Il New York Times ha rifiutato di pagare per mantenere la propria spunta di account ufficiale su Twitter – ed Elon Musk ha deciso di rimuovere subito il marchio d’ufficialità a uno dei giornali più antichi e rispettati d’America.
Twitter: il New York Times perde la “spunta” di account ufficiale
Fino all’anno scorso, gli account ufficiali di aziende, giornalisti e celebrità hanno goduto, su Twitter, di una spunta che verificava la loro autenticità. Il tutto senza pagare nulla: si trattava di garantire la provenienza legittima delle informazioni sul social.
Elon Musk ha invece introdotto per le spunte d’ufficialità un abbonamento mensile. Otto dollari per la spunta blu, che certifica gli individui, oppure mille dollari per quella oro che identifica le organizzazioni e le aziende. L’ultimatum di Musk è scaduto lo scorso 1 aprile. E il primo a farne le spese è il New York Times.
Tuttavia, il giornale non è l’unico ad avere detto no all’abbonamento per la propria spunta. Infatti, anche il Washington Post e il Los Angeles Times hanno promesso lo stesso. E anche celebrità come LeBron James hanno detto altrettanto, ma per ora solo il NY Times ha perso la spunta.
Perché? Sembra che il motivo sia incredibilmente banale. Un account che genera meme ha pubblicato (come riporta Reuters e Repubblica in Italia) una scena di Jurassic Park per riportare che “Il Nyt non vuole pagare per la spunta. Guardate, non importa a nessuno”. Musk ha risposto al tweet dicendo “Ok, glielo togliamo”.
Poco dopo, Musk ha scritto “La vera tragedia per il New York Times è che la loro propaganda non è neanche interessante”. E la spunta dorata è sparita.
Per il momento, quindi, sembra che la spunta sparisca solo a chi per qualche ragione infastidisce Musk. Ma a regime, dovrebbe scomparire da tutti quelli che non pagano l’abbonamento. Quindi non certifica più l’ufficialità di un account, ma il fatto che abbia pagato direttamente Twitter.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API