Site icon Techprincess

Secondo i giovani l’Italia non è un paese sicuro

Secondo i giovani l'Italia non è un paese sicuro thumbnail

Depositphotos 76066841 l 2015

Secondo molti ragazzi il livello di sicurezza in Italia è scarso, specie a seguito della pandemia. Il 63% degli intervistati vuole dotare la propria casa di un sistema di allarme. La percentuale cresce sensibilmente nel mezzogiorno.

L’Italia è un paese sicuro?

L’Italia del 2021 è un Paese peggiore di quello lasciato nell’era pre-Covid, anche sul fronte sicurezza. Questa è la percezione di molti giovani, che non si ritengono al sicuro neanche in casa. A segnalarlo è la seconda edizione dell’Osservatorio “Giovani e Sicurezza”, realizzato da Skuola.net in collaborazione con Verisure Italia. Quest’ultima è leader d’Europa nel settore dei sistemi d’allarme. Lo studio vede il contributo di 1.000 giovani tra gli 11 e 30 anni. 

Più di 7 ragazzi su 10 (che diventano 8 al Sud) pensano che l’Italia sia attualmente un posto in cui si possa facilmente finire nel mirino di qualche malintenzionato. Il 35% – che sale al 44% nelle regioni del Sud – vede questo stato di cose in atto da parecchio tempo. Preoccupa che il dato, rispetto alla medesima rilevazione nel 2019, sia cresciuto di circa dieci punti percentuali. Pericoli che secondo molti arrivano fino a sotto casa: quasi 1 su 4 giudica “basso” se non addirittura “molto basso” il livello di sicurezza della propria città. Anche in questo caso troviamo un picco nel Mezzogiorno, dove si sfora quota 30%.

Maggiore sicurezza in luoghi pubblici e in casa

Secondo il 43% degli intervistati è fondamentale che le città si dotino di telecamere di videosorveglianza. A questo proposito 9 su 10 accettano di buon grado questo compromesso tra privacy e sicurezza. La ricerca di sicurezza delle nuove generazioni riguarda anche l’abitazione privata. Secondo i dati raccolti dall’indagine di Skuola.net e Verisure, infatti, il 63% dei rispondenti (quasi 2 su 3) vorrebbe dotarsi di un sistema di sicurezza; anzi, il 32% è sicuro che lo farà. A questa percentuale potrebbe aggregarsi un altro 26% che valuterebbe tale opzione se il luogo in cui andrà ad abitare si dovesse rivelare poco sicuro. Appena 1 su 10 ci rinuncerebbe a prescindere.

Un altro dato da non sottovalutare in termini di sicurezza è quello dell’utilizzo di internet e dei social media in vacanza. Difatti quasi 1 ragazzo su 2 si geolocalizza quando arriva a destinazione e 4 su 10 confessano di raccontare online i dettagli delle proprie vacanze. Questo nonostante più di 2 su 3 siano consapevoli che tali comportamenti potrebbero fare il ‘gioco’ dei ladri. Per fortuna, però, queste abitudini sembrano in una fase calante: rispetto alla precedente indagine, il diario social perde l’11% di adepti, le geolocalizzazioni registrano un confortante -6%.  

In Italia è indispensabile dotarsi di sistemi di videosorveglianza?

La ricerca condotta da Skuola.net assieme a Verisure mostra come per i più giovani la difesa del bene più caro – la casa – sia ben presente. Quando prenderanno loro la decisione se installare o meno un sistema di sicurezza, questo dovrà essere un ecosistema completo, all’avanguardia e di facile utilizzo. Basta osservare quale aspetto indicano come decisivo: per il 38% deve essere la combinazione di un’ampia varietà di tecnologie e servizi (sensori, telecamere di sorveglianza, allarmi sonori ma anche collegamento con una Centrale Operativa), il 30% cercherebbe l’ultimissima tecnologia sul mercato, il 22% guarderebbe soprattutto alla praticità nella sua gestione. 

Quando si chiede loro quali siano gli elementi imprescindibili dell’ipotetico dispositivo: al primo posto ci deve essere un sistema che dia la possibilità di controllare la casa da remoto attraverso App (67%); il 68% aggiungerebbe sirene e allarmi sonori; il 55% metterebbe telecamere ovunque, dentro e fuori la casa. In fondo, non solo sono ormai abituati a conviverci, ma li fanno sentire molto più sicuri. Infatti, tra chi ha un sistema di videosorveglianza in casa, il 47% dice di sentirsi più tranquillo sapendo che c’è, mentre il 35% non ne percepisce proprio la presenza. Così come, tra quelli che non hanno telecamere tra le mura domestiche il 26% approverebbe senza dubbi, al 45% forse darebbe inizialmente fastidio, giusto il tempo di familiarizzare con loro e solo il 29% pensa che lo farebbero sentire meno libero.

Exit mobile version