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Il caso Honey: perché questa estensione per il browser è accusata di truffa?

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“Exposing the Honey Influencer Scam”.
Si intitola così il video YouTube che in 5 giorni ha racimolato oltre 10 milioni di visualizzazioni.
23 minuti in cui lo YouTuber MegaLag spiega perché, secondo lui, Honey ha truffato alcuni dei più popolari influencer del mondo.

Ma come fa una semplice estensione per il browser a “truffare” i content creator? Cosa non torna nel comportamento di Honey? Ed è un problema anche per gli utenti? Facciamo il punto della situazione.

Che cos’è Honey?

Partiamo dalle basi.
Honey è un’estensione per il browser che, secondo il sito web ufficiale, “ti aiuta a trovare codici promozionali su oltre 30.000 siti”.
In sostanza voi fate i vostri acquisti sul web e, al momento del checkout, Honey scandaglia la rete per trovare dei codici sconto che vi permettano di risparmiare.

E l’idea è ottima. Insomma, invece di perdere tempo a fare manualmente questo lavoro, Honey, che dal 2020 è proprietà di PayPal, lo fa per voi.

Una trovata brillante che è stata ampiamente pubblicizzata da migliaia di YouTuber anche perché quali potevano mai essere i “contro” di un’estensione così, che aiuta a risparmiare senza chiedere niente in cambio?

La “truffa” di Honey ai danni degli influencer: cosa sta succedendo?

In realtà qualcosa in cambio Honey la vuole. Solo che fino ad oggi nessuno ne aveva mai parlato.
E, badate bene, diciamo “mai parlato” perché qualcuno se n’era già accorto.
Ma andiamo con ordine.

Come spiega MegaLag nel suo video, che potete trovare poco sotto, quando cliccate sul popup di Honey che vi comunica i codici sconto disponibili, viene generato un cookie che attribuisce ad Honey la vendita, andando eventualmente a sovrascrivere il cookie associato ad un altro account affiliato.

Semplifichiamo con un esempio realistico.

Immaginate che Techprincess vi consigli di comprare qualcosa su Internet usando un link affiliato.
Voi ci cliccate sopra e decidete di acquistare quello specifico prodotto, cosa che permetterà a Techprincess di guadagnare una piccola percentuale o una piccola cifra grazie ad un cookie, quindi ad un piccolo file archiviato temporaneamente nel vostro computer, che dice al sito web in questione che siete lì perché vi abbiamo mandati noi, e così il sito web sa che per quella vendita devono ringraziare noi.
Ora supponiamo siate arrivati al pagamento. Il popup di Honey a quel punto vi dice che c’è un codice sconto per risparmiare; voi cliccate sul codice per applicarlo ma allo stesso tempo, senza che nessuno vi dica niente, il cookie che diceva che eravate lì per merito nostro viene soppiantato da un cookie che dice che siete lì per merito di Honey. Ecco qui che la percentuale sulla vendita non andrà a Techprincess, che vi ha effettivamente convinti a comprare il prodotto, ma ad Honey.

Questo succede perché la maggior parte dei siti web adotta, per l’affiliazione, una regola che si chiama “last click” quindi la vendita viene attribuita all’ultimo partner affiliato che invita l’utente su quello specifico sito. E capite bene che è difficile avere il “last click” con Honey che interviene quando la vendita è praticamente già avvenuta.

Ecco perché si parlerebbe di truffa ai danni degli influencer, perché gli influencer che usano i link affiliati paiono perdere commissioni per colpa di Honey. Tutti, nessun escluso. Nemmeno quelli che hanno consigliato di installare Honey poiché coinvolti nella sua campagna di marketing.

Per giunta Honey sembrerebbe entrare in gioco anche quando non ci sono codici sconto disponibili, con un popup che vi dice che non ha trovato nulla ma su cui dovete cliccare comunque per procedere con la chiusura. Ed è con quel click che comunque l’estensione parrebbe sostituire il cookie già presente con il suo, così da prendere le commissioni anche senza avervi aiutato a risparmiare.

Tutto questo senza che nessuno se ne accorgesse per anni? In realtà sembra che uno YouTuber, LinusTechTips, abbia notato il comportamento anomalo dell’estensione ma non abbia segnalato nulla, limitandosi a interrompere la collaborazione con Honey.

La “truffa” di Honey: un problema per i consumatori?

Raccontato così questo sembrerebbe un problema degli influencer. Insomma, per i consumatori non cambia niente, giusto?

Sì e no.

Sì perché l’affiliazione riguarda i content creator e chiunque aderisca ai programmi di affiliazione quindi non va a minare l’esperienza degli utenti a cui comunque offre un servizio.

No perché sembra che quel servizio non sia esattamente quello descritto. Secondo il video di MegaLag, i codici sconto presenti non sono i migliori presenti su Internet in assoluto ma quelli approvati dal venditore stesso, venditore con cui Honey collabora.

Quindi guadagnano solo i venditori da questa estensione?

Non sembrerebbe vero nemmeno questo. MegaLag infatti sta preparando un secondo video dedicato proprio agli store che collaborano o hanno collaborato con la popolare estensione senza però trarne un vero vantaggio. Al contrario, sembrerebbe che il rischio sia dietro l’angolo.

E voi usate Honey? E conoscevate questa vicenda?

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