Sogei oggi ha smentito la notizia riportata ieri sul presunto attacco hacker all’Agenzia delle Entrate. Secondo gli esperti della società non risultano sottratti dati, nonostante quanto proclamato dagli hacker. Ma Sogei e la Polizia Postale continueranno le indagini sulla questione.
Sogei dice che non c’è stato nessun attacco hacker all’Agenzia delle Entrate
Sogei ha rilasciato una nota dicendo che “In merito al presunto attacco informatico al sistema informativo della fiscalità, Sogei spa informa che dalle prime analisi effettuate non risultano essersi verificati attacchi cyber né essere stati sottratti dati dalle piattaforme ed infrastrutture tecnologiche dell’Amministrazione Finanziaria. Dagli accertamenti tecnici svolti Sogei esclude pertanto che si possa essere verificato un attacco informatico al sito dell’Agenzia delle Entrate. Resta in ogni caso attiva la collaborazione con l’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale e la Polizia Postale al fine di dare il massimo supporto alle indagini in corso“.
La notizia dell’attacco era stata riportata da Swascan, società del Gruppo Tinexta che aveva monitorato le attività del gruppo ransomware LockBit. Ieri il gruppo aveva annunciato l’attacco all’Agenzia delle Entrate, dando un ultimatum di 5 giorni prima dell’eventuale pubblicazione di 78GB di dati.
Una volta avvisata, l’Agenzia delle Entrate ha chiesto riscontro a Sogei, la società del Ministero dell’Economia che gestisce le tecnologie di amministrazione finanziaria. Inoltre, la Polizia Postale e l’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale hanno aperto un’indagine.
La smentita di Sogei fa pensare che gli hacker non abbiamo lasciato traccia dell’intrusione, facendo dubitare sia mai accaduta. Non è la prima volta che un gruppo di hacker dichiara di aver effettuato un colpo importante senza averne materialmente le prove.
Gli hacker hanno però promesso di svelare dati personali sulle situazioni fiscali di cittadini e imprese, quindi le indagini proseguono per verificare che non siano rischi ancora non visibili. Resta infatti l’ipotesi che gli hacker siano entrati sfruttando le credenziali sottratte a qualche utente e non abbiano lasciato traccia. Per questo sia Sogei che la Polizia Postale, per quanto certo liete di non aver rilevato un’intrusione, continueranno a cercare. Vi terremo informati.
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