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L’e-commerce cinese Temu, “qualità scarsa e sicurezza a rischio”: l’indagine di Altroconsumo

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Temu, si dice ormai automaticamente, è l’e-commerce del momento. E lo è, per così dire, per motivi agrodolci.

Certo, con la sua pubblicità – martellante e sgargiante – si è guadagnata ampia visibilità, confortata anche dai suoi prezzi stracciati. Ma sono molti i dubbi che gravitano attorno all’app di acquisti online dell’azienda cinese PDD Holdings.

Dei dubbi qualitativi di diversa natura (su cui torneremo) vi avevamo parlato in un articolo dello scorso maggio, con il quale vi avevamo presentato l’app.

Lo scorso 6 settembre, poi, è apparso un articolo su Grizzly Research, società di analisi borsistica di New York. Il cui titolo dice già tutto: “Riteniamo che PDD sia un’azienda fraudolenta in via di estinzione e che la sua app per lo shopping Temu sia uno spyware abilmente nascosto che rappresenta un’urgente minaccia alla sicurezza per gli interessi nazionali degli Stati Uniti.”

E ora, Altroconsumo ha analizzato 28 prodotti venduti da Temu. E le perplessità non sono poche.

Temu: Altroconsumo analizza 28 prodotti

Nella giornata di lunedì 2 ottobre è apparso un articolo sul sito ufficiale di Altroconsumo: “Temu: qualità scarsa e sicurezza a rischio. L’analisi di 28 prodotti acquistati sull’ecommerce del momento.” E anche stavolta si tratta di un titolo, come si dice, parlante.

Scopriamo più nel dettaglio l’indagine di Altroconsumo su Temu, e vediamo perché i dubbi da noi espressi a maggio sembrano ampiamente confermati.

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I prodotti valutati

Altroconsumo ha scelto 28 prodotti di Temu tra le categorie più a rischio per quanto riguarda qualità e sicurezza.

E cioè, tra gli altri, giocattoli per bambini, caschi (compresi quelli consigliati per i monopattini elettrici) e cosmetici. Inutile aggiungere che in questi prodotti è fondamentale la qualità dei materiali utilizzati e il rispetto delle varie normative.

Sono stati analizzati 15 prodotti non cosmetici e 13 cosmetici.

I prodotti non cosmetici: poca qualità e sicurezza

Tutti i 15 prodotti di Temu analizzati da Altroconsumo presentavano almeno una mancata conformità.

11 prodotti non avevano la marcatura CE o essa risultava contraffatta: elemento sufficiente per proibirne il commercio nel mercato europeo. Nello specifico, in prodotti come un orsetto di peluche o una gomma da cancellare, senza certificazione, potrebbero essere presenti piccoli pezzi che se ingoiati potrebbero portare al soffocamento. L’elevata pericolosità è stata riscontrata in 10 prodotti su 15.

Inoltre, 12 prodotti non cosmetici su 15 non avevano le istruzioni in italiano. E nei due caschi (uno integrale da motocicletta e uno per veicoli elettrici) le imbottiture erano insufficienti e il laccio sottogola non restava chiuso.

I prodotti cosmetici

Altroconsumo ha acquistato da Temu, ed esaminato, anche 13 cosmetici, tra cui creme, prodotti make-up e per la pulizia dei denti. Anche in questo caso, ogni prodotto presentava almeno una non conformità.

In 9 prodotti su 13 l’elenco degli ingredienti era assente o parziale. Anche qui, non è solo un discorso di obbligo di legge: la mancanza di simili informazioni potrebbe presupporre la presenza nei cosmetici di sostanze vietate in Europa o pericolose per alcune categorie di persone.

In quasi tutti i casi le istruzioni non sono presenti o sono soltanto in inglese, e nessuno dei 13 prodotti rispetta la normativa specifica italiana sull’etichettatura ambientale per lo smaltimento degli imballaggi (in vigore da gennaio 2023).

Le procedure di acquisto e di reso

Altroconsumo ha analizzato Temu anche per quanto riguarda le procedure di acquisto e di reso.

Le prime sono veloci e intuitive, ma il sito non sembra essere sicuro, dal momento che accetta password brevi e semplici.

I tempi di consegna indicati sono stati rispettati, ma i problemi insorgono con le procedure di reso. Temu chiede di fornire una motivazione per effettuarlo, nonostante la normativa Ue non preveda l’obbligo per il consumatore di motivare la richiesta. Inoltre, le tempistiche di reso sono troppo lunghe: il rimborso è avvenuto dopo 29 giorni dalla comunicazione del recesso, mentre il Codice del consumo prevede che venga effettuato entro 14 giorni.

Insomma: Altroconsumo invierà una lettera al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per segnalare i problemi di sicurezza dei prodotti, e perché siano intensificati i controlli.

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Cosa significa scarsa qualità

Lo segnalavamo a maggio: prodotti di scarsa qualità non significano solo rischi per gli utenti, come ha ben evidenziato Altroconsumo.

Ma anche rischi per l’ambiente (per via della probabile presenza di componenti inquinanti e per l’esasperazione della modalità di acquisto usa-e-getta). Infine, prezzi bassissimi al pubblico significano paghe irrisorie a chiunque prenda parte alla filiera di produzione e confezionamento degli oggetti venduti da Temu.

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