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WhatsApp Down, ossia tornare agli anni ’90

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La notizia del down di Facebook è oramai ovunque. E a buona ragione. Mai prima d’ora, infatti, era successo che le piattaforme di Zuckerberg smettessero di funzionare per più di 5 ore consecutive. Un’interruzione che è costata alla società ben 6 miliardi di dollari. E che ha interessato anche gli utenti stessi. Non postare una foto su Instagram, infatti, è sicuramente deleterio per tutti noi, ma il WhatsApp down ci ha veramente messi in una condizione insolita. Il servizio di messaggistica fa oramai parte della nostra vita. E perderlo, seppur per poche ore, è stato un danno enorme. Anzi, è stato come tornare indietro nel tempo.

WhatsApp Down: il ritorno alla vecchia comunicazione

Solo a Febbraio dello scorso anno WhatsApp ha annunciato di avere 2 miliardi di utenti in tutto il mondo. Un numero importante, se consideriamo che Facebook ne ha 2.5 miliardi. Non a caso, il servizio di messaggistica è lo strumento più utilizzato per mettersi in contatto con amici e parenti in tutto il mondo. Ma WhatsApp è anche qualcosa di più di una semplice piattaforma di messaggistica, perchè sta lavorando per diventare un importante strumento di business. Già nell’Ottobre 2020, ad esempio, sono state ben 175 milioni le persone che hanno utilizzato l’App per contattare le aziende.

Sei ore di WhatsApp down, quindi, hanno rappresentato un problema ben evidente. Con la piattaforma inattiva, gli utenti non hanno potuto scambiarsi messaggi e chiamate – tornando di fatto alla comunicazione degli anni ’90 -, i servizi clienti non hanno potuto evadere le richieste, e la circolazione di notizie importanti è stata messa in standby. Insomma, il malfunzionamento di WhatsApp ha avuto un’enorme ripercussione sulla nostra vita, quasi lasciandoci smarriti. Al tempo stesso, però, questa si è rivelata un’occasione imperdibile per i competitor del settore.

D’altronde, è abbastanza chiaro che quando WhatsApp e Facebook non funzionano, Signal e Telegram hanno l’occasione di guadagnare terreno. E conquistare utenti, soprattutto. Ma questo Signal lo sa bene. In ogni caso, per sapere quante persone davvero sceglieranno di utilizzare un servizio diverso da quello di WhatsApp dovremmo aspettare che tutto ritorni davvero alla normalità. Potrebbe esserci l’ennesima migrazione di utenti, è chiaro. Ma quello su cui noi dobbiamo riflettere è quanto un WhatsApp down possa modificare l’andamento della nostra giornata.

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