasconde un passato complesso. E questo titolo riesce a raccontare benissimo le due facce della medaglia, sapendo quando scherzare, quando tornare serio e anche quando raccontare le frizioni all’interno di un team di personalità così complesse.

Non è solo una questione di come si racconta la storia però. Il feeling di trovarsi davvero parte del gruppo deriva anche da alcune precise scelte di sviluppo. Una volta padroneggiato il sistema di combattimento, ci si trova a gestire davvero la squadra, con momenti di collaborazione che lanciano una scarica di adrenalina tra le dita, mentre si saltella da un tasto all’altro.

Da questo punto di vista è assolutamente apprezzata la meccanica dell’Adunata. Nel corso delle battaglie infatti avremo la possibilità di chiamare a raccolta i Guardiani della Galassia, per un discorso di incoraggiamento. Toccherà a noi scegliere le parole giuste per dare la carica alla squadra e ripartire con un bonus nello scontro. Il tutto con il lancio in sottofondo di un pezzo cult degli anni ’80: mitragliare alieni malvagi con in sottofondo The Final Countdown degli Europe è un’esperienza da vivere, di per sé.

Marvel’s Guardians of the Galaxy recensione: una storia appassionante immersa nel mondo Marvel

recensione guardians of the galaxy marvel

Nella lista dei pregi di questo titolo, subito sotto la capacità di immergerci nella squadra arriva la sua narrazione. Ci troviamo coinvolti in un racconto che sembra strappato direttamente dalle pagine dei fumetti. Al suo interno si sviluppano diverse linee narrative che piano piano si incastrano, regalandoci un’evoluzione affascinante. Scopriremo passo passo di più sul passato di Quill prima di diventare Star-Lord, ma non solo.

Per chi poi, come chi scrive, è un lettore del lato cosmico della Casa delle Idee, la sensazione è amplificata dai tantissimi riferimenti a quelle storie. Non è semplicemente una questione di easter egg, comunque divertenti da cogliere. I dialoghi contengono diverse citazioni a personaggi, figure, specie aliene dell’universo Marvel, che rendono il tutto più vero e immersivo. Proprio come nei fumetti, possiamo sentire parlare di Skrull e Kree, Klyntar e Celestiali, come fossero cose di tutti i giorni.

I dialoghi dopotutto sono davvero tantissimi. I nostri Guardiani della Galassia sono dei chiacchieroni, che anche durante gli scontri più accesi si scambiano battute e richiami e il resto dei personaggi non sono diversi. A rendere più vivace questo aspetto è la possibilità che abbiamo di intervenire direttamente. Ci sono davvero tantissimi casi in cui saremo chiamati a scegliere la risposta più adatta tra le alternative.

Questo può avere conseguenze piuttosto rilevanti sullo sviluppo della storia. Non solo, ma cambierà le dinamiche interne al nostro gruppo, rafforzando ancora di più la sensazione di coinvolgimento di cui sopra. Piano piano impareremo a farlo nostro, riuscendo a divertirci a interpretare al meglio il ruolo di Peter Quill. Per poi rituffarci nell’avventura per scoprire l’esito di scelte differenti…

Qualcosa scricchiola sul lato più ludico però

Se dal punto di vista narrativo l’esperienza di Marvel’s Guardians of the Galaxy è assolutamente eccezionale, bisogna sottolineare che l’aspetto più concretamente videoludico soffre un po’. Partiamo con il dire che la scelta di fare interpretare solamente Peter Quill al giocatore (che inizialmente ci aveva fatto storcere il naso per un titolo su un team) è decisamente vincente.

Anche perché la realtà è che il gioco si trova in un elegante equilibrio, in cui abbiamo un focus su un personaggio, sia narrativamente che nel gameplay, ma con la possibilità di gestire anche il resto della squadra. In questo modo durante gli scontri non ci si sente solamente un pistolero, ma un vero e proprio condottiero, che guida il suo piccolo esercito alla vittoria. Tuttavia, considerato questo fattore, il sistema di potenziamento avrebbe giovato di qualche possibilità in più per il giocatore.

Quello che ci ha fatto storcere di più il naso però è il ritmo dell’avventura. Ogni capitolo ci instrada su una sorta di binario, con delle zone parzialmente esplorabili (ma con relativamente pochi premi per chi lo fa). Il nostro compito, ridotto all’osso, è proseguire lungo il sentiero tracciato, raggiungendo ogni tappa fissata con una cutscene. Dopo la presentazione dovremo superare un ostacolo, con la nostra agilità, le nostre armi o l’aiuto dei nostri compagni di squadra, oppure gettarci in una battaglia. E così via, fino alla conclusione del capitolo.

A volte quindi, per quanto la storia sia divertente e spinga a procedere, viene il desiderio di ‘giocare’ a tutti gli effetti. Soprattutto nella parte iniziale l’azione è relativamente ridotta e si sente il bisogno di un po’ più di grinta, magari con l’aiuto di Take On Me degli A-HA.

Marvel’s Guardians of the Galaxy recensione: l’avventura per i fan del team

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Al di là di questi dubbi però, Marvel’s Guardians of the Galaxy ci ha convinto. La sensazione di trovarsi fianco a fianco di Groot, Rocket, Gamora e Drax è assolutamente impagabile per chiunque abbia divorato le loro storie oppure semplicemente li abbia amati sul grande schermo (anche se dovrà mettere da parte alcuni preconcetti su di loro). La storia è coinvolgente e divertente come i migliori archi narrativi a fumetti e da sola vale l’esperienza.

Qualcosa di più si poteva effettivamente fare dal lato di puro gameplay, motivo per cui probabilmente non riuscirà a conquistare allo stesso modo chi non è già un fan dei Guardiani della Galassia. Ma in fondo, nulla vieta di farsi un bel binge watching/reading prima di salire sulla Milano. Magari con questa canzone in sottofondo…

(scusate, non abbiamo resistito)

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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