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Recensione HP Spectre x360: un convertibile (quasi) perfetto

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Chiariamo subito un punto: l'anno scorso ho comprato HP Spectre x360. L'ho acquistato dopo 2 mesi (reali) di confronti, tabelline Excel, visione compulsiva di video-recensioni e analisi dei singoli componenti. Alla fine, a maggio 2017, a 2 settimane dalla partenza per Los Angeles, ho deciso di mettere mani al portafoglio e ho fatto la mia scelta: ho aperto Amazon e ordinato HP Spectre x360.

Il motivo? In realtà non ce n'è solo uno. Ho scelto il laptop ultraleggero di HP perché è un convertibile, è comodissimo da trasportare ed è abbastanza performante da reggere qualche ora in compagnia di Adobe Premiere Pro. Insomma, l'anno scorso lo Spectre x360 – o il computer di James Bond, come mi piace chiamarlo – era la scelta migliore per chi, come me, voleva qualcosa per il lavoro on-the-go.

E oggi? Oggi è uscita una nuova versione di questo laptop, una versione che sto maltrattando ormai da qualche giorno e che conferma quanto già esperito con il suo predecessore: HP Spectre x360 è il miglior laptop del 2017, e di questo passo si porterà a casa la vittoria anche per il 2018.

HP Spectre x360: le caratteristiche tecniche

Prima di spiegarvi come e perché HP Spectre x360 è riuscito a fare breccia nel mio cuore, vediamo le specifiche tecniche di questo notebook.

Display: 13 pollici – Full HD WLED micro-edge touchscreen – Corning Gorilla Glass
CPU: Intel Core i7-8550U @ 1.80GHz
RAM: 8 GB
Archiviazione: SSD da 512GB – Toshiba KXG50ZNV512G
Scheda madre: HP 83B9 (U3E1)
Scheda grafica: Intel UHD Graphics 620
Connettività: Intel Dual Band Wireless-AC 8265
Porte: 2 USB Type-C (di cui una dedicata all'alimentazione), 1 USB, 1 jack da 3,5 mm, 1 lettore microSD
Altro: lettore d'impronte

Elegante come James Bond

La cerniera e le due griglie posteriori di HP Spectre x360

HP Spectre x360 punta al minimalismo con un corpo in alluminio, una parte posteriore che lascia spazio solo alla griglia per la dissipazione del calore e quella frontale che include solo il logo dell'azienda americana. La stessa finitura che caratterizza la scritta HP, lucida e specchiata, la ritroviamo nella cerniera di questo convertibile, cerniera progettata per farvi ruotare completamente il display, così da ottenere un comodo tablet.

A distinguerlo dal modello precedente sono davvero pochi elementi, quasi impercettibili. Sto parlanto in primis degli angoli, ora meno arrotondati rispetto al modello che ho acquistato lo scorso anno, ma anche dello spazio riservato alla tastiera – ora privo di bordi laterali -, del profilo quasi brillante del trackpad, dell'aggiunta di un'ulteriore griglia sul profilo posteriore del notebook, dei tasti di accensione/spegnimento e di regolazione del volume che ora risultano leggermente piramidali, dell'inclusione di un lettore di microSD a sinistra e del lettore di impronte sul profilo destro.  Insomma, finezze. Piccoli dettagli che nel complesso rendono questo Spectre x360 ancora più accattivante.

La tastiera retroilluminata di HP Spectre x360

Ci sono poi componenti che non hanno subito alcuna modifica. Su tutti la tastiera, perfetta anche per lunghe sessioni di scrittura e retroilluminata per essere utilizzabile anche al buio, e lo speaker Bang & Olufsen, che garantisce un'esperienza audio davvero incredibile considerando le dimensioni assolutamente contenute di questo notebook. È rimasto quasi identico anche lo spessore, mentre qualcosa è cambiato in termini di peso. L'ultima versione di HP Spectre x360 è infatti leggermente più pesante del suo predecessore, ma niente paura, portarlo con voi sarà altrettanto semplice e non avrà brutti effetti sulla vostra schiena. A malapena vi accorgerete di averlo nello zaino.

Veniamo infine al display. Qui qualcosa cambia. Il display è sempre da 13,3 pollici, sempre con risoluzione Full HD e sempre touch, ma la luminosità massima è aumentata, così come la copertura sRGB. Una modifica numericamente minima ma che ho avuto modo di apprezzare sul lungo termine. Insomma, alla pratica il display del nuovo modello risulta migliore di quello del fratello maggiore.

Parliamo di HP Tilt Pen

HP Tilt Pen

La confezione di HP Spectre x360 riserva due sorprese: la prima, non particolarmente apprezzata, è l'assenza dell'adattatore dedicato alla porta Ethernet, adattatore presente nella versione precedente, mentre la seconda è l'inclusione della HP Tilt Pen, che da sola costa ben 99 Euro.

La penna, che sfrutta la tecnologia Elan, è di buona costruzione, dotata di due comodi pulsanti e ricaricabile tramite una porta USB Type-C a scomparsa.

Purtroppo però non è tutto oro quel che luccica. L'HP Tilt Pen non è ancora all'altezza dell'agguerrita concorrenza. La latenza, seppur leggera, e la poca precisione non la rendono particolarmente adatta al disegno a mano libera; potete naturalmente prendere degli appunti veloci ma a patto di premere parecchio sullo schermo, altrimenti più che delle linee otterrete dei tratteggi.

Tutto questo non significa però che la penna è inutile. Dipende dallo strumento utilizzato e dallo scopo. Con OneNote, ad esempio, riuscite a prendere appunti veloci o fare rapidi schizzi, mentre con Illustrator avete tutto sommato una buona resa nel caso vi affidiate all'uso di forme già presenti piuttosto che alla vostra manualità. Non male anche il funzionamento con Adobe Premiere Pro nel montaggio, anche se non mi ha permesso di raggiungere lo stesso livello di efficienza di un mouse.

A conti fatti insomma l'HP Tilt Pen risulta un buon accessorio per gli utenti meno esigenti, complice l'ottima autonomia e la rapidità della ricarica, ma si può fare di più, soprattutto considerando il costo di questa penna.

Cosa cambia sotto il cofano?

USB, jack da 3,5 mm e tasto d'accensione

La novità più grande in termini di hardware è rappresentata dai processori. La nuova generazione di HP Spectre x360 sfrutta i processori Kaby Lake-R di Intel. Difficile però fare un'adeguata comparazione con il modello precedente. Perché? Semplice: il mio Spectre monta un i5 di settima generazione, qui abbiamo un processore Intel Core i7 di ottava generazione. Insomma, il confronto non sarebbe proprio equo, ma posso dirvi che la differenza non è poi così estrema in termini di prestazioni. Entrambi i modelli si comportano egregiamente anche sotto sforzo, riusciendo a gestire i pesanti programmi di Adobe senza grandi sforzi.

L'ultima versione di questo notebook porta però con sé un cambiamento non trascurabile. HP ha infatti rivisto la disposizione dei componenenti interni, modificando la posizione delle ventoline e della griglia dedicata proprio al raffreddamento del PC. Il risultato? Temperature più basse e rumore ridotto al minimo.

USB Type-C, lettore d'impronte e bilanciere del volume

Arriviamo infine alla batteria. Qui l'asticella si sposta a favore del modello meno recente. L'HP Spectre x360 che ho acquistato lo scorso anno vanta un'autonomia incredibile. Con una sola carica posso arrivare davvero a fine giornata, a patto ovviamente di svolgere attività non troppo esose. Insomma, se dovete scrivere, navigare in Internet e gestire le vostre email, non temete: 8-10 ore sono praticamente garantite. Il nuovo modello, pur essendo dotato di una batteria leggermente più capiente, offre un paio d'ore in meno. Un piccolo pegno da pagare per avere a disposizione un hardware migliore rispetto alla vecchia versione.

HP Spectre x360: a chi è dedicato?

Cerchiamo di tirare un po' le somme. HP Spectre x360 è un portatile maneggevole, facilmente trasportabile e con un'autonomia decisamente importante. Questo lo rende adatto a tutti coloro che sono soliti viaggiare molto. Lo potete infatti usare comodamente in aereo, lo sfruttate in treno, lo utilizzate al bar mentre bevete un caffè e non avete problemi nel portarlo da un ufficio all'altro per mostrare qualche nuova presentazione ai vostri colleghi. A questo poi dovete aggiungere le performance. Certo, non è un PC da gaming, non è questo il suo scopo, ma riesce a gestire software e file molto pesanti senza grandi sforzi.

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Autore

  • Erika Gherardi

    Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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