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Universal Music: attività sospese in Russia

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Universal Music ha annunciato la sospensione di tutte le sue attività in Russia e la chiusura dei suoi uffici. Il colosso musicale diventa così l’ultima grande azienda ad abbandonare – almeno temporaneamente – la Federazione russa come segno di protesta contro le violenze a cui assistiamo ormai da due settimane.

La decisione, che segue quella di già fatta da altre società del settore, come Spotify, è stata accompagnata da una dichiarazione ufficiale: “Dobbiamo fermare quanto prima la violenza in Ucraina. Aderiamo per tanto alle sanzioni internazionali e, insieme a dipendenti e artisti, stiamo lavorando con una serie di gruppi provenienti da diverse parti del mondo (inclusi Stati Uniti, Regno Unito, Polonia, Slovacchia, Germania, Repubblica Ceca e Ungheria) per supportare gli sforzi umanitari e aiutare i rifiugiati presenti in quella zona.”

Sicuramente quella di Universal Music non è stata una scelta facile. In fondo la Russia è considerata uno dei mercato musicali emergenti; la crescita di servizi come Apple Music e Spotify è stata quasi vertiginosa e diventa ancora più sorprendente considerando il fatto che, fino a poco tempo, il Paese si affidava spesso e volentieri alla pirateria.
La società statunitense però, come molte altre aziende, non poteva che seguire questa strada per manifestare la sua contrarietà all’insensata invasione dell’Ucraina.

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