In un’epoca lontana, in cui multiplayer voleva dire necessariamente due controller in locale o, addirittura, dividere lo spazio di un cabinato, esistevano giochi magici. Titoli entrati nell’immaginario collettivo di una generazione intera. Molti di questi sono poi diventati franchise di successo che proseguono ancora oggi (pensiamo a Mario, per esempio). Tuttavia i giochi classici, quelli che originariamente giravano sulle prime console con le loro inevitabili imperfezioni, stanno letteralmente scomparendo.
No, questo non è un articolo nostalgico sui tempi andati.
Ciò che vi riportiamo sono i dati emersi da una ricerca condotta da Video Game History Foundation e da Software Preservation Network, due realtà impegnate nella preservazione della storia videoludica. Dalla ricerca emerge un dato allarmante: 9 giochi classici su 10 oggi non sono più reperibili né giocabili.
Perchè i giochi classici si stanno estinguendo?
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I ricercatori hanno scoperto che questa forma di estinzione videoludica nasce dall’avvento della distribuzione digitale dei giochi. Una dinamica che fa comodo a tutti: niente più cassette o dischi, il videogioco scaricato digitalmente e installato sulla console. Il rovescio della medaglia è però la scomparsa del supporto fisico. Accade, del resto, anche con la musica, sebbene lì il feticcio del vinile sia ancora un trend che resiste.
“Per accedere a quasi 9 giochi classici su 10, ci sono poche opzioni: cercare e mantenere giochi e hardware vintage da collezione, viaggiare per visitare uno degli archivi o… la pirateria”, ha spiegato Kelsey Lewin, uno dei direttori di Video Game History Foundation. “Tuttavia nessuna di queste opzioni è auspicabile, il che significa che la maggior parte dei videogiochi è inaccessibile a tutti, tranne che ai fan più accaniti e devoti”.
Difatti il problema è che reperire giochi fisici datati e le relative console sulle quali essi girano è praticamente opera da collezionisti. Un processo decisamente esoso dal punto di vista economico e soprattutto complesso: buona parte delle copie originali dei giochi è andata distrutta o gettata nella spazzatura e le copie rimaste sono spesso vendute a peso d’oro. Lo stesso vale per le console.
Nel report Video Game History Foundation afferma che “le leggi obsolete sul copyright impediscono a istituzioni come la nostra di fare il proprio lavoro”. Difatti per VGH è impossibile collezionare titoli da preservare se le proprietà intellettuali di quei titoli appartengono ancora alle grandi aziende.
“L’industria è riuscita a rendere disponibile solo il 13% della sua storia, e difficilmente la situazione migliorerà”, chiosa il documento di Video Game History, non senza un pizzico di malinconia.
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