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Perchè dovresti smetterla di soffiare nelle cartucce del NES

Un metodo scientifico quanto la regola dei tre secondi del cibo caduto a terra

Una generazione intera, quella cresciuta nei magici anni ‘80, aveva una certezza sola: soffiare nelle cartucce del NES le avrebbe magicamente riparate. Una soluzione utile quanto prendere a pugni un televisore che funziona male o agitare un telecomando con le batterie scariche. Certo, forse quella volta ha magicamente funzionato, o un tuo amico giura di esserci riuscito. E allora ecco che intravedevi un futuro senza batterie stilo. Una carriera da riparatore universale di dispositivi grazie al tuo fiato magico. Magari con la tuta di Super Mario. 

In verità, oltre ad avere la stessa validità scientifica della regola dei tre secondi del cibo caduto a terra, soffiare nelle cartucce del NES era una pratica assolutamente dannosa per il tuo gioco (oltre che igienicamente discutibile). Il circuito interno di più di una cartuccia di The Legend of Zelda è stato corroso dalla saliva di un bambino desideroso di giocare.

Ma perchè lo facevamo?

In realtà, così come la regola dei tre secondi appena citata, il ragionamento alla base aveva anche una sua logica: soffiando eliminiamo la polvere dai circuiti. Tutto sensato. Se non fosse che soffiando, in realtà, stiamo contribuendo all’ossidazione dei circuiti con le nostre droplets (anche non c’era ancora il Covid, e non usavamo proprio questo termine).

Poi c’è chi lo faceva per sport. Kamal Gray, per esempio, famoso tanto per essere il tastierista dei The Roots quanto per il suo status di recordman di soffio nella cartuccia. Nel 2013 Gray è entrato nel Guinness World Record per aver soffiato consecutivamente in ben 43 cartucce in meno di 20 secondi (senza svenire per l’iperventilazione). Il tutto in diretta nel corso del Jimmy Fallon Show.

Come riparare le cartucce del NES senza soffiare al loro interno

In realtà esistono molti metodi per “ripulire” una cartuccia difettosa. E nessuno di questi include quello di soffiarci dentro. Quando la pratica divenne di usanza comune, negli anni ‘80, Nintendo provò a scoraggiarla, suggerendo di pulire le cartucce con un cotton fioc imbevuto di alcool isopropilico. Ma che ne sapevano loro? Gli ingegneri non potevano certo comprendere il soffio magico.

E poi un bambino mica lo sa come procurarselo questo sedicente alcol isopropilico.

Ad ogni modo dobbiamo comprendere che non sempre i giochi smettevano di funzionare a causa della polvere. Come tutti i sistemi di gioco a cartucce, il NES funzionava attraverso un contatto elettronico tra il sistema (la console) e la banca dati del gioco (la cartuccia). Il mancato scambio di informazioni tra le due parti causava la rottura del gioco.

Nello specifico, la cartuccia del NES, una volta inserita nella console dalla grande N, dialogava con essa attraverso un connettore a 72 pin. Avete presente quelle piccole protuberanze metalliche? Ecco, quelli sono chiamati pin. Nel caso del connettore a 72 pin ce ne sono, incredibile ma vero, 72. Ciò che spesso accade(va) è che nell’inserire e rimuovere ripetutamente la cartuccia (peraltro con tutta la delicatezza che un bambino degli anni ‘80 poteva avere), i pin tendevano a rompersi. Il soffiare all’interno, poi, non migliorava di certo il suo stato di integrità.

Il connettore a 72 pin del NES…
…e i 72 pin all’interno della cartuccia

Una cartuccia non aveva bisogno che tutti i 72 pin fossero rovinati per smettere di funzionare, quindi a volte anche giochi non tenuti benissimo potevano essere utilizzati. Insomma funzionava un po’ come funziona oggi con i cavi dei caricabatterie difettosi per smartphone: nella posizione giusta, in cui tutti i punti fanno contatto, funziona. Se poi lo si sposta di un centimetro è il disastro.

Esistono numerosissimi tutorial in rete che vi spiegano come rafforzare, sostituire e pulire il connettore a 72 pin. Voi però, se non ci credete, continuate pure ad usare il soffio magico.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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