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La scuola combatte il coronavirus con la teledidattica

In questi giorni di coronavirus ci sono tanti problemi da affrontare e uno di questi riguarda il mondo della scuola. Tantissime strutture sono infatti chiuse e se qualche giorno di vacanza forzata può anche non causare grossi problemi, non si può certo sospendere troppo a lungo le lezioni. E con i rischi di prolungamento della quarantena serve una soluzione adatta. E questa c’è già, come ci dimostra l’IC3 di Modena.

Scuola e coronavirus? La soluzione è la teledidattica

Questa struttura negli scorsi anni ha preso parte a un’importante progetto di teledidattica. Per unire i diversi plessi, distanti fra loro anche 10 chilometri, ha utilizzato il sistema Sharp AnyWhere. Grazie ai 5 Big Pad forniti da Sharp Italia gli studenti hanno potuto assistere alle lezioni in maniera semplice e hanno potuto interagire con i docenti. Connettendosi in maniera wireless con i propri device hanno inviato i foto e materiali realizzati in classe, da soli o in team. I risultati sono stati davvero incredibili, sia nel coinvolgimento degli studenti.

Per questo motivo Daniele Barca, direttore dell’IC3 sostiene la necessità che la scuola debba sfruttare l’emergenza coronavirus per comunicare le potenzialità della teledidattica:

Questa emergenza può significare molte cose per la scuola. Non si sostituisce la scuola come vita, relazione e presenza con una videoconferenza. Al tempo stesso però l’esigenza di comunicare porta in primo piano le potenzialità della teledidattica.

Collegarsi in remoto, in sincrono o in differita potrebbe essere una risorsa importante. Non si può, però, improvvisare. Vanno scelti i canali istituzionali, sicuri, autorizzati, concordati. Le Google app for education, per esempio, portano con sé un mondo di servizi, canali ufficiali per le scuole che possono essere una vera risorsa nella didattica quotidiana“.

Carlo Alberto Tenchini, direttore marketing e comunicazione di Sharp Italia, ha aggiunto:

Il nostro obiettivo è quello di offrire sostegno e sviluppo alla scuola, affinché utilizzi al meglio i servizi e le tecnologie per innovare i propri processi e si metta in connessione con il territorio. È utile che lo faccia in condizioni di normalità, ma diventa essenziale in un momento così difficile. Ci auguriamo davvero che i nostri dispositivi diano un contributo alla continuità della didattica e della socialità“.

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