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Erdogan lascia la Von der Leyen senza sedia: ed è subito meme

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von der leyen meme

Von der Leyen: dopo il danno, il meme. Si potrebbe dire così, in seguito all’incredibile incidente diplomatico occorso ad Ankara. Ripercorriamo brevemente la notizia e vediamo come il popolo del web si è scatenato dopo quello che è già stato ribattezzato sofagate (o sediagate).

Lo sgarbo di Erdogan a Ursula von der Leyen

Ankara, martedì 6 aprile, palazzo presidenziale. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan riceve Ursula von der Leyen e Charles Michel, rispettivamente presidente della Commissione Europea e presidente del Consiglio Europeo. Erdogan fa accomodare Michel sulla sedia accanto alla propria ma non fa altrettanto con la Von der Leyen: anche perché una terza sedia non c’è. E così la presidente, dopo essere rimasta per qualche istante in piedi sbalordita, si è accomodata sul sofà.

Facilissimo immaginare le conseguenze diplomatiche: Erdogan accusato di maschilismo e grettezza. E poi la polemica politica: il gesto del dittatore turco somiglia a una rottura dei rapporti con l’Europa.

Ma le conseguenze dello sgarbo di Erdogan non finiscono qui.

La sedia della Von der Leyen: nascita di un meme

Per i pochi che non lo sapessero, un meme è un’idea o azione che si propaga rapidissimamente nella cultura di massa, diventando un tormentone.

Ma oggi con meme si intende quasi esclusivamente un contenuto digitale che, prendendo spunto da un fatto di cronaca, si diffonde in Rete con intento umoristico o parodistico.

E figurarsi se una vicenda così clamorosa come quella successa ad Ankara martedì sarebbe potuta rimanere senza la sua batteria di memi.

Il caso Von der Leyen: il meme zero

Per entrare subito nel vivo, la palma del meme più diffuso sul caso Erdogan-Von der Leyen va senz’altro a quello che vedete qui sotto.

I motivi sono almeno due. Intanto, essendo muto, il meme è comprensibile a qualunque latitudine. E poi, nella sua asciuttezza ed essenzialità, è talmente irresistibile che pure noi ci guarderemo dallo spiegarvelo.

Ursula Von der Leyen e i memi sul maschilismo di Erdogan

Tra le categorie più gettonate, com’era prevedibile, ci sono i memi che sottolineano il gesto sessista di Erdogan. E lo fanno da diversi punti di vista. Chi indulgendo sul maschilismo del presidente turco e chi sulla presunta sottomissione psicologica della presidente.

E c’è anche chi introduce la figura dell’anziano compassionevole con mascherina, portatore di un’antica nobiltà d’animo, che ripara al gestaccio del dittatore. Ah, no: è Bernie Sanders!

Ecco un esempio per ciascuna delle tre sottocategorie.

Erdogan e l’Europa

L’ironia di altri ha avuto per oggetto i rapporti tesi fra Ankara e l’Europa. E così, il meme seguente ci svela che lo sgarbo del presidente turco non nasce da una prospettiva maschilistica, ma da una richiesta ricattatoria di denaro all’Unione Europea.

Ursula von der Leyen e il meme all’italiana

Ci sono poi una serie di memi sul sofagate che appartengono alla cultura popolare italiana. In quello che vedete qui sotto, ad esempio, è chiaro il riferimento a un celebre sketch del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo.

Altre strategie umoristiche

Se i memi visti finora giocano ad amplificare il problema, sottolineando ora l’aspetto umano ora quello politico della vicenda, ce ne sono altri che adottano un diverso tipo di ironia. Prendiamo i due seguenti. Il primo, facendo finta che l’incontro diplomatico ad altissimo livello fosse in realtà un appuntamento tra ragazzini pronti a giocare, sottolinea per contrasto l’assurdità della mancanza di stile di Erdogan.

Il secondo, raffinato, colloca Erdogan nell’olimpo degli impronunciabili nomi dei mobili Ikea. Ed è fin troppo ovvio immaginare quale oggetto sia stato associato al presidente turco.

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Non solo Ursula: il meme e la cronaca

Ormai non c’è vicenda clamorosa che sfugga all’ironia del web e al mondo del meme.

È come se il mondo virtuale avesse generato una specie di controcultura, di resistenza psicologica collettiva alle storture del mondo. Come a dire: certe cose capitano, noi cittadini comuni non abbiamo il potere di impedirle ma almeno abbiamo la libertà di riderci su.

E se numerosissimi sono stati i memi che hanno accompagnato, e ancora accompagnano, questi dolorosi mesi di pandemia, vale la pena di chiudere il nostro articolo con un sorriso, per quanto amaro, sulla recente vicenda del blocco del canale di Suez da parte della portacontainer Ever Given.

Perché, come tutti sappiamo, non c’è nulla che sia simile a un cantiere senza vecchietti appostati lì a dare un’occhiata.

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