Riot Games, sviluppatore di League of Legends, ha concluso la sua partnership con Neom, la città dell’Arabia Saudita, il giorno dopo l’annuncio. Martedì sera, Riot aveva annunciato una partnership tra la città futuristica e il campionato europeo League of Legends (LEC).
Ci si aspettava che la città fosse il “partner principale” della stagione estiva della LEC attualmente in corso ma sembra non essere così.
Riot Games e Neom si dividono
A seguito di alcune critiche alla partnership online – da parte di membri della community, di caster e dipendenti di Riot Games che citano le violazioni dei diritti umani in Arabia Saudita – Riot ha annunciato la fine della partnership. Alberto Guerrero, direttore degli eSport, ha rilasciato una dichiarazione sul sito web di Riot.
Martedì i dipendenti di Riot Games, i fondatori della League of Legends e i fan di esports hanno mosso delle critiche contro la partnership sui social media, citando la povera storia dell’Arabia Saudita sulle violazioni dei diritti umani.
A quanto parte Neom è guidata dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, il quale ha detto di aver ordinato l’uccisione del cronista del Washington Post, Jamal Khashoggi.
Fonti multiple hanno riferito che il personale interno è rimasto sorpreso e furioso per l’annuncio. Molti hanno parlato pubblicamente sui social media contro la partnership tra cui Mark Yetter, designer del gameplay di League of Legends. Yetter, sul suo account Twitter ha rivelato: “Non posso e non sostengo personalmente questa partnership. Gli sponsor sono essenziali per la prosperità degli esportatori, ma non a scapito della vita umana e delle libertà.”
Infine molte persone hanno sottolineato l’ironia di Riot Games. La società ha infatti pubblicato l’annuncio mentre mostra un avatar Twitter a tema LGBTQ, mettendo in evidenza il pessimo modo in cui la comunità è trattata in Arabia Saudita.
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