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Tinder presenta The Future of Dating 2023, parola d’ordine: autenticità

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Tinder ha presentato The Future of Dating 2023, il report che rivela come i membri tra i 18 e i 25 anni stiano rivoluzionando il modo in cui ci si relaziona agli altri. Con il ritorno alla normalità post-pandemia, tra i temi al centro della nuova era del dating risaltano l’inclusività, la tecnologia e soprattutto l’autenticità.

 “A Renaissance in Dating, Driven by Authenticity” è il secondo report The Future of Dating di Tinder, l’app di incontri più popolare al mondo. Questo racconto attraverso i dati mostra le nuove tendenze del dating post-pandemia – il primo report è stato rilasciato nel 2021 – individuandone i pilastri fondamentali. Inclusività, tecnologia, ma soprattutto autenticità sono i principi che guidano la rivoluzione dei giovani nel modo di relazionarsi, riscrivendo le regole dettate dalle generazioni precedenti.

Report 2023: il dating ai tempi della Gen Z

Con il ritorno alla normalità, i dati emersi dal nuovo report mostrano come i membri tra i 18 e i 25 anni stiano cambiando il modo in cui ci si relaziona agli altri. Il 69% degli intervistati ritiene che saranno proprio i giovani a cambiare le regole nel mondo del dating, che secondo i Millenial sarebbe più sano adesso rispetto a quando loro avevano la stessa età.

Nel 2023, Tinder sarà usato soprattutto dalla Generazione Z. Sono giovani che influenzano la società e sfidano le regole in modo davvero profondo. Nessun’altra generazione aveva mai avuto un impatto così forte su tradizioni, mode, costumi, politiche, tecnologie e culture. La Gen Z sta guidando il più grande cambiamento che sia mai avvenuto nella storia del dating, rivoluzionando anche il concetto stesso di appuntamento.

Faye Iosotaluno, COO di Tinder.

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Priorità nella nuova era del dating

Onestà, rispetto e apertura, ma soprattutto autenticità, sono i principi fondamentali per vivere bene le relazioni. Il benessere quando si frequenta qualcuno è infatti una priorità per l’80% dei membri Tinder tra i 18 e i 25 anni. Inoltre, il 79% ritiene che questo principio debba essere condiviso dal potenziale partner. Ancora meglio se il Match lavora sulla propria salute mentale o è disposto a farlo, risultando più attraente per il 75% dei giovani single.

Le qualità più ricercate dalla Gen Z si basano su valori come la fedeltà (79%), il rispetto (78%) e la mentalità aperta (61%). Meno importante l’aspetto fisico (56%), in un approccio generale che l’esperto globale di Tinder in materia di relazioni Paul Brunson definisce “Tutto o niente”. La Gen Z è disposta a mostrare la propria personalità senza filtri, ricercando nel partner la stessa autenticità. E se ciò vuol dire uscire da una situazione perché non permette di essere sé stessi al 100%, va bene così.

Gli effetti post-pandemia

Dopo lunghi periodi di lockdown, la Gen Z ha sicuramente rivalutato l’importanza del proprio tempo. Il 51% dei giovani iscritti afferma di cercare sempre del tempo da dedicare alle relazioni tra i tanti impegni quotidiani. Il 68% degli intervistati rivela che l’uso di Tinder è frequente anche a lavoro, con la funzione Work Mode, che viene visitata in media ogni 4 secondi.

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Ghosting e strategie di conquista

Il mondo del dating sta cambiando ed è evidente esaminando i dati dell’ultimo decennio. I giochetti e le “strategie di conquista” sembrano non appartenere alla Gen Z, che rispetto ai Millenial prediligono un approccio basato sulla libertà di espressione. I giovani di oggi hanno il 32% di probabilità in meno di ghostare una persona, mentre il 77% degli utenti risponde ad una persona che gli interessa nel giro di 30 minuti. Meccanismi forzati come “farsi desiderare”, dare segnali poco chiari e sondare il terreno erano invece considerati la normalità per i giovani di 10 anni fa.  

Inclusività e libertà di espressione

L’inclusività è un altro fondamento della nuova era del dating, che non si ferma davanti alle diversità, al poliamore e le cosiddette “situationship”. Ciò che conta per la Gen Z sono l’unicità e la libertà di esprimersi. L’80% degli utenti Tinder racconta di aver incontrato una persona di un’altra etnia o cultura, il 66% afferma di aver avuto la possibilità di conoscere persone che non avrebbe mai potuto incontrare nella quotidianità. Un dato rilevante anche per i membri della comunità LGBTQIA+, che riconoscono Tinder come un luogo sicuro in cui fare coming-out.

Su Tinder, i membri della comunità LGBTQIA+ sono un gruppo in rapida crescita e le persone che si identificano come non binarie sono aumentate del 104% nell’ultimo anno. L’accettazione delle differenze da parte delle nuove generazioni e il loro modo inclusivo di vivere il genere e la sessualità sono le forze trainanti di una nuova era. Un approccio che sta aprendo la strada alle generazioni future, permettendogli di abbracciare il loro vero io.

Paul Bronson.

Il ruolo della tecnologia nel dating

Senza i dispositivi e la tecnologia il mondo del dating non si sarebbe evoluto come racconta il report di Tinder oggi. La tecnologia ha infatti un ruolo primario in questa evoluzione, influenzando positivamente il modo in cui le persone si incontrano. Il 55% degli under 30 che utilizzano Tinder ha avuto una relazione seria con una persona, mentre il 37% conosce qualcuno che l’ha avuta.

Per la generazione dei nativi digitali tra i 18 e i 25 anni la tecnologia ha di certo un ruolo primario. Anche l’IA rivoluzionerà molti settori, incluso il dating online. Tinder fa già uso del machine learning per rendere i Match più sicuri, semplici e divertenti, dando agli utenti maggiore controllo della loro esperienza in app.

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L’IA come futuro dating-coach di Tinder?

Attenzione però all’utilizzo della tecnologia impersonale, che non incontra le esigenze delle giovani generazioni. Il 34% della Gen Z afferma infatti che userebbe l’IA per creare un profilo su un’app di dating, a patto che non si abbia a che fare con profili generici e senza personalità, come quelli creati dai chatbot.

Piuttosto, l’IA generativa potrebbe essere utile per dare suggerimenti, diventando una sorta di coach per i single che vogliono mostrare le proprie qualità. L’utente potrebbe ricevere degli spunti su come valorizzare le proprie caratteristiche, su come portare avanti una conversazione con un match, oppure suggerire frasi per rompere il ghiaccio.

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