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TikTok a difesa della salute mentale degli adolescenti

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Qualche giorno fa l’App di TikTok ha annunciato una serie di nuove funzionalità pensate per supportare il benessere mentale degli utenti. Tra queste compaiono indicazioni utili su come interagire con le persone che potrebbero essere in difficoltà, ed etichette di avvertenza aggiornate per i contenuti sensibili. Insomma, la piattaforma ha ribadito ancora una volta l’interesse per la sicurezza dei suoi iscritti. E lo ha fatto subito dopo che Facebook ha rilasciato i risultati di uno studio che ha sollevato non poche preoccupazioni sull’impatto che Instagram ha sulla salute mentale degli adolescenti. Di tutta risposta, quindi, TikTok è corso al riparo. Ed ha fatto di tutto per distinguersi dal suo acerrimo competitor.

TikTok: App aggiunge nuove funzioni a supporto della salute mentale degli utenti

Anche se non consentiamo contenuti che promuovono, glorificano o normalizzano il suicidio, l’autolesionismo o i disturbi alimentari, sosteniamo le persone che scelgono di condividere le loro esperienze per aumentare la consapevolezza, aiutare gli altri e trovare sostegno nella nostra comunità“. Così l’App di TikTok ha commentato l’introduzione di nuove linee guida che aiutano gli utenti a condividere le proprie esperienze personali sulla piattaforma. Disponibili all’interno del Safety Center, queste sono state redatte con il supporto di associazioni del settore.

A questi contenuti informativi si aggiunge anche una guida sui disturbi alimentari riservata ad adolescenti, educatori e operatori sanitari, redatta in collaborazione con la National Eating Disorders Association, il National Eating Disorder Information Center, la Butterfly Foundation e Bodywhys. Ma non si ferma qui l’impegno dell’App a favore degli utenti in difficoltà. Di recente, infatti, TikTok ha introdotto una funzione che reindirizza tutti coloro che cercano contenuti affini a tali disturbi verso apposite risorse informative. E lo stesso vale per chiunque cerchi parole o frasi contenenti il termine #suicidio. Anche in questo caso, infatti, l’utente è subito rimandato a risorse di supporto.

Inoltre, qualche giorno fa la piattaforma ha annunciato l’aggiornamento dell’etichetta di avviso per i contenuti sensibili. Da ora in poi, quando un utente cerca un termine che può restituire contenuti angoscianti nei risultati di ricerca, la piattaforma mostra una richiesta di attivazione della visualizzazione. Soltanto toccando il pulsante “Mostra risultati”, quindi, sarà possibile vederli. Infine, per supportare gli utenti in difficoltà l’App mostrerà anche contenuti di creator che condividono le proprie esperienze personali relative al benessere mentale. “Questi video appariranno nei risultati di ricerca per determinati termini relativi al suicidio o all’autolesionismo, con la nostra community in grado di attivare la visualizzazione se lo desiderano“. Così facendo, la piattaforma si augura di essere di ispirazione per i suoi utenti. Soprattutto se giovani e in difficoltà.

Social e benessere mentale: un binomio difficile

Uno studio condotto dai ricercatori di Facebook ha chiaramente dimostrato che Instagram è “dannoso per una percentuale considerevole” di giovani utenti. E, soprattutto, per le ragazze adolescenti. Una dichiarazione che conferma le preoccupazioni di tutti coloro che hanno sempre sostenuto la difficoltà per i più giovani di scindere la realtà dalle immagini alterate condivise sulla piattaforma. D’altronde, è oramai risaputo che i social sono causa di ansia e depressione nei giovanissimi. Un rapporto della Royal Society for Public Health, risalente al 2017, ha addirittura rilevato che Instagram è piattaforma più negativa per la salute mentale degli adolescenti. E questo basta già a capire il perchè il progetto di un Instagram riservato agli Under 13 abbia ricevuto tante critiche.

Di tutta risposta, Facebook ha cercato di muoversi in questi mesi per limitare i danni. La possibilità di nascondere i “Mi Piace”, ad esempio, è una delle azioni intraprese dalla piattaforma per cercare di limitare lo stress che Instagram provoca sui più giovani. Ma, stando a quanto condiviso da questo studio, lo sforzo della società non basta ancora. “La domanda nella mente di molte persone è se i social media sono buoni o cattivi per gli utenti. La ricerca su questo è mista; può essere entrambe le cose. In Instagram, guardiamo ai benefici e ai rischi di ciò che facciamo“. Così ha commentato Karina Newton, capo delle politiche pubbliche di Instagram. Aggiungendo che l’App ha portato avanti “un ampio lavoro su bullismo, suicidio, autolesionismo e disturbi alimentari“.

D’altronde, sono tantissime le risorse a sostegno dei più giovani condivise sia da Instagram sia da Facebook. E così, anche l’App di TikTok si è trovata in qualche modo costretta ad omologarsi a questo comportamento. Ad Aprile scorso, infatti, la piattaforma è stata citata in giudizio per la raccolta e l’utilizzo illegali di dati di bambini. E da quel momento ha fatto di tutto per cercare di preservare la sicurezza dei più giovani. Se ci riuscirà davvero, però, ancora non possiamo saperlo.

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Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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