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Something in the Rain, il “ritratto” della quotidianità coreana: Perché guardarla?

Perché guardarla è la nuova rubrica di Tech Princess, a cura di Mattia Chiappani e Veronica Lorenzini, in cui vi svelano perché dovreste guardare una determinata serie tv: la serie prescelta della giornata è Something in the Rain, serie tv coreana disponibile su Netflix.

Premessa: è disponibile solo l’audio in coreano. Ciò significa che dovrete combattere, se non familiarizzate con essi, con i sottotitoli.

Something in the Rain è il ritratto della quotidianità coreana?

Something in the Rain, nota anche come Pretty Sister who buys me food, è una serie tv sudcoreana del 2018. Si tratta di una delle prime serie tv asiatiche che abbia mai visto in vita mia e si è conquistata a pieni voti un posto nel mio cuoricino.

La serie ruota attorno a Yoon Jin-ah, una donna sulla trentina che attraversa un momento di crisi dovuto alla sua recente rottura e allo stress accumulato sul posto di lavoro e Seo Joon-hee, un ragazzo che lavora per un’impresa di videogiochi e che torna in Corea dopo aver trascorso tre anni all’estero. Joon-hee è il fratello minore di Seo Kyung-seon, la migliore amica di Jin-ah: i due, dopo molti anni, si incontrano di nuovo e la donna inizierà a vedere il ragazzo con occhi diversi.

Fermi, fermi, so già cosa state pensando: la “solita” serie tv romantica. Sì, questo è un elemento che fa parte della serie ma ciò che spero di riuscire a farvi capire è che Something in the Rain va oltre il semplice romanticismo ed è probabilmente una delle migliori creazioni del mondo.

La serie è composta da 16 episodi con una durata che varia da un’ora ad un’ora e mezza, come ogni – o quasi – serie tv coreana che troviamo in giro. Lo so, è un brutto colpo ma dovete sapere che se vi conquisterà subito come è successo con me, questi sedici episodi finiranno in un batter d’occhio.

E credetemi, lo so bene. Ricordo di averla finita in circa 3 giorni e volevo letteralmente picchiarmi da sola. Continuavo a ripetermi: “Ma dai, ti pare che la finisci subito? Ora cosa farai della tua vita, come potrai riprenderti da una serie simile?”

Sì amici, Something in the Rain è una serie tv che difficilmente si scorda – e infatti la sto riguardando per la tredicesima volta.

Forse lo sapete o forse no ma i i coreani, rispetto ai cinesi ad esempio, sono più tragici e profondi. Ciò significa che di solito nelle serie tv si parlerà di temi importanti, delicati e che rispecchiano in qualche modo la vita in Corea del Sud. In questa serie tv sono molti gli elementi presentati e non ci si concentra solamente sulla relazione dei protagonisti, che comunque è la base su cui viene costruita l’intera storia.

Si parla di problemi sul posto di lavoro, in particolare di abusi nei confronti delle donne, della rigidità delle famiglie in Corea. Ad esempio vedremo Jin-ah litigare spesso con la madre perché non è ancora sposata. A volte litigheranno anche perché la madre non vuole accettare il ragazzo solo perché appartiene ad una classe sociale differente e non ha un lavoro rinomato.

Vedremo quanto il sostegno famigliare possa essere tutto e, allo stesso tempo, nulla.

Con i coreani solitamente mi succede questo: mi innamoro dei personaggi, entro dentro la storia e imparo molto. Sì, esatto, imparo. Tendono sempre a voler raccontare agli spettatori qualche particolare della loro vita, di quel Paese tanto lontano da noi e questa cosa è solo da apprezzare ed ammirare.

Un fiore che sboccia lentamente

Va bene, io sono di parte forse perché qualsiasi cosa di leggermente romantico mi rende felice come un bimbo in un negozio di caramelle. Questa storia, però, è diversa ed è speciale proprio per questo.

La storia d’amore tra Jin-ah e Joon-hee è totalmente diversa da quelle che si vedono in giro: in questi sedici episodi, il regista ce la mostra come se fosse un fiore che lentamente sboccia. Vedremo proprio questo lento ma intenso amore che nasce, cresce e che vuole aprirsi al mondo, ma che non può farlo appieno a causa di vari ostacoli.

È un amore purolimpido e personalmente credo di non aver mai visto così tanta dolcezza ed intensità come in questa serie. Ci viene mostrato un amore cristallino che nonostante le difficoltà che incontra, non viene minimamente contaminato dalle vibrazioni negative che vogliono sgretolarlo.

Anche quando ci sembrerà che sia destinato a rompersi, ciò non accadrà perché entrambi si impegneranno, mostrando al mondo di che pasta sono fatti. Inoltre, un elemento da tenere in considerazione è il fatto che in ogni episodio vengono approfonditi altri temi.

Questo particolare, oltre a rendere questo fiore ancora più intrigante e bello da ammirare, ci permette di osservare da più angolazioni la trama generale. La storia tra Jin-ah e Joon-hee è la base della trama ma non ci sono solo loro. Il regista ce lo ricorda e ci permette di conoscere ogni personaggio, facendo un lavoro straordinario.

Un altro elemento davvero interessante è che tutto ciò che viene rappresentato in questa serie rispecchia la realtà, non c’è una scena che si avvicina all’inverosimile. Anche il rapporto tra la protagonista e sua madre, che mi sembrava esagerato, ho scoperto essere veritiero. A quanto pare in Corea ci sono ancora famiglie che si preoccupano del rango o della classe sociale.

Ultimo ma non meno importante, la colonna sonora.

Amici miei, se poteste vedere il sorriso che ho sul volto in questo preciso istante. Sembra esser stata realizzata appositamente per questa serie, per quelle determinate scene e quelle situazioni che abbracciano lo spettatore, trasportandolo all’interno della serie.

Oltre a calzare alla perfezione, si tratta di una colonna sonora varia: possiamo trovare Carla BruniBruce WillisRachel Yamagata e molti altri. Un mix così strano ma che funziona divinamente. Insomma, quanti di voi sapevano che Bruce Willis fosse anche un cantante? Io non ne ero a conoscenza e sono rimasta sbalordita.

Quindi, perché dovreste guardarla?

Credo che Something in the Rain sia la serie perfetta per tutte quelle persone che vogliono vedere qualcosa di sincero, vero puro, in grado di trasmettere anche un pizzico di magia. Di serie ne ho viste a bizzeffe, di ogni genere, con trame più o meno interessanti ma non mi era mai capitato un prodotto simile.

Continuerò a dirlo ogni giorno per il resto della mia vita: i coreani hanno un dono. Raccontano una storia ed è sempre difficile dimenticarla.

Questa serie è in grado di catapultarci in un mondo duro con temi delicati, in un certo senso ce li sbatte proprio in faccia. Allo stesso tempo, però, è come se ci offrisse la sua mano con un sorriso. Ci fa capire che le cose brutte, le situazioni estenuanti, prima o poi finiranno e che dietro l’angolo ci attende la felicità.

Probabilmente è un concetto strano da collegare ad una serie tv ma è ciò che mi ha trasmesso. Sono certa che, in un modo o nell’altro, lo farà anche con voi.

Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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