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Dentro la Canzone: il significato di The Love Me Or Die di C.W. Stoneking, tra magia nera e murder ballad

"Matilda, darling, why you don't take my wedding ring?"

Una pozione magica. Una stregoneria. Falla bere alla persona che ami e questa si innamorerà perdutamente di te. In alternativa morirà tra atroci sofferenze. C’è questo concetto alla base di The Love Me or Die, una murder ballad di altri tempi, in cui il significato della parola “amore” si mescola con quello della parola “morte”.

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A cantarla è C.W. Stoneking, un nome che dirà poco o nulla ai più, ma che vi consigliamo di approfondire.

Stoneking è, a tutti gli effetti, un cantautore fuori dal mondo e dal tempo. Ad ascoltarlo sembra uno di quei cantanti blues neri di inizio secolo, le cui registrazioni sembrano esserci pervenute per una casualità del destino: magari si stava esibendo e qualcuno per puro caso aveva un fonografo per registrare. Niente di più lontano dalla realtà: Christopher William Stoneking è bianco, australiano e The Love Me or Die la pubblica nel 2008. 

Più che sulla sulla sua persona però, oggi vogliamo concentrarci sul significato proprio di The Love Me or Die, canzone nella quale Stoneking mescola blues con influenze vagamente calypso, mentre ci racconta la storia di una giovane donna chiamata Matilda e di uno stregone che si è invaghito di lei.

Il significato di The Love Me or Die di C.W. Stoneking

Basta poco per realizzare questa pozione magica chiamata Love me or Die. In effetti basta solo un’unghia e un pezzo di vestito della persona amata, in questo caso di una giovane donna chiamata Matilda. Le regole dell’incantesimo però sono spietate: se funziona la donna si innamorerà perdutamente di chi le farà bere la pozione, se fallisce invece morirà. A raccontarci la storia, in prima persona, è lo stesso stregone.

I studied evil, I can’t deny
Was a hoodoo charm called a Love Me or Die
Some fingernail, a piece of her dress
Apocathery, Devil’s behes’
I will relate, the piteous consequence my mistake
Fallin slave to passin desire,
Makin’ the dreaded Love me or Die

Questa prima strofa funge da premessa al racconto. Il protagonista, a fatto avvenuto, ammette di aver studiato magia nera nel suo passato. In particolare ci parla di un “hoodo charm“, una pratica appartenente alla spiritualità afroamericana secondo la quale diversi oggetti potevano essere combinati per relizzarne uno magico. Mescolando la stoffa di un vestito e delle unghie, ha creato una stregoneria chiamata Love Me or Die e per questo, ci dice, ora ne pagherà le conseguenze. Intuiamo fin da subito, quindi, che la magia non è andata proprio a buon fine.

Against a Jungle primeval green
She had the looks of a beauty queen
No bangles or chain, wearin’ broken shoe
Seventy-five cent bottle perfume
I said, “Good mornin”, I tipped my hat
All the while I was cunning like a rat
Smilin gaily, looked her in the eye
I felt in pocket, the Love me or Die

In questa seconda strofa ci racconta effettivamente l’accaduto. Il protagonista ci descrive la donna: una ragazza bella, con un profumo da 65 centesimi, senza bracciali e con una scarpa rotta. Ci lascia intuire quindi che lei proviene da una famiglia povera, probabilmente destinata a sposare qualcuno di rango sociale più alto. La canzone non ci dice mai quando e dove avvengono i fatti, ma dalle atmosfere è facile intuire che non siamo di certo in epoca contemporanea. Il protagonista, mentre la saluta togliendosi con riverenza il cappello, ha già in tasca la boccettina con la pozione magica.

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My past history, one to behold
I studied magic from days of old
Membership, secret societies
Power and wealth in my family
But Matilda, Darling
Why you don’t take my wedding ring?
Like a demon under the floor
I buried the hoodoo down the back door

Ancora una volta il protagonista ribadisce il suo passato da stregone, aggiungendo però dei dettagli: partecipando alle società segrete aveva aiutato la propria famiglia a ottenere benessere e ricchezza. Nonostante ciò Matilda – ci viene finalmente rivelato il nome della ragazza – non sembra minimamente essere interessata a lui. E allora, come un demone, egli agisce attraverso la magia: le somministra a sua insaputa il Love me or Die. È affascinante notare come Stoneking canti “Matilda, darling, why don’t you take my wedding ring?” quasi con disperazione, come a voler implorare la ragazza di accettare spontaneamente il suo amore, per non essere costretto a ricorrere alla pericolosa magia.

Lawd, word broke through the town
That a fever strike Matilda down
Nine thirty, the doctor arrive
Priest come runnin, quarter to five
Standin in the weeds early next day
I saw the meat wagon rollin away
I seen Matilda layin in the back
Her old mother wearin a suit of black

Il racconto qui diventa convulso e la situazione precipita velocemente. In città circola la notizia che una violenta febbre ha colpito Matilda. Alle 09:00 del mattino accorre il dottore per visitarla, mentre alle 16:45 il prete per l’estrema unzione. Il giorno seguente arriva il “meat wagon“, il carro di legno che una volta veniva usato per trasportare i cadaveri. L’immagine degli ultimi due versi è potentissima: “Vidi Matilda stesa sul retro del carro e sua madre che indossava un abito nero”.

Sound the trumpet, and bang the drum
I wait for me judgement to come
I know her spirit is down beneath
I hear the weepin and gnashing of the teeth
Flames of Hell licks at my feet
In the shadow of the Jungle I feel the heat
Matilda’s waiting in Hell for me too
All cause she died from a bad hoodoo

Non è chiaro se l’uomo si sia pentito delle sue azioni, tuttavia traspare la sua totale arrendevolezza nei confronti del destino che lo aspetta. È cosciente infatti di essere lui stesso la causa della morte della donna amata, e che per questo dovrà pagare con “le fiamme dell’inferno” che “già lambiscono i miei piedi”. Lì, ad attenderlo, c’è anche Matilda, morta a causa di una stregoneria non riuscita.

Perchè è una canzone così particolare?

Questo di oggi è sicuramente un episodio di Dentro la Canzone atipico. Lo è perchè la canzone scelta non è di certo delle più popolari, come non lo è il suo autore, di cui infatti esistono pochissime informazioni in rete. Nonostante ciò il suo potere evocativo ci ha rapito. Il brano non ha ritornelli cantanti, ma solo strofe intervallate da un’incalzante tema suonato dai fiati, riprendendo la tradizione di certe murder ballads di inizio ‘900.

Pur senza mai dirci dove e quando si svolgono i fatti, C.W. Stoneking è in grado di farci vedere tutte le immagini descritte. Siamo sicuri che tutti nella propria testa hanno un’immagine precisa di Matilda e dello stregone. Ed è bellissimo pensare che ognuno di noi ha dato loro volti, età e connotati fisici diversi.

Ci piacerebbe raccontarvi, come facciamo di solito, la genesi del brano. Ma la grande verità è che non esistono informazioni certe. Da un lato è bellissimo così. Una bella canzone, il più delle volte, non ha bisogno di troppe spiegazioni.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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