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Il Telegraph si scaglia contro i videogiochi: creano dipendenza pericolosa

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Un recente articolo del Telegraph, ha riacceso una vecchia diatriba riguardo alla dipendenza da videogiochi. Stando a quanto si legge nell’articolo del giornale inglese, l’uso consistente di iPad e testi online da parte delle scuole può contribuire in modo sostanziale a danneggiare il cervello degli adolescenti, che potrebbero incorrere nella cosiddetta dipendenza da schermo: entrando nel merito dei videogiochi, paragonati da una vera e propria droga.

Dipendenza da schermo: il Telegraph si scaglia contro i videogiochi

Il Telgraph lo chiama oppio spirituale. Questo sarebbe l’effetto che i videogiochi sarebbero in grado di causare nelle menti dei giovani secondo il giornale inglese, che ha recentemente riportato in auge la questione della dipendenza da videogiochi. Il pezzo prende le mosse da una dichiarazione dei media cinesi, che hanno definito i videogiochi come vere e proprie droghe digitali e, in quanto tali, oggetto di limitazioni.

L’autrice dell’articolo, Abi Silver, aveva già sollevato la questione in passato, come possiamo apprendere dal libro che ha pubblicato poco tempo fa. In questo racconto di fantasia Silver segue le vicende di una celebrità di YouTube, accusata di aver ucciso uno psicologo dalle forti posizioni anti-gaming.

Nell’articolo del Telegraph, Silver racconta aneddoti sull’esperienza di suo figlio con i videogiochi, durante il periodo in cui era impegnata con la scrittura del suo libro. Silver afferma che il figlio fosse ossessionato da Fortnite, dato che, secondo lei, è in grado di creare dipendenza per dello stimolo alla produzione della dopamina. L’autrice quindi lamenta una mancanza di regolamentazione da parte del governo. Cosa che tecnicamente non è vera.

Sebbene nel Regno Unito non esista un’autorità di regolamentazione dedicata ai videogiochi, l’industria è vincolata a organismi di classificazione (PEGI), leggi sulla protezione dei consumatori e dei dati, regolamenti aziendali e presto anche l’OFCOM probabilmente supervisionerà l’intero mercato come parte della proposta di legge sulla sicurezza online.

L’industria dei giochi è poi oggetto di indagine da parte di vari organismi, tra cui l’Advertising Standards Authority (ASA) e la Gambling Commission (GC).

Rispondendo al pezzo del Telegraph, UKIE, l’associazione di categoria per l’industria dei giochi e dell’intrattenimento interattivo del Regno Unito, ha dichiarato quanto segue: “un’industria responsabile e regolamentata che ha dimostrato di prendere sul serio le preoccupazioni. È deludente vedere articoli come questi che travisano ampiamente il fenomeno“.

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