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Non ci sono più i videogiochi di una volta…o siamo solo invecchiati male?

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Se state leggendo questo articolo, siamo più che certi che abbiate vissuto una situazione del tipo: “Aspetto con ansia un nuovo gioco, ne parlano tutti bene, lo compro, ci gioco qualche ora ma non riesce a conquistarmi, non ci gioco più”. A seguito di questa triste scenetta, una sensazione di malinconia vi pervade e vi proietta a X anni fa quando passavate i pomeriggi con il vostro videogioco del cuore sulle vecchie console. A questo punto, una frase echeggia nella vostra mente: “Eh, non ci sono più i videogiochi di una volta!”. Ma è davvero così? Il mercato dei videogiochi nel 2022 ha davvero raggiunto una situazione di stallo senza più riuscire a emozionare i cuori a 8-bit dei videogiocatori?

Parliamone.

I videogiochi nel 2022: la psicologia da videogiocatori

Provare un certo disappunto per la situazione attuale preferendo di gran lunga quella dei “bei vecchi tempi” è fisiologico e naturale, non solo per i videogiocatori ma per chiunque. A funzionare così (bene o male, dura dirlo) è il nostro cervello che reduce dalle esperienze passate, le conserva nel tempo, soprattutto se si tratta di esperienze positive. Il ricordo di noi accoccolati sul divano a giocare a Crash Bandicoot o Super Mario mentre fuori piove, scatena una serie di processi psicologici che si cullano nelle certezze di ciò che è stato. Siamo sicuri?

Questo fenomeno può dar vita a quella che si chiama “Astrazione selettiva delle informazioni“, un processo automatico del cervello che tende a”omettere alcuni elementi negativi delle nostre esperienze. A tal proposito, avrete sicuramente vissuto l’esperienza di rigiocare dopo anni il vostro videogioco del cuore e rimanere alquanto delusi dal cosiddetto “invecchiamento”.

Questo ovviamente è dovuto anche al fatto che siamo cresciuti, abbiamo fatto esperienza, provato tanti nuovi titoli e possibilmente sviluppato i nostri gusti. A ciò si aggiunge la tecnologia che in pochissimo tempo ha fatto passi da gigante e che ha abituato la nostra mente da gamer a scenari, gameplay e grafiche pazzesche. Tornare indietro è molto difficile.

I dubbi del presente e del futuro

Mentre la potenza di un hardware o il progresso tecnologico di cui sopra sono degli elementi oggettivi che riusciamo a constatare, non si può dire la stessa cosa per le emozioni. Oltre che soggettive, le nostre emozioni sono schiave delle regole del tempo: mentre quelle che abbiamo provato in passato sono lì, ferme e certe, quelle stiamo provando o proveremo giocando a un videogioco sono quantomeno imprevedibili e questo può spaventarci.

Giocare qualche ora a un nuovo titolo e decidere se ci emoziona o meno non può reggere il confronto con 20 anni passati a ricordare le emozioni di una partita a Spyro. È per questo che il secondo capitolo di un film o di un gioco difficilmente riuscirà a superare l’originale, poiché il nostro giudizio è “viziato” dalle esperienze passate. Questo è ovviamente naturale nonché giusto. Osservare il mondo con gli occhi dell’esperienza può farci indubbiamente vedere cose nuove, ma non possiamo permettere alla nostalgia di tenerci fermi a 20 anni fa. Al contrario, dovremmo utilizzare l’esperienza non come freno verso nuove scoperte ma come mezzo per arrivare preparati a quello che potrebbero (o non potrebbero) darci.

La soluzione (?)

Fermare un processo psicologico così radicato è impossibile, è parte della nostra natura ed è ciò che fa dire ai nostri nonni: “ai miei tempi…”. Per evitare di restare bloccati a quei famosi tempi, possiamo però avviare dei semplici processi per counterare tutto ciò che abbiamo appena letto.

Il mondo dei videogiochi del 2022 non è dei più rosei

Detto ciò, è indubbio che ci sia stato un rallentamento del mondo dei videogiochi negli ultimi anni. Lockdown, smartworking o chi per essi, hanno frenato lo sviluppo di nuovi titoli portando a una situazione di stallo caratterizzata da una generale modestia di giochi usciti, salvo particolari casi.

Questo però non deve distrarvi, perché sebbene le cosiddette Killer Application siano diminuite, gli sviluppatori non si sono mai fermate e decine e decine di validi titoli sono e saranno pubblicati nonostante le difficoltà. A questo si aggiunge anche il numero di videogiocatori in costante crescita che ammonta a circa 3 miliardi in tutto il mondo.

Il mondo dei videogiochi nel 2022 ha ancora tanto da raccontare, basta saperlo ascoltare e capire che è possibile fare tesoro dei ricordi continuando a esplorare le nuove meraviglie che questo mondo ha da offrire.

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