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World of Warcraft: The War Within – una storia nuovamente epica

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Finalmente apre le porte il nuovo ed emozionante capitolo di uno dei giochi che ha contribuito a definire il genere degli MMORPG: World of Warcraft. Dopo Dragonflight, con cui abbiamo letteralmente consumato la tastiera si passa dal cavalcare draghi volanti ad affrontare le minacce del sottosuolo. Abbiamo provato per voi The War Within approfittando dell’anteprima offerta da Blizzard/Microsoft e ve lo raccontiamo in questa recensione.

Cos’è World of Warcraft

Per chi, come spesso dicono gli americani, avesse vissuto sotto una pietra, World of Warcraft è un Massive Multiplayer Online Role Playing Game (MMORPG). Si tratta di uno dei primi e tra i più longevi MMORPG a cui possiamo giocare ancora oggi. Infatti, il 23 novembre prossimo, almeno negli Stati Uniti, celebrerà il suo ventesimo compleanno. In pratica, ha contribuito a definire un genere. E c’è anche da tenere conto che, mentre ce ne sono anche di più vecchi, un MMO moderno può sopravvivere anche solo 2 o 3 anni.

World of Warcraft ha un’ambientazione fantasy di stampo bretone. Pesca quindi da un immaginario popolato da elfi, nani e altre razze in cui gli umani sono solo una delle possibili scelte per il giocatore. La storia del gioco evolve con cadenza biennale. Ad ogni iterazione viene aggiunte una nuova sezione della mappa, si possono raggiungere livelli di potere sempre maggiori e la storia continua a evolvere in maniera sempre più complessa. Insomma, è un gioco progettato per non stancare mai.

A chi si interessa di WoW per la prima volta, tutto questo potrebbe intimidire un po’. In realtà no. Nel senso che i designer organizzano sempre la struttura per permettere ai nuovi arrivati di inserirsi comodamente nell’ultimo capitolo. Quindi, non abbiate paura a buttarvi. Se invece siete dei veterani che hanno saltato qualche capitolo, avevamo scritto proprio di come reinserirsi ad Azeroth prima dell’uscita di Dragonflight.

La recensione di World of Warcraft: The War Within

Il nuovo capitolo della saga di World of Warcraft ci porta sottoterra. In pratica, l’espansione della mappa occupa il sottosuolo del pianeta di Azeroth. Non partiremo direttamente da li, ma, come al solito, dovremo seguire una storia iniziale che ci condurrà al nuovo territorio. Nel sottosuolo troveremo ad attenderci l’impero dei Nerubian, esseri metà umanoidi e metà aracnidi, che già conosciamo dalle precedenti espansioni. I Nerubiani vengono, per così dire, promossi da comparse ad attori principali.

Le meccaniche di gioco sono, per quello che abbiamo visto, ancora quelle a cui siamo stati abituati durante Dragonflight e l’interfaccia è stata già completamente rivista due anni fa, per cui non abbiamo molto da segnalare su quel fronte. Ovviamente, se è un po’ che non giocate, potreste trovare qualche pannello che non vi aspettate; ma tutto si fonde molto bene con il resto dell’esperienza di gioco.

Un lavoro eccellente nella parte della storia

Una delle paure più grandi, soprattutto per i nuovi giocatori (ma anche per chi ritorna dopo anni di pausa), è quella di perdersi in una storia che va avanti da anni e di cui non sanno nulla.

Siamo onestamente rimasti entusiasti dal vedere come i game designer abbiano gestito questo aspetto molto complesso. Innanzitutto, The War Within si percepisce fin dall’inizio come un’avventura che può essere presa a sé stante. Un giocatore, per quel che abbiamo visto fino ad ora, può perfettamente proseguire su tutta la storyline del capitolo e poi, una volta arrivato in fondo, decidere se continuare a potenziare il personaggio oppure tornare indietro e scoprire i capitoli precedenti.

La cosa, però, non finisce qui. Rispetto alle precedenti espansioni abbiamo percepito una maggiore profondità per tutto quello che gira attorno ai personaggi non giocanti. C’è più storia, ed è molto più coinvolgente. E questa è un’opinione abbastanza condivisa anche dagli altri giocatori online con cui abbiamo interagito.

L’ultimo aspetto interessante è la consapevolezza che la sequenza delle quest principali che stiamo facendo ci sta portando da qualche parte. Ovvero, diversamente da altre espansioni dove eravamo sul campo di battaglia e la storia parlava della nostra sopravvivenza ed evoluzione, qui la situazione è diversa. Dobbiamo combattere e ci sono nemici, ma la guerra non ci è ancora addosso; almeno per la prima parte. Questo, indipendentemente da quando arriveremo al conflitto, rende la narrazione molto più godibile e accessibile anche per chi non è un giocatore hardcore.

Un gioco pensato per tutti i tipi di giocatori

Siamo onesti; le precedenti espansioni (come tantissimi MMO) avevano un difetto con cui era difficile fare i conti: il fatto di avere bisogno di un gruppo.

Tutti quanti si divertivano durante la storia principale. Dopo di che, coperta tutta la mappa e arrivati alla roccaforte del nemico di turno, diventava una questione di potenziamento; il cosiddetto “crunch”.

Per chi gioca da solo, perché ha poco tempo, perché lavora con turni o perché, semplicemente, non si cura molto della parte sociale, quella era fondamentalmente la fine del gioco. Senza una gilda, o un gruppo abbastanza folto di amici, gli oggetti più potenti rimanevano difficilmente accessibili.

I designer, da quello che leggiamo, hanno fatto un grande passo avanti anche in questa direzione. Una volta terminata la storia principale, se un giocatore non desidera (o non può) impegnarsi in raid di alto livello, può accedere a delle zone specifiche dove, con i suoi tempi e anche da solo, riuscirà a ottenere i potenziamenti necessari.

Infatti, con questa espansione viene introdotto il concetto di warband. Si tratta di un sistema di progressione che coinvolge tutti i personaggi di un giocatore. Infatti, quando ci colleghiamo, non ci troviamo di fronte a un solo personaggio, come tempo fa, ma a tutti quelli che abbiamo creato. Sono quindi previste delle nuove meccaniche per la gestione del gruppo, che potrà anche usufruire di una zona condivisa nella banca.

Nuove razze giocabili

Come tutte le espansioni, anche The War Within aggiunge varietà alle razze giocabili. In questo caso, abbiamo gli Earthen. Si tratta di una tipologia di umanoidi che ricordano molto i nani e che avevamo incontrato come personaggi non giocanti nelle precedenti espansioni. Tra le loro caratteristiche troviamo l’abilità di mangiare dei minerali per ottenere dei bonus in battaglia e un bonus naturale all’armatura.

Purtroppo, gli Earthen non saranno disponibili immediatamente, ma dovremo sbloccarli attraverso una catena di quest.

Talenti eroici

I talenti eroici sono un nuovo sistema di abilità selezionabili, auto-contenute e specifiche di ogni classe. Ogni classe (con un paio di eccezioni) ha a disposizione 3 possibili talenti eroici da sviluppare attraverso un sistema ad albero. Ogni albero ha 11 slot e otterremo un punto da spendere ad ogni livello a partire dal 71 fino all’80. Lo sviluppo del talento eroico punta ad amplificare le caratteristiche funzionali ad un ruolo specifico della classe; come ad esempio fare danno (per i DPS) o proteggersi dai nemici (per i tank).

Uno strano senso di déjà vu

Siamo i primi ad ammettere che nel campo dell’heroic fantasy è difficile inventare qualcosa di radicalmente nuovo ogni due anni; per altro su una scala mastodontica come quella di un MMO. Tuttavia, abbiamo visto una serie di riferimenti sistematici già nel trailer che hanno subito fatto volare ricordi. Sotto terra, i ragni, le creature metà umanoide metà ragno e infine nani ed elfi nell’oscurità e il tema del tradimento. Insomma, troppo facile pensare all’Underdark e ai Drow (gli elfi oscuri) di Forgotten Realms.

Senza voler fare spoiler, c’è un distacco dalla storia di Forgotten Realms. E proseguendo nel gioco diventa anche piuttosto marcato. Ma, almeno per chi è un veterano della fantasy vecchio stile, l’inizio ha suscitato qualche dubbio. Però, fidatevi, passa anche abbastanza in fretta.

La Wolrdsoul Saga

La Worldsoul Saga è un progetto narrativo che testimonia l’impegno di Blizzard e Microsoft nel mettere del contenuto di prima qualità sul lungo periodo all’interno del gioco.

Non solo la narrativa di questa espansione è più raffinata delle ultime, ma l’obiettivo diventa quello di raccontare una storia con lo stesso livello di intensità che si articoli sulle prossime tre espansioni. Per cui, la promessa non scritta di World of Warcraft è che ci sono dei piani per “farci emozionare” qui fino al 2029.

World of Warcraft punta quindi ad alzare l’asticella: non più una storia che, una volta esaurita, diventa un crunch per i giocatori hardcore, ma qualcosa che ci vuole accompagnare negli anni a venire. Come volesse essere, qualcuno in redazione ha commentato, un nuovo modello di intrattenimento ludico.

La recensione di World of Warcraft: the War Within in breve

La continuazione di qualcosa di epico, se fatta con tutti i criteri del caso, non può che essere epica. The War Within, che abbiamo visto in questa recensione, non tradisce sotto quasi nessun aspetto.

La nuova mappa è sicuramente avvincente, anche se la cosa più appassionante in assoluto è come viene fatta evolvere la storia. Storia che, con Worldsoul Saga, vuole portarci con lei per tutte le prossime tre espansioni.

Se siete appassionati del gioco, troverete nuove avvincenti sfide. Se siete anche solo appassionati di fantasy, potreste trovare un gioco che vi catturerà per un tempo molto lungo. Il suggerimento, per tutti, è di provare questa esperienza. Andando sul sito di Blizzard è possibile scaricare il client e fare gratuitamente i primi venti livelli. Poi, potrete decidere senza impegno.

Ultimo aggiornamento 2024-09-01 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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